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temporanea migrazione dell'anima

Un pomeriggio d’estate, caldo torrido, stavo sdraiato su una comodissima amaca sul terrazzo di casa mia a gingillarmi al sole, per poi esibire l’abbronzatura tra i miei amici. Per ingannare il tempo, leggevo un romanzo divorandolo letteralmente; ero talmente preso da immedesimarmi nella parte del protagonista. Era ambientato nel periodo di Luigi XVI e della rivoluzione francese; narrava le gesta di un gentiluomo di Francia, che dopo aver provato l’onta della povertà e del più assoluto anonimato, lui che aveva servito con capacità e onore i grandi di quell’epoca, riuscì a riscattarsi e infine trovare il grande amore. Ero adolescente e avevo appena compiuto sedici anni, l’età per sognare ad occhi aperti, ma oltre questo c’era qualcosa di più profondo e reale; quindi percepivo qualcosa che non era facile spiegare, una sensazione come se qualcuno mi spingesse al di fuori di quello spazio-tempo in cui mi trovavo. Mi ritrovo sballottato in Francia, mentre lo sviluppo economico del paese nel corso del sec. XVIII aveva contribuito a far crescere ed arricchire la classe borghese a fronte dell' impoverimento generale di gran parte dei contadini sottoposti a duri prelievi fiscali. Il Re Luigi XVI non concedeva ne ai nobili, ne all'alto clero e ne all'alta borghesia di governare, ma questi erano intenzionati a far valere i loro diritti. Furono convocate molte assemblee a cui feci parte, ma Luigi XVI non ci concesse nessuna richiesta, anzi il re era fermamente convinto di imporre le proprie idee. Così che i rappresentanti del terzo stato si allearono proclamandosi Assemblea Nazionale decisi a portare avanti le loro richieste. Luigi XVI radunò le truppe a Versailles per evitare il colpo di stato, ma fu preceduto dall' insurrezione del popolo di Parigi che costituì la Guardia Nazionale: Occupammo la città ed assaltammo la Bastiglia, il 14 luglio 1789. In tutta la Francia scoppiarono insurrezioni ed io mi ritrovavo partecipe in tutte, avendo acquisito il dono dell’ubiquità. Il 26 agosto 1789 viene approvata la "Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino", che proclamava i diritti della Libertà, Fraternità e Uguaglianza di tutti gli uomini. Per far fronte all'enorme deficit che si era creato in Francia, venne deciso di vendere le proprietà della Chiesa. Ma questo contribuì ad arricchire sempre i borghesi ed i nobili. La situazione del paese era sempre più difficile. La nobiltà prese la via dell'esilio così pure Luigi XVI, ma fu riconosciuto, arrestato, ricondotto a Parigi e sospeso dalle sue funzioni. Luigi XVI fu condannato a morte e giustiziato il 21 gennaio 1793. I veri trascinatori di questa svolta rivoluzionaria erano Robespierre, Danton , Marat ed io, che prendemmo in mano il potere del paese. Seguì il così detto "Periodo del Terrore" nel quale furono adottate misure eccezionali contro chi veniva anche solo sospettato di essere contrario alla Rivoluzione: dal semplice arresto si arrivava anche alla ghigliottina. Io mi opposi con tutte le mie forze e non riuscendo ad ottenere nulla di concreto; temendo ritorsioni mi feci da parte e questo mi ha salvato la vita. Ma questa politica repressiva condotta da Robespierre nei confronti degli alleati e dei più stretti collaboratori gli fu fatale: con un colpo di Stato Robespierre ed una ventina di sostenitori furono arrestati e ghigliottinati. Nel periodo tra il 1795 e il 1797 ci furono ancora rivolte popolari a cui partecipai, ma con l'arrivo del giovane generale Napoleone Bonaparte furono sconfitti gli Austriaci e prese in mano la situazione del paese con un colpo di Stato: Napoleone ne assunse il comando. Si concludeva così la fase rivoluzionaria e apriva la stagione delle grandi campagne Napoleoniche che avrebbero sconvolto l'assetto europeo. A rafforzare questo mio sentire arrivavano puntualmente i sogni notturni che mi turbavano non poco, così fortemente vissuti che ne trovavo traccia al mattino sul mio corpo. In quel periodo tuttavia, non mi lasciavo abbattere troppo da quello che non riuscivo a decifrare, vivendo con relativa tranquillità la mia età. Giocavo a calcio, la sera uscivo con gli amici e mi lasciavo prendere e trasportare da quei sentimenti dolci e puri che soltanto i primi amori sanno provocare. Andavo avanti così, tra sogni coscienti e quelli più indecifrabili nascosti nel mare sconosciuto del mio io. Era trascorso da poco il mio ventesimo compleanno quando accadde il fatto che ruppe l’equilibrio su cui avevo costruito sino al quel momento la mia esistenza. Andai a letto più presto del solito, stranamente quella notte non stavo sognando; ogni circuito della mia mente era a riposo; uno scossone e una forte vibrazione mi indussero ad aprire gli occhi. La mia faccia era ad un palmo dal tetto della mia stanzetta. Galleggiavo nell’aria. Completamente nudo, impossibilitato a muovermi, come se delle catene mi stringessero polsi e caviglie. Tentai di divincolarmi, di urlare, ma dalla mia bocca non usciva nessun suono. Riuscivo soltanto a percepire un’aria calda che avvolgeva tutto il mio corpo, anche se la stanza era gelata dal freddo dell’inverno. Poi trasmigrare l'anima al di fuori del corpo, in pratica ci si distacca dal corpo e si può andare dappertutto, senza però poter toccare niente in quanto si è privi di materia. E fu così che io, guidato dal respiro, entrai in me stesso e attraversai la porta dello spirito, attivando la memoria e innescando la magia; in quel preciso istante, il sogno prese forma e nella chiara visione tutto mi apparve perfetto. Non vi era cosa che non potevo realizzare in quel momento, consapevole della mia origine e direzione. Nulla mi poteva distogliere o distrarre, nulla mi poteva influenzare e tanto meno manipolare, stavo ascoltando e seguendo l’anima. Scevro delle solite faccende e preoccupazioni umane o meglio preoccupazioni della personalità alternativa, la mia anima è impegnata in un cammino esperienziale totalmente sublime e altamente creativo, ma completamente diverso da quello sociale. Solo un essere libero e allineato per poter percepire ogni messaggio senza filtri o distorsioni, in una dimensione elevata, dove l’anima attinge conoscenza e nutrimento il proprio divenire ad un livello superiore. Tutto il potere e la saggezza, che mi permeava, mi proiettavano in mondi e realtà sublimi. Alla luce di ciò, in qualità di essere umano o di avatar, invece di elaborare opinioni, fantasie, giudizi, leggi o verità, devo innanzitutto ascoltare e agire centrato nell’anima e nella sua percezione. Tutto questo è naturale e dovrebbe essere semplice, ma richiede una conoscenza importante che non sempre sono riuscito a coltivare e prendere in considerazione, ed è la conoscenza, la funzione, lo scopo e la sincronicità dei livelli di coscienza. Questi livelli sono il mezzo informativo per il mio divenire, essi sono i portali, i processi della coscienza, correlati alla creazione, per questo conoscerli è importante per la giusta sintonizzazione, per la realizzazione di ogni cosa, e per essere sempre più presenti, attenti e creativi qui ed ora, in questa vita, e in qualsiasi altra dimensione. Da cui ho dedotto che per l'anima non c'è ne la nascita ne la morte; esiste e non smetterà mai di esistere, non nasce, non muore, è eterna, non ha inizio e non avrà mai fine. L’anima è immortale e c’è sempre stata dalla notte dei tempi! L'ignoranza oggi colpisce tutti; la gente si culla nell'illusione quando crede che tutto abbia fine con la fine del corpo. Bisogna capire che noi non siamo il corpo, poiché il corpo è solo un abito simile a quello che si indossa, ma viviamo all'interno di questo corpo. Ciò significa che noi esistevamo già in un'altra forma prima di questa vita e torniamo ogni volta in una forma nuova perché siamo eterni. E' solo il corpo che cambia in funzione delle nostre attività. Di conseguenza, dobbiamo aspirare a conoscere il modo per mettere fine a questo ciclo, cioè il modo per ritrovare il nostro corpo spirituale originale. Il giorno dopo ho cambiato registro di vita e dare maggiore importanza all’essere; scoprire la bellezza dell'essere immersi in una umanità che proseguirà il suo cammino dopo di noi, scoprire la solidarietà e anche il piacere che ci può trasmettere il sollievo della sofferenza degli altri, uomini e animali, di essere noi fonte di contentezza, di gioia e di piacere per chi è nel bisogno. Il loro piacere si trasmette, si riflette, si riverbera su coloro che aiutano a star meglio. Guardare con occhi nuovi il creato e le sue creature ci porterà molto più vicini all'immortalità che vivendone staccati. Apprendere che se conosci più profondamente una persona essa comincia a fare parte di te. Sapere che con la morte non si può tornare indietro, ma la si può guardare con altri occhi. Ridimensionare l'immagine di se fino a farla sparire: la sua prevalenza è pericolosa e fa chiudere le persone in se stesse. Ridurre le proprie pretese di grandezza umana e l'ebbrezza dello sfruttamento di ogni cosa. Tornare all'essenziale della vita e farsene un punto di valore. Solo allora si potranno vedere e apprezzare le minute, grandi bellezze che la vita nel mondo ci offre.



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Racconto scritto il 29/06/2017 - 16:27
Da Savino Spina
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Commenti


Giulio, non sono daccordo con la tua analisi; l'argomento trattatato è:la metempsicosi!Trasmigrazione nel passato, con il protagonista nel periodo della rivoluzione francese e in quella nel presente. Anche non credendo alla reincarnazione dando una chiave di lettura del protagonista: mistica e spirituale.

Savino Spina 29/06/2017 - 19:59

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Mi è piaciuto ma l'ho trovato un po' raffazzonato come se volessi dire più cose anche non in perfetta coesione tra di loro. Giulio Soro

Giulio Soro 29/06/2017 - 17:56

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bel racconto

GIANCARLO "LUPO" POETA DELL 29/06/2017 - 17:32

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