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Non sei più tu.

Un'altra te ha preso il posto tuo
mentre l'ho vista attraversarti i pori della pelle.


Era prima la stessa all'ombra del balcone
la osservavo come intorpidito.


Come uno scrocchio di dita
duro il mio udito come guscio di conchiglia
rispondevo irritato: Vattene!


Ma Lei mi derideva e se stava là a schermirsi
di me, di te.
Io la guardavo con occhi di commiserazione
intanto che si distendeva per sfida accanto a me.


Il suo profumo era il tuo
anche gli occhi e la bocca
e la pelle.


Tu non parlavi, soltanto respiravi sopra il mio respiro
non eri già più quell'altra te!


di Francesco Currò


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Poesia scritta il 07/10/2017 - 19:15
Da Francesco Curro
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