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correre lontano o verso la pazzia

Quando avevo solo dieci anni
Mi facevano correre veloce
Le grida disperate dei reietti
Stipati nell'affollato manicomio
Di fronte casa mia
matti di diverse età
Occhi vitrei inesplicabili
che indossavano tristi magliette bianche
Vecchie e logorate
Uomi vessati dal destino
Incompresi e incomprensibili
Geniali quanto pazzi,
Solcavano il mare della follia
Con corpi che strascicavano nell'istituto
saturi di pillole multicolore
soffrivano dentro la struttura,
Spiavano fuori dalle finestre sempre chiuse
Immaginando il proprio mondo
E correvo veloce a dieci anni
Non spaventato dalle loro grida
Ma da ciò che li spaventava.



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Poesia scritta il 02/02/2016 - 20:39
Da matteo lunardi
Letta n.1020 volte.
Voto:
su 4 votanti


Commenti


Bellissima...D'effetto e piena di sensibilità....

Sabry L. 04/02/2016 - 21:23

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Sensibile, fa riflettere molto. Grazie per averlo scritto. Ciao

carmine Capasso 03/02/2016 - 17:52

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Riflessione poetica molto incisiva, i miei complimenti. Ciaooo

Fabio Garbellini 03/02/2016 - 06:58

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BE A DIECI ANNI SON COSE CHE RIMANGONO IMPRESSE COME UN MARCHIO BELLA 5 PER TE

POETA DELL'AMIATA LUPO DELL'AM 03/02/2016 - 00:38

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Matteo hai scritto una poesia che fa riflettere assai..intanto complimenti per tua grande sensibilità... ma anche per la tua bravura...nel toccare temi così forti..e profondi... complimenti..ciao serena notte.

Maria Cimino 02/02/2016 - 23:30

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Poesia di grande sensibilità.
Penso che tu abbia capito questa tremenda malattia, le paure dei malati di mente sono strazianti e spesso non si riesce ad allontanarle dalle loro menti.
Buona settimana
Nadia
5*

Nadia Sonzini 02/02/2016 - 22:39

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