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Un uomo come tanti!

Questa è la storia di un uomo come tanti altri. Il suo nome è Matteo.
Matteo era sposato con Anna da trent'anni, avevano due figli ma vivevano soli perché da parecchi anni i loro ragazzi avevano scelto di vivere all'estero.
A Matteo e Anna non mancava nulla, una bella casa in collina immersa nel verde, alberi da frutta e un esplosione di profumi e colori che pervadevano il loro giardino, si udiva solo il frinire delle cicale e poi... il silenzio. Tutt'intorno vallate stupende si facevano ammirare e il sole spuntava puntuale al mattino per il suo caloroso saluto.
Entrambe erano appagati da un bel lavoro che li riempiva di soddisfazioni ma nel loro cuore, il vuoto, non c'era più amore ormai da tanto tempo, erano diventati come fratello e sorella.
L'unico motivo che li teneva ancora uniti erano i valori per la famiglia.
Matteo con la menzogna non era poi così fedele a questi valori perché cercava amore altrove e poi ritornava a casa e continuava la sua farsa di bravo marito.
Un giorno Matteo mentre si accingeva ad entrare in palestra incrociò gli occhi verde smeraldo di Rossella (che accompagnava suo figlio al corso di nuoto) e rimase folgorato da quello sguardo semplice ma anche un po triste.
Matteo nei giorni a seguire continuava a pensare a lei e a una strategia per conoscerla.
Il fascino e la parlantina non gli erano mai mancati, non sarebbe stato poi così difficile agganciarla.
Passarono giorni ma Matteo non riuscì più a incrociare quella donna che le stava occupando la mente ogni momento sempre più prepotentemente.
Un giorno mentre si stava allenando in palestra senti un ambulanza a sirene spiegate e un concitarsi di persone che correvano nella saletta d'attesa dei genitori dei piccoli che frequentavano il corso di nuoto. Decise così di andare a vedere cosa stava accadendo e vide lei a terra svenuta.
Fate largo! Gridò Matteo, così non respira se gli state tutti addosso.
Matteo si avvicinò, le mise il braccio sotto la nuca, sposto i suoi lunghi capelli biondi dal viso e l'accarezzò, era così pallida e due cerchi violacei cerchiavano i suoi stupendi occhi ormai spenti.
Mentre il medico dell'ambulanza la stava visitando, Rossella riprese conoscenza, era molto debole e faticava a parlare, chiedeva del suo bambino, era agitata, Matteo le disse penso io a tuo figlio non ti preoccupare, con un filo di voce prima di svenire dinuovo gli disse: "Si chiama Giulio!"
Matteo era agitato non sapeva come spiegare al piccolo della sua mamma, ma Giulio era un bambino sveglio e perspicace e non ci fu bisogno di tante parole, perché sapeva che la sua mamma ultimamente non stava molto bene, prese per mano Matteo e gli disse: "mi porti da lei?" e lui lo accompagnò.
Matteo nei giorni a seguire con mille scuse lasciava il lavoro e andava a trovarla in ospedale non riusciva più a stare lontano da lei, ogni mattina appena apriva gli occhi e ogni sera quando li richiudeva il suo pensiero era per lei.
Rossella era una donna fragile, aveva problemi con il marito che accecato dalla gelosia non la faceva più vivere, la sua era una vita fatta di pianti e privazioni non riusciva più a sopravvivere solo suo figlio le aveva dato la forza di non commettere pazzie, ma era caduta in una forte depressione.
Matteo si stava affezionando sempre più a lei e anche Rossella ora voleva lottare per amore.
Rimase ricoverata per parecchio tempo, seguita da una brava psicologa ed ora era pronta per ritornare alla sua vita.
I due cominciarono a frequentarsi (passarono tre lunghi anni) menzogne, scuse e quant'altro pur di passare qualche ora insieme, tra loro nacque un amore cosi grande, Rossella scriveva poesie per lui, aveva scritto anche un libro sulla loro storia fatta di tanta sofferenza perché segreta e non facile da nascondere, voleva raggiungere il suo cuore, fargli capire quanto lo amava, era disposta a lasciare la sua vita per condividere il loro amore, ma una delusione era lì dietro l'angolo ad attenderla in sordina, ancora una volta era sola! Matteo diceva di amarla tantissimo, diceva che non poteva stare senza di lei, ma.... non poteva lasciare sua moglie, perché era legato da quei retaggi, che non era in grado di superare, ...scuse, erano solo scuse, come poteva dire di amarla era solo un codardo..
Cercava di convincerla che doveva accettare il loro amore così come era stato fino ad ora, non c'erano altre alternative se non lasciarsi.
Quando ami veramente sei disposto a tutto e Rossella lo ha fatto in tutti quegli anni, si è umiliata, ha mentito alle persone che le stavano vicino perché credeva che la vita le avesse dato un'altra occasione, aveva riscoperto un amore mai provato prima e invece lui avrebbe continuato per la sua strada fatta di bugie, fatta di rientri a casa da bravo marito che non si assume le sue responsabilità pur amando un'altra donna.
Rossella piangeva ogni giorno, il suo cuore era stato ferito ancora una volta, guardava fuori dalla finestra della sua casa e vedeva svanire ogni suo sogno ogni suo desiderio scritto in tutte quelle poesie e in quel libro che ora non è rimasto che un groviglio di parole e inchiostro su fogli di carta e di un amore che non l'avrebbe mai raggiunta!



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Racconto scritto il 04/02/2017 - 15:05
Da Milena Barattieri
Letta n.1210 volte.
Voto:
su 4 votanti


Commenti


UN SENTITO QUANTO ACUTO SEGUITATO... CHE PORTA A RIFLETTERE SUI DRAMMI UMANI.
LIETA DOMENICA, MARTINA.
*****

Rocco Michele LETTINI 05/02/2017 - 11:32

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Un storia infinita che mai avrà fine...il mondo è pieno di questi drammi e di persone che non hanno il coraggio di andare oltre e seguire il cuore...forse perché infondo non è per questo protagonista vero amore. Racconto molto bello scorrevole e vero...Mi piaci come scrivi e cosa scrivi Martina...Un abbraccio e una buona domenica cara amica di penna 5*

margherita pisano 05/02/2017 - 11:14

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Molto bella Martina un caro saluto patrizio

patrizio rossi 05/02/2017 - 07:07

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Grazie Loris del tuo passaggio!
Buona notte

Martina D. 04/02/2017 - 23:19

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Un bel racconto, ben articolato.
La sofferenza sa sempre dove colpire ancora, in questo caso Rossella.
Un uomo come tanti e una storia come troppe.
Ciao Martina.

Loris Marcato 04/02/2017 - 23:15

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Il giudice in questi casi è la razionalità Alfonso!
Ad Anna la moglie di Matteo non importa ricucire il rapporto, l'unica cosa che le interessa è la facciata. Bella vita e un uomo in casa anche senza amore.
Quando si ama qualcuno in un modo così speciale bisogna avere il coraggio delle proprie azioni e lottare. Nel caso di Matteo forse non era vero amore e trovatosi davanti a una scelta preferisce fare come Anna "far finta di niente".
Rossella é quella che ci rimette in tutto questo perché aveva creduto in quell'uomo che invece si era solo preso gioco di lei senza tenere conto della sua sofferenza ancora una volta.
La condanna la scriverà il destino...
Questo è quello che tocca a Rossella ancora sofferenza per aver amato l'uomo sbagliato!
Buona serata Alfonso

Martina D. 04/02/2017 - 22:46

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Dramma familiare oltre che dramma psicologico. Matteo ha delle responsabilità, ma la moglie di Matteo cosa ha fatto per chiarire o ricucire un rapporto? Con Giulio ha provato di nuovo il ruolo di padre accudendolo, ritrovando una solidarietà verso un bimbo che a sua volta non avendo un padre ha trovato in Matteo un sostegno.
Un breve amore con Rossella, impossibile per un vincolo prima etico che culturale.
Lei disposta a lasciare, lui non disposto comunque a rompere un giuramento molto maltrattato.
Chi è il giudice ?? Chi scriverà la condanna ?
Prima della sentenza:
UN DRAMMA COME TANTI e poi forse un uomo come tanti.
Complessa, articolata e ben descritta storia.
Complimenti !!!

ALFONSO BORDONARO 04/02/2017 - 20:45

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