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Sarajevo

Amica mia dammi una mano
tu che lo puoi vola lontano
Vola per me al di la del mare
dimmi che scorgi se riesci a guardare
Guarda all'ingiù
dimmi; cosa vedi laggiù?
Vedo un bambino con gli occhi bagnati
vedo un soldato con gli occhi sbarrati
con gli occhi all'insù
ha perso la vita e la sua gioventù
Vedo una donna vagare in città
cerca suo figlio o la sua metà
cerca qualcuno che non tornerà
Ha perso la vita e la sua libertà
Amico mio è un inferno laggiù
Quella gente non ne può più
E il mondo che fa!?
Pensa per sé non ha bontà
Vidi della gente fare la fila
per prendere un pane ed una mela
sguardi atterriti passi veloci
oggi io vedo soltanto croci
A Sarajevo se pan vuoi mangiare
perir di piombo devi rischiare
Sarajevo! Sarajevo!
Il mondo ti guarda ma niente fa!
Vidi un ragazzo udii la sua voce
"Mi date del pane"? Ora la c'è una croce
A Sarajevo se pan vuoi mangiare
morir ammazzato devi rischiare
Amico mio c'è fame laggiù
Quella gente non ne può più
E il mondo che fa!?
Pensa per sé non ha pietà
Vedo un bambino con gli occhi arrossati
vedo dei soldati coi corpi straziati
Vedo una madre cerca suo figlio
poi lo trova li nel cespuglio
Addio mamma addio papà
addio anche a te mia città
Madre mia diglielo tu all'amata mia
che io muoio per la terra mia
Non basta la fame non basta il terrore
c'è anche la neve su tanto dolore
Candida e bianca senza rumore
tocca la terra e cambia colore
Amico mio c'è freddo laggiù
Quella gente non ne può più
E il mondo che fa!?
Pensa per sé non ha bontà
Vedo un bambino con gli occhi di pianto
oltre la siepe si ode un lamento
scorre il Miljacka torbido e impotente
portandosi via i sogni di questa gente
Scorre veloce fino alla foce
dove lascia i sogni ed una croce
sperando in quel giorno che ripasserà
che la pace sia tornata in questa città
Amica mia aiutami tu
tu che lo puoi vola lassù
Prendi la pace portala giù
prendi con te un ramo d'ulivo
riporta la pace a Sarajevo


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Poesia scritta il 27/03/2017 - 23:14
Da Bruno Abbondandolo
Letta n.1299 volte.
Voto:
su 8 votanti


Commenti


Carissimo , ho scritto da poco gli auguri di buona pasqua e ora mi trovo qui a leggere questa tua bellissima poesia ..ricordo come fosse ora quel periodo buio e tu lo hai descritto magistralmente .
Bravissimo .

Marina Lolli 14/04/2017 - 22:19

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Paolo Pedinotti, grazie grazie e ancora grazie,sapevo che ti avrebbe toccato il cuore,io ho scritto solo verità,all'epoca veramente il mondo dimenticò per molto tempo,quella gente.
Mille abbracci Paolo.

Bruno Abbondandolo 08/04/2017 - 20:50

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Stupenda per verità....spacca il cuore, devasta per ciò che fotografa ... hai un modo di trasmettere immagini sensazioni emozioni che scuote cuore e animo.
Bello leggerti...
5*****
Hai scritto cosa grande e bella nel suo enorme dolore

Paolo Pedinotti 08/04/2017 - 18:17

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Una poesia toccante che riporta la mente e il cuore alla tragedia di una guerra insulsa, come tutte le guerre.
Tanto dolore ancora avvolge quella terra, spesso ci si dimentica del nostro vicino.
Splendida e molto commovente! Ciao Bruno e grazie

margherita pisano 28/03/2017 - 21:46

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Grazie Alfonso,di cuore.
Ciao Anna ,sei sempre cara,ogni tuo abbraccio ritornerà a te in forma di "Baci".A rileggervi.

Bruno Abbondandolo 28/03/2017 - 19:57

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Drammatica e toccante lirica su un teatro di guerra che avrebbe dovuto toccare tutti.
Il mondo si è dimenticato come fa sempre. Quel luogo non fa più notizia ma si soffre ancora.
Si soffre, si piange e ci si dispera nel silenzio più assoluto.
Gli orfani sono ancora lì, le case distrutte sono orrido esempio della cattiveria umana.
Ma chi si ricorda ? Questi versi ci portano con violenza e umiltà sui quei luoghi, perchè ricordare è vivere.
Versi molto toccanti e dal forte impatto emotivo.

ALFONSO BORDONARO 28/03/2017 - 17:48

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Ciao Bruno caro, ti rifaccio i miei più sinceri complimenti...bravissimo un abbraccio con tanto affetto

Anna Rossi 28/03/2017 - 16:27

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Cari amici,grazie di essere presenti,Questi versi,mi sono cari,li scrissi nel 93,(non vorrei essere presuntuoso,ma potrebbe essere una bella canzone, forse, non me ne intendo)quando l'ipocrisia del mondo toccò il fondo,facile andare a difendere "il Golfo" c'era l'oro nero,invece pensarono <<Cosa andiamo a difendere nei Balcani,il ghiaccio per i gelati>>? I cecchini di divertivano, facevano a gara a chi ne colpiva di più,"Nei mercati".Ancora grazie amici.

Bruno Abbondandolo 28/03/2017 - 16:23

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Versi struggenti che suonano come un monito verso un mondo attratto e distratto dalla ferinità e cupidigia sordo però alle griga di dolore che provengono da laggiù......Molto apprezzata, ciao

Francesco Scolaro 28/03/2017 - 15:14

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UN TOCCANTE QUANTO SENSIBILE VERSEGGIO COSTRUTTO CON ANIMO NOBILE.
LIETO MERIGGIO, BRUNO.
*****

Rocco Michele LETTINI 28/03/2017 - 14:41

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mi hai fatto pensare a "venuto al mondo" della Mazzantini
splendida e toccante poesia

laisa azzurra 28/03/2017 - 14:40

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una bella poesia rimata che fa pensare fa dolore per i bimbi sono traumi per i soldati pianti 5*

GIANCARLO POETA DELL'AMORE 28/03/2017 - 11:47

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Molto bella è profonda ,traspare la tua sensibilità d'animo attraverso questi tuoi splendidi versi .5*

Paolo Perrone 28/03/2017 - 11:08

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