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Panacèa

Segni di forchetta lasciati per terra da un’eco lontana di dinosauri
mentre io cammino sul bianco lastricato di intestini bagnati,
sguardi di speranza e sbuffi d’attesa al passar di ali cotonate
sentono chiamar gli ordinali scanditi da un microfono spento,
la lampada taglia i destini attesi ad un bivio di luce
e gli umori corrono, cadono e si rialzano per ritornar più forti,
orecchi orfani di suoni scappano da sentenze e retoriche condanne,
il futuro ignaro si nasconde dietro gomme colorate
mentre il passato cerca di ottenere un riposo dorato,
penne affilate disegnano torrenti e vallate imbevute di sangue,
il ventre freddo di una lente esplora pozzi vuoti
assistito da un dito d’acciaio che flette la parete,
una mozzarella alta nel cielo illumina case affamate
mentre il legno del gran visir mescola il calderone
che fermenta abiti bianchi e serve il conto salato.



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Poesia scritta il 17/03/2016 - 21:10
Da Seby Flavio Gulisano
Letta n.1260 volte.
Voto:
su 6 votanti


Commenti


Ciao Giuseppe, rispondo sempre ai commenti, sia perchè mi sembra educato sia perchè mi piace il confronto. Hai fatto un'analisi più che dettagliata, dando forse un risalto esagerato ad un componimento che reputo difficile da cogliere perchè molto ermetico. Non sono certamente un poeta come lo sono tanti amici che scrivono poesie su questo sito. Dovrei avere nel cassetto qualche componimento poetico giovanile, chissà che non decida di pubblicarlo. Grazie per i complimenti che mi hai fatto.

Seby Flavio Gulisano 29/04/2019 - 09:35

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Se ti va, rispondi pure ai miei commenti (a momenti delle specie di recensioni :D, del resto tra le mie varie passioni ci sarebbero proprio le recensioni, in primis cinematografiche) dove mi cimento ad immetterli.
Mi sarà utile in modo tale da capire se ho saputo tracciare correttamente o meno i tuoi lavori.
Vedrò adesso di leggere qualche tuo racconto. Sono sicuro che la narrativa risulta la tua punta di diamante.

Giuseppe Scilipoti 28/04/2019 - 15:32

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Da segnalare un associare da parte mia a Bergman o al cinema espressionista, quindi potrei definire il componimento un esempio di poesia espressionista o meglio d'essai.
Tra le varie interpretazioni, ci sarebbe quella che la Panacèa si allinea sull’anima, o sull'essere oppure sul focalizzarsi. La contraddizione o il miscuglio apparente tra un’essenza e l’altra è la dimostrazione della natura contrastante che possiede ogni persona.
Bravo, il contenuto è piuttosto originale.

Giuseppe Scilipoti 28/04/2019 - 15:30

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Panacèa in un "calderone", versi che sono "ingredienti" che senz'altro riguarda dei concetti metaforici/allegorici/ introspettivi e un pochino anche Dylan Dog per via dell'immaginetta ed un pizzico di manierismo, dai.
Questo tuo componimento, al di là del verseggiar un po' lungo, ha un suo fascino perché si impernia su varie interpretazioni.
Per dirne una, la panacèa esprime concetti sia universali che personali,
potrebbe simboleggiare i moti esistenziali.

Giuseppe Scilipoti 28/04/2019 - 15:23

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Grazie Antonio, sei molto gentile.

Seby Flavio Gulisano 18/03/2016 - 18:56

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Bella e originale.gradita molto.bravo

antonio girardi 18/03/2016 - 18:52

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Ti ringrazio molto.

Seby Flavio Gulisano 18/03/2016 - 12:36

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UN POETAR DA INTENDITORI... NON SARA' FACILE ENTRARE NELLA TUA OTTICA... LASCIO LA MIA LODE AL TUO STRAORDINARIO VERSEGGIO E LA MIA LIETA GIORNATA.
*****

Rocco Michele LETTINI 18/03/2016 - 12:33

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Vi ringrazio molto per i vostri commenti, sono stato a lungo indeciso se pubblicare questa poesia, non potevo pretendere di essere capito dato lo stile ermetico. Salvo ha intuito molte cose, naturalmente l'argomento riguarda il mio lavoro. Conservo anche una versione decriptata che naturalmente non potrei pubblicare per ovvi motivi. Un caro saluto.

Seby Flavio Gulisano 18/03/2016 - 11:47

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Dimenticavo di assegnare la preferenza.

salvo bonafè 18/03/2016 - 11:07

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Dopo una lunga vacanza svuoti la sacca dell' esperienza acquisita, uno srotolarsi visionario ed allegorico di truce visione: popolo in fuga da persecuzione, violenza e da retorica, la luna mozzarella che guarda dall'alto, il gran visir turco che rimesta. E' tanto salato questo conto, lo denuncerò a me stesso. Bentornato Seby, arguto simpatico e tanto assente. Salvo

salvo bonafè 18/03/2016 - 10:48

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Ciao Seby, ben arrivato nel reparto poesia! Veramente particolare la tua poesia. Mi è piaciuta nel suo tentativo riuscito, a mio modesto avviso, di esprimere in modo nuovo concetti a volte espressi in modo aulico e dal punto di vista stilistico la trovo musicale, nonostante l'utilizzo del verso molto lungo, che potrebbe non sortire a questo effetto, ma nel tuo caso invece dona musicalità
Complimenti sinceri e ben ritornato.
Con stima
Nadia

5*


Nadia Sonzini 18/03/2016 - 10:22

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