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Un nonno racconta il dramma dell’abbandono.

Quante sorprese ci riserva la vita… pensi alla vecchiaia non come a una sconfitta, ma a una seconda giovinezza… con una marcia in più, perché piena di esperienze, pronto a dedicare tutto il tempo ai nipoti… ricordo l’arrivo del primo nipote ero nella sala di attesa nervoso, non riuscivo a stare calmo… cercavo di nascondere l’emozione! quando una voce ruppe il silenzio! Chi sono i parenti? è un bel maschietto. Un fuoco invase la mia anima… piansi di gioia, di una gioia diversa di quando nacque mio figlio… una gioia che solo i nonni possono provare, capire.


Purtroppo è solo un ricordo, perché la realtà di oggi è ben diversa. Ogni giorno è una sfida contro un sistema che definisce… vecchi, inutili persone che dopo una vita a sostenere una famiglia… si trovano ad affrontare l’umiliazione di essere un peso… un pacco ingombrante…un qualcosa da sistemare in qualche casa di cura, un dramma che si consuma in tante famiglie… compresa la mia.
La figura del nonno dovrebbe essere un motivo di gioia per i figli… incoraggiante per i propri nipoti… perché una risorsa di tempo, di amore… quello che meglio sa fare un nonno. Ma ci sono delle incomprensioni che non aiutano la convivenza. Quando i figli si sposano la famiglia si allarga, le abitudini piano piano vanno a perdersi, così anche il rispetto… per mio figlio chi sbaglia sarei io, mia moglie, solo perché non accettiamo le loro condizioni… più volte abbiamo sorvolato delle ingiustizie, umiliandoci… per amore dei figli, dei nipoti. Accetti i compromessi… anche se sai che fa male alla dignità di uomo, di padre, di nonno … è il prezzo per un saluto, per un abbraccio… anche se, è freddo. Non e facile fare i conti ogni giorno con il proprio carattere, e accettare i compromessi… è troppo… non ho più la forza! chiedo solo un po’ di serenità! Vivere il resto dei miei giorni da nonno. Il tempo scorre troppo veloce per me … ho paura di non poter riempire i vuoti che si accumulano giorno dopo giorno … guardo la mia immagine riflessa nello specchio… e non mi riconosco, non corrisponde all’uomo che sono dentro! La roccia di un tempo, un guerriero che non abbassa mai la guardia attento ai propri limiti, orgoglioso di aver dato ai figli tutto quello che non ho avuto io. Tanti i progetti, i sogni… che vedi sfumare con la realtà della solitudine… non è facile combattere contro l’indifferenza di un figlio… che ti mozza le parole con gli sguardi di rimproveri… sono prigioniero della paura di sbagliare in qualcosa… i dubbi come tarli lacerano i giorni in un silenzio che mi consuma vorrei non pensare… in casa dove guardo ci sono immagini di un tempo che non tornerà più… le pareti una volta colorati con l’armonia della famiglia… quella forza che faceva superare i morsi della povertà… a testa alta. Spesso i miei occhi bagnano il mio viso… come posso non pensare a mio figlio… ai miei nipoti… io, sono come un fantasma per loro! Fa male vedere che, delle persone estranee accompagnano a scuola i miei nipoti… ed io, devo accettare questa situazione perché? Non lo so!
Per quanto mi sforzi di capire, rendermi disponibile, utile… non basta. Un giorno involontariamente ascoltai: i miei figli che discutevano cosa fare di me… dicevano: gli anni ci sono, metti pure che si ammala, rimane il problema: di chi lo tiene! Per il bene di tutti conviene che gli troviamo una sistemazione. Che delusione… non solo non mi hanno chiesto cosa ne penso ma anche attribuirmi delle malattie che potrei avere in seguito! Come se le rughe, i tremolii, i riflessi un po’ lenti, possono fermare l’amore che nutro per loro? No: è la mancanza di affetto che si devono preoccupare di darmi io potrei affrontare ogni cosa nelle mie possibilità… ma non l’indifferenza… o quando mi parlano… non pensano al fatto che sono un nonno, è non un bambino, o un rimbambito… come se all’improvviso tutta la mia esperienza di vita vissuta… non conta più niente! Si sono forse chiesti come mi sento quando discutono per una sistemazione… lontano dalla mia propria casa, dopo una vita di sacrifici per restare uniti nella propria casa? Dove l’amore del figlio! Il rispetto.


“il nonno in questione non sono io, ma un caro amico”




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Racconto scritto il 07/07/2015 - 19:54
Da donato mineccia
Letta n.1349 volte.
Voto:
su 22 votanti


Commenti


Complimenti Donato! Non commento spesso ma ti leggo sempre volentieri!

Costanza Tassoni 11/08/2015 - 15:40

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Grazie Milly... non sai quanto ho apprezzato il tuo commento, specialmente
in questo momento così particolare per me. Un abbraccio

donato mineccia 11/08/2015 - 13:00

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Ciao Donato avevo già commentato il tuo racconto perché mi aveva toccato il cuore.
Non posso che farti le mie congratulezioni per il meritato riconoscimento a cinque stelle.
Ti auguro il meglio!

Milly Barattieri 11/08/2015 - 11:41

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Un grazie di cuore a voi tutti, per aver premiato il mio racconto. Il merito è vostro, perché grazie ai vostri commenti... acquisto più fiducia, in me stesso, e in voi. Non è poca cosa trovare persone che condividono i pensieri, le emotività. In questo sito ho trovato un angolo di serenità, un posto dove puoi aprirti, dividere le emozioni, sia di gioia che, di dispiacere. Vorrei potervi abbracciare singolarmente, non tanto perché mi avete premiato ma: per le brave persone che siete grazie.

donato mineccia 10/08/2015 - 12:35

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Congratulazioni Donato! Il tuo è un racconto molto attuale, toccante e umano...lo sfogo di un uomo che ha ancora tanto amore da dare e che vuole ricoprire il suo ruolo: quello del nonno! Buon inizio settimana,

Chiara B. 10/08/2015 - 10:10

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Congratulazioni per il tuo riconoscimento mensile, un racconto di grande impatto emotivo.Ciao Donato

Anna Rossi 10/08/2015 - 04:57

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Un racconto ben scritto, in forma di dedica a delle persone veramente speciali: i nonni. Quasi tutti abbiamo potuto condividerne la presenza, chi più chi meno, abbiamo giocato con loro e li abbiamo amati davvero tanto. Complimenti vivissimi per il meritato riconoscimento!

Arcangelo Galante 09/08/2015 - 20:00

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Felicitazioni... per l'encomio mensile. Auguri.

Rocco Michele LETTINI 09/08/2015 - 15:00

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Grazie Milly... purtroppo la vita ci riserva anche questo, spero ogni bene per te.

donato mineccia 02/08/2015 - 22:04

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Ciao Donato toccante questa tua storia di vita. Io avevo un papà anche nonno dei mie bambini e di mia sorella era molto malato Alzheimer e tumore due tremende malattie ma mai e poi mai lo abbiamo abbandonato anche nei periodi più brutti notti insonni e il giorno dopo al lavoro ma sempre vicino a lui fino all'ultimo respiro tenendogli sempre la mano. Io cerco di trasmettere i valori della famiglia ai miei figli e spero che un giorno possa ricevere anche io l'amore che ho cercato di trasmettere.

Milly Barattieri 02/08/2015 - 21:28

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Grazie Gabriele, dal tuo commento traspare una nobile anima... è ti fa onore. Come dici tu, nessuno lo merita.
Un abbraccio.

donato mineccia 11/07/2015 - 07:16

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Ciao Donato. Sfogo, voglia di comunicare, grande anima e cuore! Io vorrei tanto che ci fosse ancora mio padre per parlare con lui e godere suo nipote . E so che sarebbe stata una bella battaglia. Ma a me piace il confronto non l'indifferenza! Credo che il tuo amico(tu?) non lo meriti. Nessuno lo merita!
Un abbraccio al tuo amico (tu ?)
Gabriele

gabriele marcon 10/07/2015 - 22:59

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Grazie Rosa martella per il tuo commento, mi dispiace per la tua nonna.

donato mineccia 08/07/2015 - 16:20

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Hola Lucio, grazie per il tuo sincero commento.

donato mineccia 08/07/2015 - 16:10

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E' bellissimo quello che hai scritto. I nonni sono unici e sono delle persone in grado di farci capire nel concreto la vita. Avevo una nonnina che m ha fatto da seconda mamma, mi ha dato esempi che non dimenticherò mai. E' grazie a lei se oggi sono una persona seppur con limiti migliore.

rosa martella 08/07/2015 - 15:42

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HOLA DONATO forte la tua chiusa "non sono io ma un mio amico" E' si capita nelle migliori famiglie, è molto bello quello che hai scritto. Avendo un padre lo leggo nei suoi occhi ogni giorno e cerco in tutti i modi di togliergli questa preoccupazione. Nipoti ancora non ne ha e in futuro spero che lo amino come lo amo io. Adios amigo

Lucio Del Bono 08/07/2015 - 12:05

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