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Dimentica

Non c’era niente di particolare, in fondo.
Tutto era come doveva essere e così
m’accomiatai e mi allontanai con le spalle curve,
e il cammino chiocciante di un diseredato.


La cerimonia era stata breve ma intensa.
La memoria del defunto non ne era uscita scalfita punto.
Le parole scorrevano come l’acqua da un tetto.
Dimentica quello che è stato detto, amore mio.


I platani e gli olmi carichi di pioggia si muovevano
spinti da un vento impietoso,
e il capannello di persone formava coi loro ombrelli aperti
una specie di guglia impermeabile.


Non posso dire di averlo conosciuto bene,
quel poco che basta per non inscriverlo negli sconosciuti:
fronte alta, spaziosa, capelli folti e neri, pelle rubizza.
Dimentica ciò che è stato detto, amore mio.


Come su una rambla m’aspettavo l’improvviso esplodere di una bomba,
o qualche fatto inusitato che avrebbe cambiato il corso degli eventi.
Ma non accadde nulla, nulla che meriti menzione.
Solo il tuo sopraggiungere, graffiante, inaspettato.


Ho sempre pensato che tu fossi l’amante,
ma ora il tuo corpo si avvolge col mio nel nostro talamo
e il ricordo di lui si è affievolito, o almeno lo spero.
Dimentica ciò che è stato detto, amore mio.




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Opera scritta il 09/09/2017 - 13:26
Da Giulio Soro
Letta n.831 volte.
Voto:
su 4 votanti


Commenti


Troppo pesante il passato, fardello incontenibile che spesso fa solo emergere il triste delle cose, per rendere triste anche il presente.
Ma vivendo solo il presente si coglie il piacere di ciò che si vuole, ovvero ciò che rasserena l'animo.

ALFONSO BORDONARO 10/09/2017 - 16:06

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dimentica il dolore
dimentica la morte
lasciati amare senza se e senza ma, ora è "vita"
stupenda

laisa azzurra 09/09/2017 - 21:57

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bella poesia con chiusa stupenda

GIANCARLO "LUPO" POETA DELL 09/09/2017 - 18:00

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