La luce e il buio si fondono in una rosa
come la meraviglia di una poesia di versi in prosa
le radici di una quercia abbracciano la terra
si prolungano sinuose verso una serra
quella serra di campagna all’est del mediterraneo
e il tuo sorriso che mi sfugge al di là di un sentiero invano.
I raggi del sole ammaliano il mar Adriatico
la quiete della sera mi lancia uno sguardo serafico,
la tenerezza della sagra del popolo
e l’ultima barca d’un peschereccio arrivata al molo
Il fragore della folla mista alla melodia di un pianoforte
coinvolge la sorte
si eclissa dalla morte
e la memoria della vita si avvinghia a una corte.
Il cielo di fine inverno sorseggia bellezza
le luci dei palazzi luccicano con delicatezza,
il semaforo di una periferia brilla di giallo
da una fattoria lontana echeggia il verso di un gallo.
Un bambino corre con un palloncino rosso
e il mio animo barcolla scosso.
Gigli in primavera vacillano beati
in un paesino della Siria si sentono boati,
lo squallore sbiadito dell’olocausto
e il mondo va a tappeto esausto.
Non so ancora se questa vita abbia un senso
intanto continuo a sorridere nel compenso.
come la meraviglia di una poesia di versi in prosa
le radici di una quercia abbracciano la terra
si prolungano sinuose verso una serra
quella serra di campagna all’est del mediterraneo
e il tuo sorriso che mi sfugge al di là di un sentiero invano.
I raggi del sole ammaliano il mar Adriatico
la quiete della sera mi lancia uno sguardo serafico,
la tenerezza della sagra del popolo
e l’ultima barca d’un peschereccio arrivata al molo
Il fragore della folla mista alla melodia di un pianoforte
coinvolge la sorte
si eclissa dalla morte
e la memoria della vita si avvinghia a una corte.
Il cielo di fine inverno sorseggia bellezza
le luci dei palazzi luccicano con delicatezza,
il semaforo di una periferia brilla di giallo
da una fattoria lontana echeggia il verso di un gallo.
Un bambino corre con un palloncino rosso
e il mio animo barcolla scosso.
Gigli in primavera vacillano beati
in un paesino della Siria si sentono boati,
lo squallore sbiadito dell’olocausto
e il mondo va a tappeto esausto.
Non so ancora se questa vita abbia un senso
intanto continuo a sorridere nel compenso.
Opera scritta il 29/01/2018 - 14:55
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Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Molto bella, per la delicatezza in una cruda realtà complimenti 5*
donato mineccia 30/01/2018 - 11:31
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molto bella
GIANCARLO POETA DELL'AMORE 29/01/2018 - 16:57
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