Quel piccolo dolore
Quell'estate iniziò con la mia vacanza scandalosa.
Nel parentato, nel vicinato, fui la prima ragazza che andò in vacanza con il fidanzato.
Non contava che con noi ci fossero mia sorella Simonetta con il marito, comunque avremmo dormito in separate camere matrimoniali. Mio padre e mia madre si adeguarono con fatica a tale libertinaggio, le mie sorelle maggiori mi avevano un po' spianato la strada ma mai erano arrivate a tanto. Lo feci io, la più piccola. In questo caso esser l'ultima mi aiutò. Mia madre litigò con sua madre ( la mia nonna) che a me non disse niente ma a lei chiese se davvero io e il fidanzato avremmo dormito insieme. La mamma di fronte a tanto affronto mi difese e sfrontata le gridò “Speriamo!”. Questa è una di quelle frasi passate alla storia della nostra famiglia, per un bel po' di tempo, restò l'eco.
Una settimana in Sardegna. La sensazione di libertà ha segnato quella vacanza. Lì è iniziata la mia storia d'amore, con l'amore, col mare.
In quei giorni iniziavano i mondiali di calcio 1982.
Appena tornati in Toscana le partite di calcio entrarono nelle fasi più calde, e l'Italia, ripescata, sembrava a proprio agio con il torneo, che andando avanti creava un cerchio magico intorno alla nostra Nazionale. Alla inaspettata vittoria col Brasile, improvvisammo un corteo sul motorino, sventolando una maglia di un colore qualunque. A quella con la Polonia facemmo di nuovo il corteo con il motorino e una bandiera che avevo ricavato da un pezzo di un vecchio lenzuolo.
L'undici luglio, la finale. Stessi vestiti, stesse persone con cui avevo guardato le partite precedenti. Il gruppo di amici che frequentavo aveva organizzato il massimo. Un camion, con il cassone scoperto, delimitato da corde alle quali tenersi, bandiere di ogni grandezza e la più grande l'aveva cucita la mamma del mio fidanzato. Era uno spettacolo!
Per tutta la durata della partita l'ho tenuta tra le braccia, poi ci son seduta sopra e poi....A casa la Germania e noi...
CAMPIONI DEL MONDOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!
Tutti sul camion! Ho pensato dopo che chi guidava aveva fatto sacrificio nel divertirsi.
A passo d'uomo siamo andati a Montecatini, mentre urlavamo la formazione, uno dopo l'altro e poi di nuovo. Da un hotel ci hanno tirato l'acqua, era una notte caldissima.
Ma chi aveva mai visto una cosa simile??!!! Tutti erano in strada, tutti cantavano e davvero l'Italia era un solo cuore. Siamo arrivati a Viareggio dopo le due di notte. Abbiamo parcheggiato e sulla passeggiata abbiamo cantato e brindato. Alle quattro il mare ci aspettava. È stato un bagno lungo, l'acqua era calda come l'aria e ci ha calmato. Ci siamo asciugati con le parole, le risate, la felicità.
Tra le strade che si svuotavano siamo tornati alla nostra cittadina, abbiamo fatto colazione al bar, abbiamo aspettato che aprisse l'edicola e comprato tutti i quotidiani, sportivi e non, che titolavano CAMPIONI DEL MONDO.
Sono tornata a casa, mi sono rinfrescata, cambiata e sono andata al lavoro.
La sera alle otto, già dormivo.
Un'estate stupenda, dalla vacanza, ai mondiali, la scia continuò per settimane.
Solo un piccolo dolore.
Nella sera della finale, quando uscii di casa, come sempre mi voltai a guardare la finestra del nostro appartamento al terzo piano. La mamma c'era sempre a salutarmi. Quella sera c'era anche il babbo. Non so se l'espressione che ricordo di lui, sia quella reale o quella che la mia emozione ha creato dopo. Era serio, forse preoccupato, forse voleva vivere con me quella serata ( il mio amore per il calcio da bambina era nato con lui)... non lo so, non ho fatto caso.
Se avessi saputo che non avevamo così tanto tempo, forse sarei rimasta con lui, forse...
Dopo alcuni anni un mondiale me l'ha portato via, in un'estate dolorosa.
Un piccolo dolore, una macchia in quell'estate meravigliosa.
Un “piccolo” dolore, perché so che lui mi perdonava, mi amava, sempre.
Nel parentato, nel vicinato, fui la prima ragazza che andò in vacanza con il fidanzato.
Non contava che con noi ci fossero mia sorella Simonetta con il marito, comunque avremmo dormito in separate camere matrimoniali. Mio padre e mia madre si adeguarono con fatica a tale libertinaggio, le mie sorelle maggiori mi avevano un po' spianato la strada ma mai erano arrivate a tanto. Lo feci io, la più piccola. In questo caso esser l'ultima mi aiutò. Mia madre litigò con sua madre ( la mia nonna) che a me non disse niente ma a lei chiese se davvero io e il fidanzato avremmo dormito insieme. La mamma di fronte a tanto affronto mi difese e sfrontata le gridò “Speriamo!”. Questa è una di quelle frasi passate alla storia della nostra famiglia, per un bel po' di tempo, restò l'eco.
Una settimana in Sardegna. La sensazione di libertà ha segnato quella vacanza. Lì è iniziata la mia storia d'amore, con l'amore, col mare.
In quei giorni iniziavano i mondiali di calcio 1982.
Appena tornati in Toscana le partite di calcio entrarono nelle fasi più calde, e l'Italia, ripescata, sembrava a proprio agio con il torneo, che andando avanti creava un cerchio magico intorno alla nostra Nazionale. Alla inaspettata vittoria col Brasile, improvvisammo un corteo sul motorino, sventolando una maglia di un colore qualunque. A quella con la Polonia facemmo di nuovo il corteo con il motorino e una bandiera che avevo ricavato da un pezzo di un vecchio lenzuolo.
L'undici luglio, la finale. Stessi vestiti, stesse persone con cui avevo guardato le partite precedenti. Il gruppo di amici che frequentavo aveva organizzato il massimo. Un camion, con il cassone scoperto, delimitato da corde alle quali tenersi, bandiere di ogni grandezza e la più grande l'aveva cucita la mamma del mio fidanzato. Era uno spettacolo!
Per tutta la durata della partita l'ho tenuta tra le braccia, poi ci son seduta sopra e poi....A casa la Germania e noi...
CAMPIONI DEL MONDOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!
Tutti sul camion! Ho pensato dopo che chi guidava aveva fatto sacrificio nel divertirsi.
A passo d'uomo siamo andati a Montecatini, mentre urlavamo la formazione, uno dopo l'altro e poi di nuovo. Da un hotel ci hanno tirato l'acqua, era una notte caldissima.
Ma chi aveva mai visto una cosa simile??!!! Tutti erano in strada, tutti cantavano e davvero l'Italia era un solo cuore. Siamo arrivati a Viareggio dopo le due di notte. Abbiamo parcheggiato e sulla passeggiata abbiamo cantato e brindato. Alle quattro il mare ci aspettava. È stato un bagno lungo, l'acqua era calda come l'aria e ci ha calmato. Ci siamo asciugati con le parole, le risate, la felicità.
Tra le strade che si svuotavano siamo tornati alla nostra cittadina, abbiamo fatto colazione al bar, abbiamo aspettato che aprisse l'edicola e comprato tutti i quotidiani, sportivi e non, che titolavano CAMPIONI DEL MONDO.
Sono tornata a casa, mi sono rinfrescata, cambiata e sono andata al lavoro.
La sera alle otto, già dormivo.
Un'estate stupenda, dalla vacanza, ai mondiali, la scia continuò per settimane.
Solo un piccolo dolore.
Nella sera della finale, quando uscii di casa, come sempre mi voltai a guardare la finestra del nostro appartamento al terzo piano. La mamma c'era sempre a salutarmi. Quella sera c'era anche il babbo. Non so se l'espressione che ricordo di lui, sia quella reale o quella che la mia emozione ha creato dopo. Era serio, forse preoccupato, forse voleva vivere con me quella serata ( il mio amore per il calcio da bambina era nato con lui)... non lo so, non ho fatto caso.
Se avessi saputo che non avevamo così tanto tempo, forse sarei rimasta con lui, forse...
Dopo alcuni anni un mondiale me l'ha portato via, in un'estate dolorosa.
Un piccolo dolore, una macchia in quell'estate meravigliosa.
Un “piccolo” dolore, perché so che lui mi perdonava, mi amava, sempre.
Opera scritta il 26/06/2018 - 22:45Letta n.896 volte.
Voto: | su 8 votanti |
Commenti
Meritato riconoscimento...è un racconto super. Ciao.
Franca M. 
06/07/2018 - 11:44 --------------------------------------
Piaciuto molto...un racconto che cattura il lettore e gli fa vivere le stesse tue emozioni...molto bello. Grazie del commento, anche se il racconto non c'è più perché per errore l'ho cancellato. Buona serata. 
Franca M. 29/06/2018 - 19:53 --------------------------------------
Un'estate colma di ricordi felici e un velo pesante di tristezza che adombra il cuore nei momenti di gioia. Molto bello il tuo racconto, carico di sentimenti veri. 
genoveffa frau 28/06/2018 - 20:43 --------------------------------------
Grazia mi hai commosso... già se, ma resterà nel tuo cuore per sempre quell'emozione vestita d'amore!!! Grazie per averlo condiviso...ho vissuto con te tutta l'emozione! Un abbraccio. Bellissimo 
Margherita Pisano 28/06/2018 - 14:06 --------------------------------------
un gran bel racconto, trascinante fino in fondo. brava Grazia 5*
grazie per i tuoi graditi commenti sei
sempre presente
grazie per i tuoi graditi commenti sei
sempre presente
enio2 orsuni 28/06/2018 - 10:13 --------------------------------------
Un bel racconto, iniziato con spensieratezza e finito con un rimpianto. Ma la vita è tutta da vivere. Bravissima.
Teresa Peluso 27/06/2018 - 22:17 --------------------------------------
Un bel racconto che inizia e si sviluppa sull'onda della spensieratezza e che si conclude con un rimpianto ed un dolore che l'Autrice riesce a contenere perchè tutto malgrado la vita deve continuare.....Brava!! 
Francesco Scolaro 27/06/2018 - 14:59 --------------------------------------
Molto bello ed emozionante questo tuo componimento...
Mi hai fatto vivere il mondiale del 82
che io non ricordo bene per l'età, grazie all'enfasi che hai messo nel raccontare.
E poi quel "piccolo dolore" dice molto di te...
Piaciuto tanto Grazia !
Mi hai fatto vivere il mondiale del 82
che io non ricordo bene per l'età, grazie all'enfasi che hai messo nel raccontare.
E poi quel "piccolo dolore" dice molto di te...
Piaciuto tanto Grazia !
PAOLA SALZANO 27/06/2018 - 13:16 --------------------------------------
Mi hai fatto emozionare. Il racconto è bello e ben scritto, ma l'emozione del finale è impagabile. Ho ricordi simili. Bravissima
Roberto L 27/06/2018 - 07:18 --------------------------------------
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