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PIA E LA COLOMBA

Alcuni anni fa, eravamo tornati da una lunga vacanza estiva trascorsa con i nostri due figli sulla Riviera Romagnola.
Arrivati a casa, dopo aver sistemato i bagagli, la Pia si è recata sul balcone della cucina per stendere alcuni indumenti appena lavati.
Con grande sorpresa e un po’ di paura, si è trovata davanti un volatile di colore grigio e nero che giaceva accovacciato immobile su un nido di paglia e foglie secche, sistemato in un angolo riparato del balcone stesso.
Il primo impulso è stato quello di scacciare l’animale che oltre ad aver fatto il nido, aveva anche creato un certo disordine sul balcone. Poiché però il volatile, pur rimanendo immobile, ha reagito con atteggiamenti un po’ strani e aggressivi, come a dire: questa ormai è casa mia e io da qui non me ne vado! La Pia, un po’ agitata e indispettita, è corsa a chiamarmi, dicendo: vieni subito sul balcone c’è un uccello molto aggressivo e pericoloso! - Sono andato di fretta e preoccupato a controllare la situazione, ma mi sono reso conto immediatamente che si trattava semplicemente di una colomba molto docile, anche se visibilmente allarmata ed impaurita. Ho capito che la colomba, avendo visto la casa disabitata, aveva ritenuto il posto protetto e sicuro, dove costruire il nido per far nascere i suoi figlioletti! Mi sono allora rivolto a mia moglie, dicendo: non aver paura, si tratta di una innocua colomba, non è affatto pericolosa; lo sai che la colomba è il simbolo della Pace! Magari non sarà pericolosa, sarà anche il simbolo della pace, ha ribadito lei, però io non la voglio assolutamente sul mio balcone, la devi mandare via subito!
Però, mentre ci siamo avvicinati di nuovo al balcone, la colomba si è leggermente mossa e da sotto le sue ali, sono apparsi due figlioletti molto piccoli e impauriti.
Vedendo quei due fragili e timorosi piccioncini, la Pia ha cambiato improvvisamente il suo atteggiamento e ha detto con tenerezza e commozione: adesso capisco perché la colomba era così aggressiva, aveva paura e voleva con ogni mezzo difendere giustamente i suoi figli; ne ha tutto il diritto, anzi è un suo dovere! E’ comunque una brava e coraggiosa mamma, ha cercato e trovato un riparo sicuro per i suoi piccoli, non possiamo scacciarli, dobbiamo aiutarli, proteggerli e sfamarli!
Anche noi abbiamo due figli e anche noi, in caso di necessità, saremmo pronti a lottare con tutte le nostre forze per proteggerli e difenderli da qualunque pericolo! Non possiamo assolutamente mandarli via, anzi poiché sono molto piccoli e potrebbero cadere nel vuoto, dobbiamo mettere un riparo in modo da creare un ambiente tranquillo e sicuro!
Non importa se si sporcherà il balcone, provvederò io a tenerlo sempre pulito, senza disturbare i nostri piccioncini!
Sono così belli, mi fanno veramente tanta tenerezza, mi ricordano quando anch’io avevo i figli piccoli ed ero molto preoccupata per loro e per la loro salute.
Da quel giorno, la Pia ha provveduto costantemente con cura e perizia a depositare ogni mattino sul balcone il pasto per i nostri ospiti: pane bagnato, semi di cereali vari e una ciotolina con l’acqua.
A volte, rimaneva quasi immobile, incantata e profondamente commossa nel vedere mamma colomba che con tanto amore e delicatezza, prendeva con il becco dei pezzettini di pane bagnato e poi togliendoli dalla sua bocca li deponeva in quella dei suoi piccoli che aspettavano pigolando e con il beccuccio aperto! Quanta tenerezza e quanto amore in quella piccola ma grande, instancabile e veramente coraggiosa mamma! Un esempio per tutti di profondo affetto e dedizione materna! Dedicava quasi l’intera giornata ad accudire e sorvegliare i suoi piccoli.
Con il passare dei giorni e delle settimane, i piccioncini sono cresciuti divenendo adulti e autonomi, pronti a spiccare il volo. Così un bel giorno hanno lasciato il nostro balcone e sono partiti per iniziare una nuova vita libera, insieme ad altri colombi, allontanandosi verso i tetti e i parchi alberati della città. Ma certamente, non si sono mai dimenticati della loro amica Pia, perché spesso tornavano sul balcone, si intrattenevano per un po’ cantando allegramente, quasi a voler salutare e ringraziare la loro benefattrice, la bionda signora apparentemente molto burbera e severa, ma in realtà piena di una infinita bontà, una immensa dolcezza e una grande umanità nei confronti di tutti coloro che avevano bisogno d’aiuto e che hanno avuto la fortuna e il privilegio di incontrarla e di conoscerla.
Ora che la Pia non c’è più, la colomba e i suoi figli vengono ancora, ma non cantano più; anche loro sentono la sua mancanza, avvertono un’atmosfera di dolore, di tristezza e malinconia che emana ormai questa casa priva della sua Regina, che per tanti anni è stata sempre a disposizione di tutti, donando con molta generosità conforto, solidarietà, amore, pace e tanta sana allegria!
Auguriamoci che un giorno le colombe torneranno a cantare, riportando così un po’ di conforto, di gioia, di pace e soprattutto di speranza!
Da lassù sarà felice anche la Pia, perché capirà che nessuno, nemmeno le sue amiche colombe si sono dimenticate di lei e le sono ancora riconoscenti per i gesti d’amore, di fiducia, di altruismo e di solidarietà che ha lasciato a tutti noi.



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Racconto scritto il 28/05/2015 - 01:19
Da Sabatino Santucci
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