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LA PIATTAFORMA A LARGO DELLA COSTA LIVORNESE

Robert questa volta era nudo , potevano vederlo tutti.
Esposto come il fianco di un pugile.
Aveva esplorato in lungo e in largo ,
ma non si era mai spinto così lontano.
Lì vi abitavano i lupi. Questi erano di vari tipi:
famelici , interessati , disinteressati..
Pistoleri di pregiudizi e giudici di sentenze mai richieste.
Forte di quello che aveva passato ,
e forte di quello che gli aveva detto sua madre ,
Robert si mise in viaggio.



Il panorama era triste e desolato.
V'erano carcasse di coerenza e nessun sprizzo di verità.
Il cielo era grigio , avvolto da una coltre di nuvole gialle.
Un forte vento , come di giudizio , lo investì.
Barcollò certo , ma non cadde ,
perché lui sapeva che non era il mondo.
La desolazione era aspra e tagliente.
In fondo alla collina vi abitavano gli storici e gli intellettuali.
C'era un villaggio di pescatori vicino al lago.
Era la casa dei fotografi , sempre al sole e pieni di falsi sorrisi.
Lontano laggiù , dietro il lago , spiccava un vulcano.
I suoi abitanti erano molto calorosi , almeno a prima vista ,
ma poi approfittavano dei forestieri mangiandoli vivi.
I suoi occhi scorsero una scorza di verde lungo le scoscese colline.
Era la casa dei poeti. Indossavano strani cappelli e
si vestivano con le foglie più belle del giardino.
Bevevano rugiada e scrivevano con il sangue.



All'orizzonte poteva notare Il Castello: dimora dei signori della guerra.
Coloro che costruiscono gli aerei della morte e che uccidono con un clic.
Coloro che hanno il comando sul denaro e il denaro ha il comando su di loro.
Coloro che ci vendono certezze e si comprano le nostre vite.
Coloro che hanno il potere e coloro a cui gli è stato concesso.
Coloro che si nascondono dietro un Dio e coloro che dicono di esserlo.
Coloro che stanno dietro una scrivania , coloro che stanno dietro una maschera.
Coloro che si nascondono nella folla e coloro che la folla li nasconde.
Coloro che inquinano il cielo con le loro idee malate.
Coloro che colorano di rosso le foreste.
Coloro che colorano di nero il mare e il cielo.
Coloro che ci riempiano la faccia di sorrisi e che ci dicono la crisi sta finendo.
Coloro che vendono le armi e poi vogliono comprare la pace.



I lupi lo stavano per attaccare , ma Robert trovò una via di fuga: una piccola grotta.
Una via sotterranea che portava in un mondo nascosto , celato sotto metri e metri di terra.
Vi erano case semplici , verdi alberi e il cielo era limpido.
Gli abitanti erano esseri strani. Praticavano il bene e facevano l'amore.
Avevano fiori nei capelli e vestiti di carne.
Robert era stanco e trovò ristoro in una distesa di verde.
Poteva sentire il dolce rumore dell'acqua
e il fracasso dei lupi che forzavano il grande masso all'ingresso della grotta.
Tirò un sospiro di sollievo e concluse:
"Sono a casa" .




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Racconto scritto il 23/05/2017 - 22:08
Da Gabriele Salucci
Letta n.947 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Si non sei il primo che me l'ha fatto notare. Perché il racconto non è semplicemente quello che si legge , ma sarebbe il mezzo per rappresentare qualcosa di reale : una piattaforma virtuale. Essendo di Livorno , ho pensato a questa che navigava , allontanandosi dalla costa.
Comunque tutte le altre "storielle" che ho scritto sono un po' enigmatiche , ma nascondono un bel messaggio. Speriamo di riuscire ad "inviarvelo" :)

Gabriele Salucci 24/05/2017 - 19:31

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Interessante affastellamento di percorso, con stili ance diversi, solo il titolo mi lascia perplesso...

Glauco Ballantini 24/05/2017 - 10:50

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