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I miei fantasmi

All’ improvviso un boato che squarcia il silenzio della notte, ed io che faccio un salto nel letto, con uno sguardo quasi spiritato.
Stavo per prendere sonno e adesso cerco di capire cosa può essere stato a svegliarmi di soprassalto. Tendo le orecchie in ascolto di qualche altro rumore, ma non sento più niente, la notte sembra aver ripreso il suo compito.
Penso possa esser stato il gesto di qualche annoiato, magari un calcio ad un portone, poi la mia immaginazione esplode, come suo solito in queste situazioni ed essendo una fifona patologica, cacasotto direi, inizio a pensare ad ombre strane ed ignote che vagano per strada, forse già dentro casa!
Sporgo con grande coraggio la mano da sotto le coperte e accendo la luce, inforco gli occhiali perché questa volta qualsiasi cosa sia la voglio vedere bene e con il cuore che mi batte come un tamburo perlustro la casa, dove tutto appare come ho lasciato prima di coricarmi.
Guardo, come sempre, anche sotto il letto, dove abbandonata c’è la ciabatta che cercavo ieri. Prometto, domani pulisco!
Con il sonno interrotto e la paura ormai penetrata nell’anima, riprendo a leggere sperando arrivi presto il sonno a cancellare questa brusca interruzione, ma per precauzione lascio la luce accesa.
La mattina seguente, fuori non mi accorgo di danni evidenti ad auto o portoni, pertanto penso che magari erano semplici fuochi d’artificio in un sogno che si compiva nella mia mente. O forse erano applausi. Chissà.
Arriva la sera, il buio e non pensando più ai fantasmi che hanno sempre animato gli spazi bui della mia vita fin da bambina, mi accingo ad andare a dormire: un po’ di lettura come al solito, poi spengo la luce e mi addormento.
Ma ecco che un altro boato mi fa trasalire e a questo punto non so che fare, se alzarmi e controllare o stare al buio, coperta e protetta e cercare di captare altri suoni, anche se coperta così è un po’ difficile.
Mi riaddormento, ma il mio sonno è agitato, abitato da ombre minacciose e sento caldo, molto caldo.
La mattina vorrei chiedere ai vicini se anche loro abbiano sentito qualcosa, poi qualcosa mi induce a lasciar correre.
I giorni e le notti si susseguono senza che io senta più alcun rumore e mi convinco che probabilmente sono troppo stressata per cui ogni fruscio crea in me una tempesta implacabile; forse con un po’ di riposo riuscirei a dissipare anche le ombre che assillano le mie notti.
Quando penso che tutto sia tornato alla normalità, relegate in uno strato sotterraneo anche le mie fobie più stupide, ecco arrivare un nuovo tonfo.
Questa volta sono ancora sveglia e cosciente, per cui con un coraggio per me indicibile perlustro tutta casa e non trovando ombre scure o bianche lenzuola che vagano per le stanze, sbircio tra le persiane semichiuse ed è allora che capisco tutto.
Non si tratta di nessun vandalo e non è un fantasma, ma ormai mi rendo conto che è anche tardi per nascondervi che non pulisco tutti i giorni sotto il letto…
Capisco che il mio turbamento e la mia angoscia sono frutto dell’ingegno di quell’ombra, concreta stavolta, quella che si muove sul balcone del terzo piano di fronte a me per buttare i sacchi della spazzatura con un tonfo sordo sulla strada. Sapete, domani c’è il ritiro della plastica, perché far le scale se le cose si possono fare anche in questo modo, senza fatica?
Riaccosto la tenda e mi ritiro nella mia normalità, fatta di tante paure, di silenzi e rispetto non ricambiato.
Riprendo, incredula, la mia lettura conscia del fatto che domani sera si svolgerà il secondo atto, quello della carta.



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Racconto scritto il 21/04/2015 - 19:51
Da Millina Spina
Letta n.1188 volte.
Voto:
su 6 votanti


Commenti


Ciao Lucio!!
Son contenta che ti sia parso un bel giallo ma ancora non sono attrezzata, di coltelli intendo! Vivo in un piccolo paese ed i palazzi non sono alti, il terzo è in genere anche l'ultimo piano, ma mentre la stragrande maggioranza delle persone fa le cose per bene, io ho la fortuna di avere di fronte un genio...c'è da dire che dopo l'operazione scende ad accostarla al muro. Ma finchè non l'ho scoperto ero sinceramente impressionata dai rumori.
Ciao!!

Millina Spina 22/04/2015 - 18:59

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HOLA MILLINA sembrava un giallo, mi aspettavo un assassino con un coltellaccio.....Ma perdoname a che piano abiti? Neanche più a capodanno si buttano le cose dalla finestra......però un sistema sbrigativo altro che differenziata...Almeno avvertono quando buttano questi sacchi!
Hola chica l'hai scritto bene il racconto Hasta luego

Lucio Del Bono 22/04/2015 - 15:07

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Ciao Aurelio! La paura è quella condizione spesso irrazionale che ci fa vivere sensazioni che rasentano l'assurdo ma contro le quali la ragione può operare ben poco. In compenso la fantasia lavora parecchio!! La trovata finale è consuetudine il mercoledi e giovedi notte.....

Millina Spina 22/04/2015 - 12:47

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A volte moltiplichiamo le nostre paure e le nostre angosce oltre ogni ragionevole limite. Il tuo racconto mette in luce la fragilità di cui siamo corredati e, nell'epilogo della stesura, la liberazione dell'incubo da attribuire comunque alla scarsa educazione del prossimo e alla non facile convivenza. La trovata finale, non so quanto inventata o meno, dà un tocco di dinamicità alla narrazione che sembrava incanalata verso un sentiero troppo crepuscolare.
Basta paure, però! Che i tuoi sonni siano pieni di sogni.
Ciao
Aurelio

Aurelio Zucchi 22/04/2015 - 12:12

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Carissimi Nino, Rocco e Genoveffa vi ringrazio davvero per i complimenti, ma sappiate che sono molto timida (oltre che cacasotto) per cui anche se non mi vedete sto diventando rossa...
Ma le vostre parole non possono che inorgoglirmi. Grazie!!!!

Millina Spina 22/04/2015 - 11:56

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Sono veramente entusiasta di lleggerti.Dal primo commento che ho fatto alle tue opere ero convinto che avessi talento, ma tu hai superato ogni più rosea previsione !Brava,brava,brava.

Nino Curatola 22/04/2015 - 10:04

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Che stile in una sequela altamente straordinaria... Lieta giornata...

Rocco Michele LETTINI 22/04/2015 - 08:48

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Racconto narrato con maestria,mi ha catturato alla scoperta dell'intruso tonfo,strani rumori di cui siamo sommersi,originale,piaciuto,reale,complimenti Millina

genoveffa 2 frau 22/04/2015 - 08:42

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