ti ricordi quel pomeriggio quanto pioveva?
ero lì, con il mio ombrellino e le mie amiche a Piazza di Porta Pia, quando sei arrivato tu, in macchina, con i tuoi amici...
ci siamo guardati e, in un attimo, innamorati....
ci hanno presentati, ma noi eravamo già oltre....
non avrei mai creduto al colpo di fulmine se non l'avessi vissuto personalmente.
ricordi cosa indossassi? non lo ricordo più...ero così giovane...18 anni...
e i miei capelli? avevo forse la permanente? a quei tempi andava di moda, ricordi?
ero così impegnata...tra scuola e primi approcci con il mondo del lavoro, eppure tu hai trovato spazio nella mia vita...
ricordi le tue foto da militare che mi avevi donato e che mettevo sotto il cuscino per addormentarmi? ed il primo bacio a Villa Gordiani?
ero seduta sulla staccionata, quando ti sei avvicinato, con tenerezza, con impaccio....non ricordo il sapore di quel bacio, ricordo solo che da quel momento non ho più immaginato la mia vita senza te....
...le tagliatelle della nonna Cesira? quanto ti piacevano...ricordi? la crescia al formaggio e le piadine, ricordi il sapore della genuinità di un tempo?
e quella casa del Piobbico in cui ho vissuto le più belle estati della mia infanzia...ricordi quante corse per le scale, per rubare l'ultimo bacio alla notte prima che mia nonna ci chiamasse?
ricordi quando la Cesira si è ammalata e con un fil di voce ti ha voluto accanto...tu, che eri il nipote acquisito....
e ti ha chiesto di portarla via da là?
eravamo lì...tutti lì, i nipoti, le figlie, i generi ma lei aveva scelto te...ricordi?
ricordi quante volte ho preparato la valigia come una pazza, anche in viaggio di nozze, perché non accettavo un tuo diniego? e quando poi ti ho chiamato dall'aeroporto di Parigi perché due ragazzi mi stavano molestando, ricordi? sei venuto a prendermi, avevo un tajer rosso fuoco, mi hai abbracciata, senza dirmi una parola di rimprovero, e tornati in albergo, tra gli sguardi sbigottiti del direttore che mi aveva vista partire, ci siamo chiusi per un intero pomeriggio ed amati teneramente....
quanta pazienza hai con me...quanta...
e il giorno in cui è nata la nostra principessa? ricordi quanta paura avevi di tenerla in braccio? e poi?
i suoi sorrisini solo per te,
lei, la tua principessa, tu il suo re....
Sai, a volte ho la sensazione quasi tangibile che quei ricordi non appartengano ad un passato remoto..che siano piuttosto, il presente dei nostri giorni...
e sai perché?
perché ti amo come allora,
perché mi guardi e mi desideri come il primo giorno, ma con la consapevolezza degli anni trascorsi,
perché abbiamo costruito, mai demolito,
perché ci siamo persi, ma sempre ritrovati....
perché non hai messo in dubbio il tuo amore, mai...
e perché pur "a sensi inibiti", percepirei la tua presenza, anche a metri e metri di distanza....mi arriverebbe il calore, il tuo calore a scaldarmi il corpo.
tu, animale freddo ed invertebrato (come dici tu), che sa scaldare e poi sciogliere il gelo che a volte oscura i miei pensieri ed il mio sguardo di tigre, ormai addomesticata dalla tua perseveranza, ma pur sempre "nata felina".....
Voto: | su 5 votanti |
Un amore che si rinnova ancora con questo tuo breve e romantico racconto...
Un gran bel racconto Laisa, ciao.
Ricorsi......si, che aiutano a ricordare ed apprezzare la profondità dei sentimenti, vissuti, quindi veri, quindi reali.....quindi indimenticabili.
Stupenda narrazione.
Lieta giornata, Laisa.
*****