Sei tornato,
finalmente;
dopo più
di mille giorni,
nel sogno
riabbracciavo
il tuo corpo:
non ombra sfuggente
ricordata
in versi virgiliani,
ma fisico tepore
su cui sciogliere
il mio pianto.
finalmente;
dopo più
di mille giorni,
nel sogno
riabbracciavo
il tuo corpo:
non ombra sfuggente
ricordata
in versi virgiliani,
ma fisico tepore
su cui sciogliere
il mio pianto.
Ti ho sentito,
presente come mai,
e ho avvertito
la tua anima
di luce
bramosa di riavere
la sua carne,
bramosa di riavere
i suoi affetti.
Ero scosso
al mio risveglio,
tutto teso
ad un capire:
forse mi indicavi
un luogo
senza tempo,
dove mendicare
il tempo che
non si è vissuto,
rincorrendo
un domani che
era sempre oggi.
Poesia scritta il 11/09/2015 - 13:35
Letta n.1114 volte.
Voto: | su 6 votanti |
Commenti
Un sogno che sembra reale, così vero da lasciarti sensazioni uniche.Bella poesia.CIAO
Anna Rossi 12/09/2015 - 06:17
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Espressivo decanto curato nella sua particolarità... Lieto weekend Maurizio.
Rocco Michele LETTINI 12/09/2015 - 00:41
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