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Artiom Racconto parte 2

Il loro piccolo Artemio non respirava più, iniziarono subito ad urlare per la tragica perdita del loro bimbo, la mamma si alzò subito dal letto e andò a chiamare subito la vicina di casa, quando lei tornò il papa stava facendo la respirazione bocca a bocca al suo piccolo e gli massaggiava il torace con disperazione. La vicina di casa prese subito il bimbo, iniziò anche lei a massaggiare il torace del bimbo con più forza per salvarlo, il papa chiamava l'ambulanza che arrivo in circa 5 minuti. Il bimbo era appoggiato per terra visto che in vicinanze non c'erano tavoli per appoggiare la piccola salma di Artemio. I medici iniziarono subito il combattimento con la vita di Artemio, mentre il papà e la mamma del piccolo caditi in ginocchia, pregavano i medici di salvare il loro angioletto. Dopo qualche minuto arrivò un altra ambulanza, anche loro iniziarono a dare una mano agli altri medici. Passarono altri 3 minuti e arrivo anche l'elicottero con altri 2 medici. Tutti disperati lottavano per riportare in vita il piccolo Artemio, in quel instante il papa e la mamma entrarono nel bagno della casa per non essere d'intralcio alla medicina, e piangevano senza sosta, si misero in ginocchio e iniziarono a pregare a Dio, che il loro figlio venisse salvato. L'amore verso Artemio era infinito, i genitori chiamarono subito i nonni del piccolo che arrivarono in meno di mezzora da 30 kilometri di distanza. I medici dalle 12:05 alle 14:50 hanno lottato e sudato disperatamente per salvare il piccolo, ma niente riuscirono a fare. Alle 14:55 arrivarono i carabinieri, iniziarono subito ad interrogare i tanto depressi genitori, che non hanno esitato a rispondere alle domande. Ad un dato momento, il i genitori del piccolo volevano vedere e baciare la piccola e tenera salma di suo figlio, ma non gli furono dato il permesso. Il papa inizio ad arrabbiarsi perché stava impazzendo, ma ad un istante arrivarono i familiari dei giovani che li aspettava giu. Scesero subito e corsero nelle braccia dei loro genitori che non avevano più forze, e stato il più brutto giorno della loro lunga vita. Per i giovani genitori e per in cari nonni perdere la loro piccola gioia era un colpo al cuore, un dolore inspiegabile. Tutti piangevano addolorati, nessuno riusciva a smettere, nessuno li poteva consolare, c'era solo il carabiniere che richiamò l'ambulanza per la mamma, che fu nel colme della disperazione per la disgrazia. Arrivò subito l'ambulanza, impanicati chiedevano cosa e successo, visto che furono loro a provare a rianimare ad Artemio. Il carabiniere spiegò che la mamma stava male, i medici la presero gli misurarono tutti i parametri e gli diedero della medicina. Dopo 15 minuti arrivarono dei colleghi di lavoro del papà per sostenerli, erano tutti quanti sotto shock, nessuno credeva ancora a quello che era successo. Dopo un'ora circa i carabinieri presero i genitori del piccolo e li portarono in caserma per l'ennesimo interrogatorio. Entrambi genitori hanno spiegato quel che era successo esattamente come erano andate le cose. Verso le ore 17:00 il papà andò con due carabinieri a prendere il latte in polvere e il biberon per il sequestro. I carabinieri si volevano accertare che non erano quei due oggetti a causare il decesso del piccolo. Tornati in caserma, i genitori hanno aspettato circa un'ora prima di firmare il documento del sequestro. Poi partirono per Parma. Arrivati a Parma volevano andare al ospedale a vedere il loro figlio ma era troppo tardi. Il giorno dopo 02/11/2017 i genitori assieme ai nonni erano andati all'ospedale a vedere la piccola salma del figlio. Questo non gli fu negato. Il 03/11/2017 alle 12:30 avevano un appuntamento in procura cosi che una dottoressa assegnasse l'autopsia del piccolo ad altre due dottoresse. I genitori erano presenti in procura a mezzogiorno in punto. Gli chiesero di aspettare mezzora, oppure di fare un giretto fino alle 12:30, ed e quello che fecero, ma una volta tornati le due dottoresse non erano ancora arrivate, erano in ritardo di circa 10 minuti. Una volta arrivate la le furono assegnata l'autopsia che doveva iniziare alle 14:00. Da quel momento i genitori sono rimasti solo con il pensiero al loro piccolo, perché da venerdì 03/11/2017 i genitori non avevano visto il bimbo fino a lunedì mattino 06/11/2017 alle ore 9:45. Erano disperati e addolorati. La famiglia non sapeva come fare a far spostare la salma dal loro piccolo dall'ospedale alle sale funebri, non aveva ancora il nulla osta, inizio a chiamare le onoranze funebri continuamente, perché volevano stare più tempo con il loro caro angelo. Verso le 11:30 il piccolo fu spostato nella sala che aveva chiesto la famiglia, a salutare il piccoletto erano arrivate tantissime persone, tante di queste i genitori del piccolo non le conoscevano neanche. La sala chiudeva alle 18:00, invece nelle zone dell'est Europa le famiglie sono abituate a stare continuamente accanto al defunto anche di notte, questa e una tradizione. Invece questa cosa non li fu permesso. Alle 18:30 la guardia chiuse la stanza dove stava la salma di Artemio, era rimasto solo per tutta la notte. I poveri genitori non sono riusciti a dormire nemmeno un minuto quella notte, e alle 8:00 aspettavano già che la guardia aprisse la sala di Artemio. Dalle 8 del mattino alle 9:30 la famiglia e rimasta ancora a salutare il piccolo Artemio verso la sua ultima strada. Alle 9:30 partirono verso la chiesa Ortodossa, piangeva anche il cielo per quella disgrazia che fu accaduta a quel piccolo angelo. Alle 10 eravamo già in chiesa, per un'ora il parroco ha letto le preghiere al piccolo come si fa nelle parti dell'est. E alle ore 11:00 sono avvenuti i funerali del piccolo. Cinque giorni prima il papà e la mamma andavano a Salsomaggiore terme per parlare con i carabinieri, già da parma il papà parlava con il suo figlio, cosi parlava da solo e ad un instante il papà chiese al suo figlio, "Figlio mio se sei qui da qualche parte oppure nei cieli, dammi un piccolo segno per capire che ci sei, e non ti ho perso del tutto". Ad un instante si accese la radio in macchina, e tra le nuvole comparse subito un angelo, che brillava fortemente. Il papà disse subito alla moglie, " Guarda amore il nostro angelo e la su, lui ha cura di noi", entrambi iniziarono a piangere, e proseguirono per Salsomaggiore. Arrivati dai carabinieri, hanno risolto subito i loro problemi e poi andarono a casa, li dove Artemio muori. Arrivati in casa i giovani non riuscivano ad entrare in quella casa, il dolore della perdita era enorme, ma c'erano anche troppi bei ricordi. Oltretutto la tragedia superava del tutto i bei ricordi, entrambi presero le forze e alla fine entrarono in quel appartamento, presero tutta la roba, fecero le pulizie e lasciarono subito quella casa. Non riuscivano piu a stare li, il dolore li schiacciava. Ritornarono a Parma e quel giorno fini. Nel giorno dei funerali dopo le preghiere del parroco, due cari amici entrati in macchina hanno visto il viso e il corpo di Artemio stampato sulla finestra. Entrambi meravigliati hanno lasciato quello stampo sulla finestra affannata, che era scomparso fino al cimitero. Artemio divento un santo oppure un angelo ma e ancora tra di noi e ci difende dal male che ce intorno a noi. Sappiate che quando una persona perde la vita, la sua anima resta tra di noi, passa da tutti e ci segue ovunque.



Io Mereuta Radu padre di Artemio ho capito questa cosa quando mi si e accasa senza motivo la radio in macchina, e quando ho visto l'angelo tra le nuvole. Avrei voluto fare una foto ma non ci avevo pensato, per la meraviglia che avevo visto.




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Racconto scritto il 30/01/2018 - 23:07
Da Radu Mereuta
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