Avevo un amico,
è morto lo stesso giorno
in cui son morto io.
Avevo un "fratello", diceva
ma il suo nome ignoravo.
l'ho visto affilare una lama
una spada lucente, vibrante
che l'aria tagliava.
Ho sentito un dolore tremendo
da dietro le spalle partire
il respiro fermarsi
e la lama vibrante dal mio petto uscire.
è morto lo stesso giorno
in cui son morto io.
Avevo un "fratello", diceva
ma il suo nome ignoravo.
l'ho visto affilare una lama
una spada lucente, vibrante
che l'aria tagliava.
Ho sentito un dolore tremendo
da dietro le spalle partire
il respiro fermarsi
e la lama vibrante dal mio petto uscire.
Avevo un amico,
è morto lo stesso giorno
in cui son nato io.
Ho scoperto il suo nome per caso,
era scritto in cuor mio.
Sulle ferite curate dal tempo
in un angolino sperduto e lontano
si leggeva - Caino, piacere
voglio darti una mano!-.
Poesia scritta il 04/02/2015 - 11:37
Da Enzo Mazzone
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Commenti
Le ferite si rimarginano, resta il dolore del tradimento. Magistralmente esposto. Ciao
Romualdo Guida 05/02/2015 - 06:52
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