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La minestra

«Ah, alla buonora!» bofonchiò infuriata la madre al discolo Luca. Quest’ultimo si limitò soltanto ad asciugarsi la fronte e il collo con due tovaglioli di carta, per poi appallottolarli e lanciarli dentro il cestino della spazzatura. Avrebbe desiderato rimanere ancora fuori a giocare con i suoi amici e di conseguenza moriva dalla voglia di ritornare a calciare l’amato pallone.
«Stai sperperando tutta l’estate assieme a quei cinque scapestrati. E per oggi non esci più di casa, sappilo.»
Il ragazzino fece spallucce e si ritenne pronto per pranzare.
«Vai in bagno e sciacquati il viso e le mani, non è igienico sedersi a tavola così… come uno Zulu!» lo rimproverò la donna, scuotendo la testa con aria di disapprovazione. Luca da sempre insofferente alle regole e ai predicozzi della madre, si sedette con nonchalance.
Sulla tavola apparecchiata trovò un piatto coperto da un altro piatto, un cucchiaio, una salvietta, una michetta, un bicchiere e una bottiglietta d’acqua.
Aveva appena sollevato il piatto che restò letteralmente schifato.
«Ma mamma, non lo sai che detesto la minestra di verdure?» protestò a gran voce.
La madre, essendo già molto adirata, lo squadrò severamente e pronta a mollargli un ceffone.
«Che credi? Questa casa non è mica un ristorante!», gli disse ammonendolo duramente e con la mano aperta a mezz’aria. «O mangi la minestra o salti dalla finestra!»
Il figlio sorrise furbamente.
«Salto dalla finestra!», esclamò il monello afferrando la bottiglietta d’acqua e addentando il panino a mo’ di pirata. Fu molto veloce: si alzò dalla tavola per andare in direzione della finestra aperta, per poi scavalcarla e buttarsi di sotto.
Il salto non gli procurò nessuna frattura o ferita, in quanto aveva il vantaggio di abitare a pianterreno. Le urla di “qualcuno” non mancarono, in cui veniva intimato di tornare indietro.
Luca si sentì di rivivere le gesta di Steve McQueen in 'La grande fuga’, uno dei film preferiti dal padre che diverse volte avevano visionato in TV.
Uscito in strada, si frugò nelle tasche, senza riuscire a cavarne neanche un centesimo, e dovette accontentarsi del magro “bottino”, ma non gli importava.
«Mi è finita a pane e acqua, come avveniva nelle prigioni medievali che abbiamo studiato a scuola, con la sola differenza che sono libero.» pensò ironico seppur consapevole che nel tardo pomeriggio, una volta tornato a casa, sarebbe stato punito e per di più a letto senza cena. Si rassegnò al castigo che lo attendeva, tuttavia con facilità i suoi pensieri si concentrarono su un'unica cosa: il pallone.
Sgranocchiò il croccante panino, preservandosi l’intera bottiglietta d’acqua per quando ne avesse avuto bisogno ovverosia durante le partitelle, e di gran carriera tornò al campetto a giocare con Cesare e gli altri, la quale, a differenza sua, avevano i genitori decisamente più permissivi e in caso di fame o di sete nelle vicinanze vi si trovava un chiosco dei panini sempre aperto per non parlare del camioncino dei gelati che passava immancabilmente tutti i pomeriggi.
Gli amici si stupirono nel rivedere così presto il loro vivace compagno di gioco e lo salutarono animatamente.
«Forza mezze seghe, passatemi la palla!», gridò Luca, euforico.
Era felice.



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Racconto scritto il 05/12/2016 - 12:49
Da Giuseppe Scilipoti
Letta n.1187 volte.
Voto:
su 8 votanti


Commenti


Mary, ahahahah un po' di atletica... non "fa male".
Certamente un panino imbottito di salame, meglio ancora se friulano, sarebbe stato meglio.
Per quanto riguarda l'acqua, per Luca ci voleva una bottiglia da un litro e mezzo, altro che bottiglietta. Lo dico per esperienza, perché mi ricordo cbf da ragazzino, in estate, se non rincasavo per pranzare, dopo ore e ore di gioco con il pallone con i miei coetanei, mi veniva na' fame e na sete che non ti dico.
Un abbraccio lungo quanto il brodo.

Giuseppe Scilipoti 15/11/2023 - 11:41

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La minestra o salto in lungo dalla finestra, non quattro salti in padella? non ha rotto né ossa, né denti, acqua e panino da far pubblicità alla Vitasnella, se c'era un pezzo di salame era meglio meglio che fare diete poi così giovani diventa uno zombie

Mary L 14/11/2023 - 21:56

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Grazie Mary, in questo racconto, come si suol dire potevo allungare il brodo ma non l'ho fatto.
Il tuo commento è addirittura migliore del testo stesso.
È un testo che non ha particolari pretese ragion per cui quoto la risposta al commento di Santa Scardino.
In questa pubblicazione, più che altro è l'occasione per rievocare le bellissime e spensierate mattine o pomeriggi di quando andavo a giocare a pallone con i coetanei al campetto sotto casa. Era il periodo delle medie. Per fortuna mia madre era più permissiva, oltretutto non mi costringeva a mangiare minestre o a saltare dalle finestre anche perché in quel periodo abitavo con la mia famiglia al terzo piano.
Un caro abbraccio e con l'augurio di una buona serata.

Giuseppe Scilipoti 12/06/2023 - 21:49

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Se invece era solo brodo colorato poteva lasciarlo al nonno senza denti, al massimo dalla fame gli cadeva la dentiera dentro la..minestra
Bravooo

Mary L 12/06/2023 - 18:13

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Beh quando ho letto o la minestra o fuori dalla finestra ho capito che saltava.
Bravo il ragazzino che è saltato dalla finestra bassa alla ricerca della sua libertà.
Finestra bassa con giardino mi raccomando! Com erba morbida e non piante di cactus o spine.
Ma la sera se l' è ritrovata o era diventata brodino senza verdure? almeno le verdure sono salutari, scherzo

Mary L 12/06/2023 - 18:12

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Ciao Santa, grazie per esserti "sorbita" questa minestr...emh questa lettura. In sincerità quanto hai letto è uno dei miei racconti minori, uno di quei componimenti che mi autoreputo insipidi o al massimo senza infamia e senza lode, che ho scritto in una noiosissima Domenica pomeriggio dopo aver guardato a destra e a manca degli annunci di lavoro in quanto ero stato tristemente licenziato alcuni mesi prima e per non tediarmi cioè per "distrarmi" mi sono prodigato con questo piccolo testo.

Giuseppe Scilipoti 29/12/2018 - 16:38

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Luca ha vinto la sfida con se stesso. L'istinto e l'esigenza di libertà nascono nel DNA ed è questo che alla fine della giornata lo rendono felice, il non aver ceduto al ricatto della madre. Quando si dice : avere carattere....e Luca ce l'ha!

santa scardino 29/12/2018 - 15:00

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Grazie infinite carissimi tutti.
Se avete tempo leggetevi "La sigaretta" il mio terz'ultimo racconto che nella mia cerchia amici mi ha dato non poche soddisfazioni. Senza impegno ovviamente.
Una lieta serata a tutti

Giuseppe Scilipoti 07/12/2016 - 20:32

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GIUSEPPE....refuso imperdonabile scusami "ho mangiato"

mirella narducci 07/12/2016 - 19:45

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GIUSEPPE SCILIPOTI... « O mangi la minestra o salti dalla finestra!» Quante minestre o mangiato... o sempre abitato al settimo piano!....

mirella narducci 07/12/2016 - 19:39

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Ahahah spassosissimo... 5 stelle strameritate

Ilario Lekin 07/12/2016 - 19:29

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A me la sera mi ripresentavano la stessa minestra del pranzo...riscaldata. storie di ordinaria tortura educativa

SILVIA OVIS 07/12/2016 - 11:47

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