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Ci sono madri

Non è un racconto, ma una riflessione nata dalla esperienza vissuta da mia nuora Veronica, da lei scritta in occasione della giornata del bambino prematuro 17 Novembre.


AL MONDO 1 BIMBO SU 10 NASCE PREMATURO, IO NE HO FATTI 2.
Ci sono madri esauste della pancia, altre che avrebbero voluto vederla crescere.
Ci sono madri che sentono la vita crescere lentamente dentro di se, altre che la osservano attraverso un vetro.
Ci sono madri che iniziano la loro esperienza ridendo, altre piangendo.
Ci sono madri che partoriscono dei bambini, altre che danno alla luce dei guerrieri.
Ci sono madri. E poi ci sono soprattutto loro.
Potenza e luce allo stato solido. Concentrati di forza e tenacia attaccati ad una vita che invece di regalare loro un posto nel mondo, li costringe a guadagnarselo.
Ma loro sono guerrieri, di quelli veri, che alla fine vincono.
E a volte lui, tuo figlio, combatte solo, a volte si combatte insieme, a volte tu combatti sola.
È una guerra che ti cambia dentro, che affronti impreparata e disarmata,alla fine della quale nessuno sarà più lo stesso.
Perché osservare il tuo bambino che è ancora un feto, crescere con fatica in una scatola di plastica che fa il lavoro al posto tuo, con più tubi attaccati al corpo dei capelli che ha in testa, è il modo più infame di iniziare ad essere madre.
È la condizione più ingrata di iniziare ad esistere.
È una sofferenza attraverso la quale l'universo ripristina il giusto peso delle cose. Ti costringe a fermarti e riflettere. A scavare cosi in profondità da non sapere più chi sei.
E lascia delle cicatrici profonde, perché la tin (terapia intensiva neonatale) non è un'esperienze che ti levi di dosso, ti si fonde nel dna, è l'inizio di un percorso lungo, ma che ti fa raggiungere cose grandi. "Ad augusta per angusta".
Si esce vincitori sempre, svuotati ma pieni.
La giornata mondiale della prematurità è per noi, la mia famiglia, il Natale, in cui celebriamo la battaglia dei nostri figli, in primis Achille e poi Cesare.
E lo faremo sempre, per dare speranza a chi questa esperienza la sta ancora vivendo e a chi la vivrà in futuro.
Sarà difficile lasciarli al mondo, ma loro si che possono dominarlo.
- Achille nato 5/1/2012 25 settimane +5gg 880 gr
- Cesare nato 11/4/2015 35 settimane +5gg 3700 gr




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Racconto scritto il 18/11/2015 - 18:08
Da Roberto Colombo
Letta n.1038 volte.
Voto:
su 5 votanti


Commenti


Grazie, per questa tua umanissima testimonianza,condivisa profondamente. Nella vita, si possono verificare circostanze "particolari" potenzialmente fonti di crescita o frustrazione, sono contenta che in questo caso l'esito, per quanto difficile,sia stato positivo.
Anch'io, nella mia vita, ho dovuto affrontare circostanze singolari nella loro durezza,direi rare, vivendo le quali sono cambiata, ma sto divagando,se vuoi ti dedicherò un mio racconto sull'argomento Ciao!Nadia

Nadia Sonzini 08/12/2015 - 17:24

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E' una grande consapevolezza che solo le madri possono comprendere
però dopo tutto il travaglio e le loro
crescite c'è anche tutta la soddisfazione
per essere state in grado di saper raggiungere traguardi che solo la natura può insegnare

Luca Di Paolo 19/11/2015 - 11:20

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Una meditata... quanto acuta constatazione... in una scorrevole sequela... Lieta giornata Roberto...

Rocco Michele LETTINI 19/11/2015 - 08:52

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