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Chissà se Chiara Dorme

Io sono Marco, sono un tipo particolare, ma in fondo tutti lo dicono di se stessi, a nessuno piace considerarsi eccessivamente convenzionale, il problema è che io un po particolare lo sono davvero.
Ho conosciuto Chiara 3 anni fa, un po come ormai avviene comunemente, sedendosi una mattina di fronte ad un PC e per eccessiva noia, finire su di una delle miriadi di chat che ormai affollano il web, quasi sempre racconti un mare di sciocchezze,ma non per un fine ultimo, solo per il gusto di prendersi un po in giro " tanto quando la vedo questa? " e così si inizia a parlare di tutto.
Chiara è una ragazza dolcissima, o perlomeno così sembrerebbe visto che l'equazione precedente, vale per entrambe le direzioni, ma è molto piacevole parlarle, è evidente che c'è qualcosa che ci unisce fin da subito, ma le carte restano prudentemente coperte per un po di tempo.
Poi, una mattina, ti accorgi che stai facendo tutto di fretta, per entrare in quel posto, con la speranza che lei ci sia già, e quando la trovi, percepisci che il desiderio è comune, le difese cominciano piano a sciogliersi, e ti scopri a diventare sempre più te stesso e sempre meno l'immagine iniziale che avevi dato di te.
In mezzo a tutto ci sono tantissime pagine, ma ciò che ha davvero importanza, è il momento in cui si decide di materializzare tutto, gli sguardi, le mani, i profumi, i respiri, tutto diventa nitido e puoi davvero vedere, toccare, respirare, la persona che piano ti è entrata dentro, senza che tu nemmeno te ne rendessi conto.
I suoi occhi sono come i tuoi, li vedi e ne percepisci la stessa emozione, io e Chiara ci siamo amati, ma non sono quì per scrivere di una storia d'amore, non è diversa da tante, ma io sentivo che Chiara mi apparteneva, era prepotentemente parte di me, ciò che ti manca per essere completo, quella parte nera che fa ombra alla tua anima e che continuamente ti chiede di poter manifestarsi era perfettamente appagata,ed io ero felice.
Ma allora perchè rileggendomi è evidente un velo di profonda tristezza?
Perchè un giorno arriva ciò che non avrei voluto mai, una serie concatenata di notizie che minano ancora adesso la mia fragilità, Chiara si sposa, e io resto muto all'interno della mia auto ed orami le sue labbra si muovono, mi spiegano ma io non riesco più a sentire una sola delle sue parole, nella testa tutto rimbomba lei continua a parlare ma io di quel giorno ricordo pochissimo, ed alla fine ci ritroviamo nei periodi successivi a fare l'amore e a discutere di ristoranti e vestiti, di un matrimonio che non è il nostro.
La nave sta affondando e continuerà inesorabilmente ad andare giù in una manierà così continua e lenta, da non rendermene conto, probabilmente fingevo, ma è un sistema di autodifesa al dolore, trovare qualcuno che cercavi avendo sbagliato semplicemente i tempi, è qualcosa di mortificante, due vite che non possono tornare indietro, nonostante si cerchino si trovino e si perdano dolorosamente.
Ma questa non è la fine del racconto, si quel giorno arriva, e lei si sposa, non ci sono orologi da lanciare su di un altare e fughe dell'ultimo istante, le cose vanno esattamente come vanno nella vita reale, tutto preceduto da un addio prematrimoniale, con tanto di veleno incorporato. Mi sono detto spesso che sarei andato a vederla, ma poi no ne ho avuto il coraggio, anche ora scrivo di getto e la cosa mi mette ancora i brividi, difficilmente puoi assistere a qualcosa che senti ti appartenga, e che in maniera sacra diventa di un altro.
In fondo credo di averlo accettato con il tempo, e quasi un anno alle spalle per digerire tutto questo è possibile, ma oggi ho paura, Chiara è una donna fragile, pur essendo una personalità dolcissima ma piena di talento è estremamente fragile, e così come lei è fragile la sua salute, ed ora io ho paura di averla persa, senza nemmeno sapere cosa sta succedendo, Chiara oggi ha un altra vita dentro di se, io so che sta lottando contro tutto, e spero lo stia facendo ancora, ma ormai il suo silenzio è così lungo, e le sue ultime notizie così tristi, che sento di averla persa per sempre.
Tu che stai leggendo, sai cosa può essere non conoscere l'esatto istante in cui perdi qualcuno che era parte di te?
Tu riesci a percepire l'esatto dolore che si prova nel non avere nessuna certezza, nemmeno d'avanti all'irreparabile?
Io continuo a scriverle, ma i suoi silenzi passati erano figli di lughe giornate d'ospedale, poi una mattina compariva nuovamente una sua e-mail, e buttavo di nuovo tutto alle spalle.
Chiara non scrive da quasi un anno ormai, ma io non smetto
di aspettare, che arrivi ancora quella mattina.



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Racconto scritto il 18/10/2017 - 11:01
Da FABIO QUERO
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