Parole in libertà
Scrittura Creativa |
La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia. incipi Le istruzioni sono: "L’appuntamento era al molo, lei era già lì sotto un fanale carico di farfalle della luce" ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa. Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore. |
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LISTA DELLE SCRITTURE CREATIVE PER GRADIMENTO Le tende di lino bianco ormai ingiallito dal tempo e dal sole appese alle finestre lasciavano filtrare una luce calda che rotolava sul pavimento di legno, scheggiato e ruvido della stanza, il letto matrimoniale era come un altare là in mezzo, non sembrava composto di un solo materasso ma di almeno due o tre materassi sovrapposti, tanto era alto, e lui era li in mezzo, buttato come un foulard strappato da qualche capigliatura profumata e adagiato stancamente sull'erba di un prato dopo aver volato per molti cieli.
Era lì, tranquillo come chi non aspetta nessuno perchè sono anni che nessuno visita più la sua casa, un pochino annoiato forse, di quella noia che apprezzi quando sei consapevole di aver ormai affrontato tutto ciò che in passato ti faceva tremare di paura. Era lì nella sua casa, povera ma dignitosa, con le sue vecchie cose a rassicurarlo e quel sole, che oggi faceva un gran rumore e che ogni volta si infilava in casa senza permesso dopo una giornata buia, stranamente non l... (continua) Silvia Simona Biolcati Rinaldi 31/03/2016 - 18:00 commenti 4 - Numero letture:1390 Argomento: INCIPIT
TURBAMENTO Nulla era ancora deciso. Questo pensiero gli diede un po' di pace, ma presto si tramutò in un'angoscia che gli si dibatteva insopportabilmente nel cuore.
Accelerò il passo, spinto dalla febbre che gli era penetrata in corpo. Scendendo il corso vide la sua immagine rifelssa nello specchio esterno di un negozio di argenterie. Fu tentato di fermarsi e guardarsi fisso negli occhi. Ma proseguì; era meglio passare avanti con nonchalance: uno qualunque che sfugge ad un altro appena intravvisto, un tempo conosciuto ed amico, ora quasi dimenticato. E non si ha intenzione di rivederlo, né di rivolgergli la parola. Lo specchio ritenne per un momento l'immagine di un uomo giovane, i cui occhi blu, carichi di tormento, si muovevano inquieti. Giunse in Piazza e si diresse verso la riva del mare. Mare, diga, colline, golfo: un paesaggio di cartapesta reso ancora più opprimente dal colore livido del cielo. D'un tratto, in mezzo al suo vagare assorto, sentì che l'ora era giunta. Le case int... (continua) Lorenzo Stocchi 01/04/2016 - 15:34 commenti 1 - Numero letture:1232 Argomento: INCIPIT
IL LADRO DEI SOGNI-Prima Parte. IL LADRO DEI SOGNI
Se ne stava lì, meditabondo nell'ombra. Perso nei suoi pensieri, al buio nella sua strana dimora. Era da poco sorto il sole e per egli era tempo di dormire. Dormire, che buffa parola detta da lui. Si sistemò meglio sulla poltrona, cercando di dare un senso a quella sua bizzarra esistenza. Strani quadri adornavano le pareti della stanza: erano tutti i sogni che aveva rubato. Sogni meravigliosi che parlavano d'amore, o che mostravano meraviglie che un uomo come lui non avrebbe mai osato immaginare, e poi c'erano i sogni di libertà. Marirosa Tomaselli 17/04/2016 - 18:35 commenti 2 - Numero letture:994 Argomento: I RACCONTI DEL MISTERO
Il ladro dei sogni Bianca accostò la sua macchina su uno spiazzo e con il motore acceso, abbassò il parasole, aprì lo specchietto e si rimise il rossetto, quello nuovo, di un rosso acceso come non lo aveva mai usato. Ma era venuta l’ora di cambiare tante cose.
Si infilò di nuovo in strada con il suo gioiello, l’Alfa spider di un rosso fiammante, così come l’aveva sempre desiderata e che finalmente si era potuta permettere, certo usata di due anni, ma garantita dall’autosalone e colorata, a dipingere la sua vita finora così piatta e sbiadita, esattamente come il nome che portava. Ecco, il nome era un suo perenne cruccio che non avrebbe potuto cambiare. Bianca Carta era il suo nome, o Carta Bianca, nome che destava l’ilarità di chiunque e che l’aveva segnata sin dai banchi di scuola fino all’impiegato dell’anagrafe del suo Comune.... (continua) Millina Spina 10/04/2016 - 19:34 commenti 21 - Numero letture:1136 Argomento: I RACCONTI DEL MISTERO
numeri il tuo respiro sa di uva fragola stasera
spente le luci e un viaggio al museo un viaggio senza valigie viaggiano le menti dietro questi buffi occhiali le gambe sono trecce di muscoli e ossa sul pouf 2 teste, 2 cuori ma io conto tutto a metà 2 gambe, 1 testa e 1 cuore 1 solo pensiero che divisi per 2 siamo una cosa sola 1 solo pensiero la leggenda del filo rosso un pianeta azzurro il tuo pigiama azzurro accendilo di blu Le ultime parole zampillano piano Come le gocce del tuo lavandino Ti è finito il dentifricio Sono finite le parole. e mi addormento vicino a te, chiudo gli occhi e sogno ancora te.... (continua) Emme Poulain 11/06/2016 - 13:38 commenti 2 - Numero letture:1070 Argomento: SENTIMENTO
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