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Delirio al cinema

Il mio regista preferito è Conrad Kinder, detto il cineasta la vista
per le sue origini ispaniche.
Secondo me " Terzo quarto in quinta ottava della nona di Alienhoven "
è il suo lavoro più riuscito; i dialoghi striminziti, gli attori visibilmente
storditi dalle urla della moglie di Conrad ( dirige la fotografia nuda sul
set di ogni film del marito ), la sceneggiatura senza di colpi di scena,
la ripresa affidata a parkinsoniani ma dalla lunga esperienza ( Conrad
è l' unico che li fa lavorare ancora ma per la metà del dovuto ).
" Evidente realismo inconcludente " è stato il responso critico
su questo film incentrato sulle lezioni di musica per gli alieni sterili.
Quando l' ho visto per la prima volta al mio Cinematico mi ha colpito
l' atmosfera rarefatta; colpi di tosse lontanissimi, risate cosmiche,
crunch crunch di patatine siderali e rumori di cannucce alla fine della
loro attività.
Se qualcuno non sapesse cosa fosse un Cinematico lo aiuterò a far
luce alla fine della proiezione; ecco è finito con la scena in cui...
non vi voglio rovinare il finale...
Il Cinematico è un cinema come altri, si entra gratuitamente, ci si fa
prelevare 450cc di sangue e si viene ricompensati con mezzo litro
di buon rosso ed una fiorentina al sangue da un chilo da consumare
in quindici minuti nella zona mensematica adiacente il laboratorio analisi.
Subito dopo si entra in sala e si guarda il film in tre dì ( li proiettano
un po' lunghi, convengo ).
All' uscita vengono consegnate le analisi ai cinematici
clienti & molto pazienti; emocromo completo + test hiv.
" Che brutta fine, che brutta fine " si lamentava un signore in
compagnia della moglie pronta ad accoltellarlo per il responso
positivo al test hiv del marito.
Probabilmente un finale così non se lo aspettavano davvero...
Un' altro grande film di Conrad Kinder è " Amami e stanami "
che riporta al cliché del pedofilo insospettabile che gioca a nascondino
con i bambini degli amici.
L' elemento nuovo è la totale mancanza dei bambini a prestarsi,
parole loro, " Ad un gioco traviante e dall' epilogo scontato ".
Alla domanda sulla pedofilia i bambini hanno ancora ribadito la loro
indisponibilità a collaborare, parole loro, " Ad un gioco traviante
e dall' epilogo scontato ".
La critica ha promosso questa pellicola per la buona dose di
azione, bambini che si nascondono dappertutto, rincorse mozzafiato,
la moglie di Conrad Kinder nuda che urla e fotografa i bambini che
non vogliono essere traviati ed infine; un epilogo scontato.
Ma soprattutto per l' immancabile aspetto che ogni film di Kinder
non riesce a celare.
Il suo evidente realismo inconcludente.
Le mie analisi vanno bene ma mi han consigliato di frequentare anche
un Cinencefalo per accertamenti ulteriori...



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Racconto scritto il 24/07/2011 - 18:53
Da Andrea Castellini
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