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SINFONIA DI MAHLER

“Un consiglio leggete il racconto, ascoltando la 4° sinfonia di Malher” grazie.


Ogni pomeriggio Emma si preparava a sgaiattolare da casa furtivamente quasi in fuga facendo attenzione a non essere vista, come una ladra prendeva le sue cose e via di corsa alla fermata dell'autobus.Appena in tempo e già il mezzo con uno scossone si avviò tra le strade affollate della città. Emma seduta in fondo, all'ultimo posto cercava di accomodarsi la mantella un po grande per lei, ma comoda per l'uso che ne doveva fare. Vicino a lei sedeva un signore che leggeva il giornale, chinando la testa la nostra ragazza riuscì a leggere l'oroscopo, il suo segno era la “bilancia”.
Dal sorriso stampato sulle sue labbra si capiva che i presagi erano felici.L'autobus attraversò la città e raggiunse la periferia, lì si respirava un' altra aria quasi campagnola, vi scese solo lei. Guardò l'ora e trafilata si diresse in un abitato nuovo, come al solito non era puntuale, il suo orologio non era di quelli svizzeri, avrebbe trovato una scusa.
La palazzina era difronte a lei, attraverso il pianterreno formato da un cortiletto, una porta scura era pronta per essere aperta. Emma delicatamente la spinse e in punta di piedi fece il suo ingresso, silenziosa e composta prese posto in un banco e fece scivolare la mantella ed apparve uno splendido violino.
Il maestro Marchesini le lanciò un occhiata di rimprovero ma senza dire nulla...sapeva delle difficoltà che la giovane aveva per dover frequentare le due ore di lezione.I genitori di Emma commercianti in salumi non capivano la necessità d'imparare a suonare uno strumento e l'ostacolavano in tutti i modi. Lei quel violino se l'era sudato, comprato con i suoi risparmi e per questo lo teneva nascosto per paura che le venisse tolto. Si stava preparando insieme ad un compagno per un saggio. Il maestro ci teneva a questi due ragazzi erano bravi e volenterosi.Quelle ore passavano in fretta, la musica portava via i pensieri e li avvicinava alla loro comune passione. Mozart, Bach i classici si materializzavano e dalla musica ne uscivano figure divine, prendevano forma danzando in quella spoglia stanza.
L'altro allievo l'accompagnava con una pianola che il poveretto due volte a settimana trasportava nell'aula di questo edificio che altro non era che una scuola vuota. Arrivò il giorno della prova, che si teneva alle 21 in una saletta della chiesa parrocchiale, non c'erano premi e forse anche pochi spettatori il biglietto era di appena due euro, era l'offerta che sarebbe rimasta alla chiesa.
Per poter essere presente Emma s'invento le peggio cose, l'ultima bugia chiedeva la collaborazione della sua amica. Avrebbe detto ai suoi che sarebbe rimasta a cena da lei e di non preoccuparsi che avrebbe chiamato al cellulare.
Tutto andò liscio, il violino sotto la mantella, le solite raccomandazioni e via col cuore che batteva verso la musica. Era tutto pronto Marchesini elegante in nero, il compagno in abito scuro e c'erano anche altri musicisti e un coretto di bambini. La platea era formata da pochi parenti, qualche curioso e tanta gente che era li per far piacere al parroco.
L'acustica era buona Emma era emozionata non si era mai esibita in pubblico aveva le mani sudate.Alle 21 precise il maestro iniziò e la musica dagli strumenti uscì melodiosa, interrotta ogni tanto dagli applausi di chi non sa che il battimano si fa alla fine dei pezzi.Durò un ora Emma suonò magnificamente ci mise l'anima e si capì dagli applausi scroscianti dei presenti e dall'inchino che il maestro le fece. D'un tratto guardando fra la gente vide in piedi il padre e la madre, timorosa si strinse il violino al petto.Era partita una soffiata dall'amica...commossi si avvicinarono alla figlia l'abbracciarono erano fieri e felici, Emma scoppio in un pianto di gioia il suo sogno si avverava, fu felice anche il parroco che si vide elargire per le offerte ben 100 euro dai genitori della violinista. L'oroscopo aveva visto giusto, aveva predetto felicità...mai sottovalutare gli astri e le stelle.


Mirella Narducci




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Racconto scritto il 12/07/2016 - 00:29
Da mirella narducci
Letta n.1132 volte.
Voto:
su 4 votanti


Commenti


LORIS....ti comprendo benissimo, si nasce con l'amore per la musica è un dono speciale...Per giunta conosco tutte le chiese di Roma...l'organo è in assoluto lo strumento della musica di chiesa. Grazie per il tuo passaggio Ciao

mirella narducci 12/07/2016 - 13:36

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Ciao Mirella, un bel racconto e una bella storia. Anch'io amo la musica, forse per lo stesso tuo motivo, mio figlio è diplomato al Conservatorio: violino e pianoforte.
Non ti dico quanti fra saggi e concerti... Ciao, buona giornata.

Loris Marcato 12/07/2016 - 12:54

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FRANCESCO...anch'io sono molto vicina alla musica...ho un figlio che è maestro d'organo....è lui che mi ha insegnato ad amarla. Grazie per il tuo commento sempre gradito.

mirella narducci 12/07/2016 - 12:22

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Un bel racconto imperniato su quel moltiplicatore.. che è la musica. "La scala verso le stelle", detto da qualcuno che ne capisce. Da bambino ho imparato a suonare "l'organetto abruzzese" e ancora, ogni tanto, gli amici mi costringono a tirarlo fuori, e finisce sempre a vino e caciara. Ma la musica del tuo racconto è delicatamente armoniosa... come deve essere

Francesco Gentile 12/07/2016 - 12:12

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Grazie Mirella se mi fai la richiesta accetterò molto volentieri, così possiamo anche scherzare quando hai voglia.
Per i racconti tutto OK, vai alla grande, ottimo inizio ciaoooooooooooo!
Nadia

Nadia Sonzini 12/07/2016 - 11:21

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ROCCO....grazie del tuo giudizio, molto apprezzato Ciao felice settimana

mirella narducci 12/07/2016 - 10:29

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NADIA....Sei molto gentile metterò a frutto le tue osservazioni è da poco che scrivo racconti e ho molto da imparare.Se posso permettermi ti chiederò l'accesso alla posta interna per scambiarci opinioni. Grazie sei sempre molto cara a rileggerci....

mirella narducci 12/07/2016 - 10:27

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Ciao Mirella racconto molto carino. Ho visto la tua umanità anche in questa opera. Sei una donna buona, con dei valori. Si capisce dai tuoi scritti.
Un po' mi sono rivista nel tuo personaggio, perché anch'io ho fatto delle piccole cose di nascosto dai miei genitori, come andare in parapendio
Un abbraccio
Nadia
Posso farti una piccolissima osservazione per migliorare la tua già apprezzabilissima scrittura? Mi permetto qui perché non ti ho tra i contatti in posta interna. Nella prima frase sgattaiolare furtivamente in fuga bastava uno solo di questi verbi a tua scelta. Non volermene,e' proprio un'inezia che sporcava la tua simpatica scrittura.
Buona giornata cara amica mia
Nadia
5*

Nadia Sonzini 12/07/2016 - 10:13

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ORMAI SEI UNA SCRITTRICE AFFERMATA. TUTTO SCORRE MIRABILE E DALLE TEMATICHE ESAUSTIVE.
IL MIO LODEVOLE GIUDIZIO E LA MIA LIETA GIORNATA.
*****

Rocco Michele LETTINI 12/07/2016 - 09:21

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