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(Vicenda vissuta personalmente nei minimi particolari)


Non è ancora l'alba la Città è addormentata le strade son quasi deserte. Avvolta nel pesante giaccone non riuscivo a scaldarmi solo il sibìlo del vento e l'eco dei miei passi disturbavano il silenzio di quella giornata festiva.
Con passi frettolosi mi recavo al lavoro ma ebbi un sussulto quando l'angolo svoltai, a terra tra cenci e cartoni riparati alla meglio si delineavano le figure di due persone.
Della prima non distinguevo nulla solo la forma d'un corpo completamente avvolto in una coperta scura due grossi cani neri accovacciati si stringevano a lui, poi il mi sguardo si posa sulla seconda figura. Da un piccolo lembo di stoffa affiora un pallido viso, è un ragazzo che dorme, son nascosti i capelli ma i lineamenti son belli, sembra un angelo di pietra commossa ho pensato, anche lui al suo fianco a un bel cane bianco, è immobile il muso è abbassato solo gli occhi mi scrutano attenti, davanti al cane nero c'è una scatola per le offerte, anche lui mi osserva attento lentamente poso della monete, lo guardo non ho paura e vedo che ha un occhio un pò chiuso forse è il freddo oppure è malato, mi fan tenerezza anche a loro vorrei dare un qualcosa ma ho solo un panino la mia colazione, lo prendo lo divido in tre parti ad ognuno ne dono un boccone e mi sembrano tre gocce d'acqua cadute nel mare! Tristemente riprendo il cammino e mi domando...perchè sulla terra c'è questa spirale di tanto squallore?
Prima di voltare l'angolo mi volto ancora un istante, le due persone giacciono ancora addormentate,
i loro cani vigilano attenti amici sinceri a difesa dell'unico bene il loro padrone,in silenzio ora tengono
il muso alzato rivolto alla mia direzione le orecchie son tese come fosse il loro saluto e un nodo mi sale alla gola, dall'alto del suo monumento in sella al suo cavallo solo un Re è testimone di tanta emozione.
Terminato il lavoro oltrepasso il cancello, il mio sguardo volge ancora in quell'angolo, non cè più nulla nemmeno il cartone! La città ora è dèsta e sulla piazza della Torino bene la gente si scalda al tiepido sole, tra il frastuono dei motori echeggiano nell'aria grida festose, un bimbo mi guarda e sorride mentre ignaro giocando si nasconde in quell'angolo ed io un pò triste ho pensato; oggi ho incontrato tre angeli, due nell'oscurità e un angelo nella luce, quale amaro contrasto in questa giornata di festa!




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Opera scritta il 21/09/2017 - 16:30
Da giuliana marinetti
Letta n.1149 volte.
Voto:
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Commenti


grazie carissimi poeti per i gentili commentisono a volte sono episodi vividi nella mente, ricordo che i colleghi si misero a ridere vedendomi commossa mentre le raccontavo , lo so i miei figli mi dicono mamma tu hai il cuore di burro, e che ci posso fare è la mia natura e per (diciamo) i tempi moderni non va bene, c'è poco da ridere! meno male che sono anche solare e cerco di vedere anche il lato positivo anche nelle negatività.
a volte persone, amiche o figli che passano a trovarmi e raccontano preccupati o depressi, ma quando vanno via hanno tutti un sorriso di serenità. Una parola accompagnata da una dolce risata serve, serve a molto!
un saluto giuliana

giuliana marinetti 22/09/2017 - 07:51

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Purtroppo sono incontrati della nostra società ed anche la vergogna , perché nel terzo millennio D.C.ancora non abbiamo debellata la fame. Racconto fluido e commovente.

Teresa Peluso 21/09/2017 - 18:51

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Bel racconto. Purtroppo l'indigenza e l'emarginazione sono problemi difficili da risolvere, ma tu li hai guardati da una prospettiva particolare, empatica e al tempo stesso sognante e commovente. Molto piaciuto. Giulio Soro

Giulio Soro 21/09/2017 - 18:08

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