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I social che ci dissociano

I social ci rendono anti-social, ci dissociano e ci fanno perdere la realtà. "Ci facciamo" e ci esaltiamo di persone che commentano, ci facciamo di fatti che non ci appartengono e abbiamo vergogna di ammetterlo. La prima cosa che facciamo quando usciamo è trovare un po' di rete o un Wi-Fi o chiediamo c'è il Wi-Fi?.
Sorridiamo solo in cam per fare bella figura, ma in realtà sono solo sorrisi
finti. Li usiamo mentre parliamo, mentre mangiamo, mentre andiamo al gabinetto e a furia di aggiornare, la nostra vita passa e perdiamo i momenti migliori.
Abbiamo paura di parlare in faccia e quindi sfoghiamo il nostro odio represso sui
social e quindi scriviamo "#odiottuti" "#fatepena" "#sparite". Appena ci
svegliamo siamo già sui Social Network, dal letto il pollice su e giù sullo
schermo. Ci deprimiamo perchè sembra che noi non facciamo mai niente, nel vedere
gente che posta, foto dove si divertono, viaggiano o altro, e non c'è più il
bisogno di raccontare le cose, tanto ormai c'è Instagram e Facebook, dove tutti
annunciano, spaccano e tutti fanno, ma poi nella realtà cosa fanno? Scappano!
Scappano da noi, scappano dalla realtà. Viviamo di like, dove chi non riceve
tanti like, non viene preso in considerazione, perchè non conta o è brutto/a. Invece di ascoltare chi ci parla e cerca di aiutarci, ci concentriamo troppo sui social o altro. Attireremmo di più se non avessimo un diario. Perchè la gente ci guarderebbe negli occhi, e non ci giudicherebbe solo tenendo in considerazione il nostro "profilo". Abbiamo le panchine vuote e Facebook pieno. Se il cell si scarica non sappiamo più che fare e diciamo "sto morendo" e siamo tutti agitati. Internet riduce le distanze, parliamo con tutti dalle nostre stanze, ma le ha ampliate. Non facciamo più caso a chi è vicino a noi. Ci esaltiamo per chi ci commenta con bello/a, con chi ci condivide qualcosa, e poi ce ne freghiamo di chi ce lo dice guardandoci negli occhi, pieni di sentimenti e che condivide con noi i momenti maginifici, magnifici davvero della nostra vita. Da quando abbiamo un "profilo" nessuno più ci guarda negli occhi.



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Racconto scritto il 07/09/2015 - 13:46
Da Emanuele Pece
Letta n.1049 volte.
Voto:
su 8 votanti


Commenti


Grazie mille Luciano

Emanuele Pece 08/09/2015 - 12:36

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Posso solo sposare quanto narrato. Una giusta osservazione ancorché provenga da un giovane ma questo incasella bene la problematica che investe in specialmodo i giovani, drogandoli assuefacendoli ad un mondo effimero, in vetrina. Piaciuto.

luciano rosario capaldo 08/09/2015 - 11:01

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Buonasera anche a te Chiara :). Io ho 19 anni, vedo e provo personalmente come questa tecnologia ci sta facendo del male. Non dico che la tecnologia non sia buona, ma bisogna farne un uso adeguato e moderato. E tenere sotto controllo i bambini, che a 10 anni giá li vedi con telefoni in mano o su Facebook.

Emanuele Pece 07/09/2015 - 20:55

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Sono d'accordo con te, Emanuele! Non si può essere così schiavi della tecnologia! Come giustamente hai scritto, aggiornando i loro profili si perdono le cose più belle ed emozionanti che la Vita regala...buona serata,

Chiara B. 07/09/2015 - 20:48

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