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Fin da bambina

Ho iniziato a farlo fin da bambina, quando smessi i panni della mamma delle bambole con cui giocavo in paese infilavo quelli della libertà e correvo tra la campagna ed il mare dove vivevano i miei nonni, dove andavo incontro al vento che s’insinuava tra le mie treccine rendendole due grovigli infiocchettati.
Lì, che fosse bello o cattivo tempo, passavo la giornata rigorosamente fuori insieme ai miei cugini con l’ingordigia degli attimi e delle esperienze che mai sazia quella sana fame dei bambini. E son stati loro ad insegnarmi.
Le prime volte li osservavo attentamente e poi cercavo, con il loro aiuto, di emularli stando ben attenta a mettere in pratica i loro consigli. Ma fallivo e loro mi pregavano di provarci ancora, ché l’esercizio era importante e sicuramente ci sarei riuscita.
Ricordo la rabbia che provavo di fronte ad ogni nuovo insuccesso e la loro pazienza che mi galvanizzava “Ti devi concentrare, devi avere la mano ferma ma non ti devi irrigidire” mi dicevano, “La mano non deve tremare” continuavano.
Finché prova e riprova non ci riuscìì una, due, tre volte e provai un’ immensa felicità, indescrivibile a parole ma ben visibile nei miei occhi lucidi, fu come ricevere una meritata ricompensa, come far parte del paradiso, essere l’artefice di un prodigio.
Avevo finalmente imparato l’arte grazie ai miei cugini, ed è con loro, i miei primi maestri, che appena si presentava l’occasione mettevo in pratica le mie doti.
Di tempo ne è passato da allora, non ho mai smesso ed oggi capita che lo faccia con mio marito, lì proprio davanti al nostro bellissimo ed incantevole mare. Le indicazioni son sempre le stesse, mano ferma e concentrazione. E non è raro trovarci sulla riva a cercare dei ciottoli, quelli giusti, un po’ appiattiti, guardare verso il mare, inclinare il capo di lato, prendere la mira e lanciare il sasso che una, due, tre volte rimbalza sul pelo dell’acqua. Ed è questo un gesto così semplice, ma che sa di magìa e che mi riporta lontano nel tempo, quando riuscìì a realizzare questo piccolo miracolo e mi fa riassaporare la felicità che gustavo per le piccole cose fin da bambina.


Millina Spina, 7 Aprile 2016




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Racconto scritto il 07/04/2016 - 14:05
Da Millina Spina
Letta n.1102 volte.
Voto:
su 13 votanti


Commenti


Grazie di cuore Gabriella.
Penso che sarebbe bello se nonostante la frenesia della vita quotidiana potessimo gioire di ogni piccolo traguardo, esattamente come facevamo da bambini ma con la consapevolezza, o forse malinconia, che il giro di boa, per tanti di noi, è già stato fatto.
Ciao!

Millina Spina 11/04/2016 - 22:01

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Descrizione bellissima di un tenero ricordo d'infanzia. Piccoli dolori e gioie che in quell'età indimenticabile sembrano immensi.Complimenti,la redazione ha fatto un'ottima scelta. Brava 5* ti abbraccio .

Gabriella De Gennaro 10/04/2016 - 19:06

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Grazie Renato!
Hai ragione, le braccia non sono più quelle di una volta, ogni tanto si lamentano ma dobbiamo provarci ancora e sopratutto insegnarlo alle nuove generazioni. Magari si fanno pure il selfie...
Ciao e buona domenica!

Millina Spina 10/04/2016 - 13:27

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Il tuo tenero ricordo ci riporta tutti alla nostra fanciullezza: chi non ha provato almeno una volta?... Allora bastava davvero poco per essere felici!...
Ci ho riprovato anche recentemente (piccole artrosi permettendo) ma l'effetto non è stato magico come allora!... Voglio riprovarci ancora però. Buona Domenica Millina!

Renato Granato 10/04/2016 - 12:31

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Grazie di cuore Giovanni, è un piccolo racconto nato durante il lavoro, un ricordo riaffiorato all'improvviso e che ha voluto riprender vita.
Sono veramente felice di aver destato in tutti voi un pizzico di commossa nostalgia.
Ciao!

Millina Spina 09/04/2016 - 21:21

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Un ricordo molto bello direi profondo e commovente.
Che bravura che hai nel narrare.
La rileggo nuovamente.
Ciaoo Millina

Giovanni Santino Gurrieri 09/04/2016 - 19:12

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Caro Loris, guarda che anch'io sono dalla lacrima facile...sono le tue parole ed il loro senso che hanno commosso me!
Margherita, un grazie sincero e...non smettiamo di essere bambini nella gioia delle piccole cose e dei piccoli, immensi traguardi.
Grazie a tutti e proviamoci sempre!

Millina Spina 08/04/2016 - 11:21

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Bellissimo ricordo Millina, devo dirti che io lo faccio sempre, quando vado al mare, ci sono tanti bei ciottoli lucidi e appiattiti, volano nell'acqua cristallina, una meraviglia! Bravissima nel raccontare e suscitare emozioni...Ciao

margherita pisano 07/04/2016 - 22:23

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Grande Millina, lo facevo con successo anch'io. Da noi i vari rimbalzi hanno un nome, almeno fino al quarto. Pare, Mare, Fioeo, Bigoeo e poi tutto regalato. Bel racconto, non ci crederai ma mi sto commovendo. Ciao buona serata.

Loris Marcato 07/04/2016 - 21:08

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Caspita Marcello, ma tu sei un drago!!! Dovrebbe essere introdotta come disciplina sportiva nelle competizioni, torneremmo tutti bambini.
Ciao

Millina Spina 07/04/2016 - 19:40

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Un bel racconto che evoca in noi i tuoi stessi ricordi, o quasi. Solo il mare è differente, immagino che quello della sardegna sia stupendo. I sassi nell'immagine sono proprio adatti, con un po' di allenamento si riesce a farne anche più di dieci di salti,. Bello come hai spiegato l'uso della mano e la posizione laterale della testa...bravissima. 5*

Marcello Belan 07/04/2016 - 19:31

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Amiche ed amici, Anna, Luciano, Carla, Milly, Antonio, Rocco e Poeta...che dirvi se non che son felice di aver destato con poche e semplici parole un ricordo comune legato ad un gioco futile?
Mi pare di vedere in alcuni di voi dei tiratori scelti di sassi, altri, come Anna e Milly invece dovete applicarvi di più!
Grazie di cuore a tutti e...buon lancio!

Millina Spina 07/04/2016 - 19:18

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Millina molto bello il tuo ricordo quante volte anche io l'ho fatto nel fiume e non sempre riusciva be se mi capita seguirò il tuo consiglio *****

POETA DELL'AMIATA LUPO DELL'AM 07/04/2016 - 19:10

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GRADEVOLE SEQUELA MIRABILMENTE SCORREVOLE ET... ELOGIABILE.
LIETA SERATA.
*****

Rocco Michele LETTINI 07/04/2016 - 19:02

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bel racconto intriso di ricordi.

antonio girardi 07/04/2016 - 18:52

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Quanta dolcezza in questi ricordi.
Li hai portati a galla a molti di noi....
Li tiravo anche io, ricordo mio papà quando mi portava al fiume Ticino a pescare con lui e mi insegnava i trucchi per poter meglio riuscire nel lancio ed io che tre su quattro lo facevo affondare ma poi facevamo a gara per vedere chi faceva più rimbalzi.
MI hai fatto tornare in mente le risa del mio papà grazie Millina.
La vita frenetica non ci fa fermare a pensare ai nostri ricordi d'infanzia e ai nostri momenti più belli.
Buona giornata

Milly Barattieri 07/04/2016 - 17:56

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Millina che dolcezza emana da questo tuo ricordo di bambina, ne hai riportati tanti alla mia mente, quanta semplicità e quante risate! Grazie per questo tuffo spensierato e giocoso che ci hai donato ...brava e sensibile come sempre è una gioia leggerti!

Carla Davì 07/04/2016 - 16:53

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Non amo i racconti ma questo l'ho davvero gradito tanto. Poi i ricordi sono la nostra memoria e la memoria la nostra storia futura.Brava Millina.

luciano rosario capaldo 07/04/2016 - 15:59

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Bellissimo ricordo scritto con la tua solita maestria, sono un poco invidiosa di questa tua capacità di lanciare i sassi, sai quante volte ho provato... forse non ho avuto la tua costanza e caparbietà. Bravissima 5*

ANNA BAGLIONI 07/04/2016 - 15:51

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