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UN SEGRETO

Le istruzioni sono:

Un segreto mai rivelato lega alcuni personaggi tra loro. Scrivete un racconto incentrato su un mistero che dovrà essere svelato solo nel finale.


~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Una vecchia lettera.

Entro in casa e vengo sopraffatta da un accentuato profumo di limone.
C'è sempre stata questa fragranza in casa di Jacki e dopo tanti anni ancora mi chiedo da dove derivi,ma di certo non stona con le pareti gialle canarino.
Faccio due passi ed eccoli lì,seduti al tavolo ad aspettarmi.Nina e Jacki, quei due miei amici scoppiati,innamorati da una vita intera,ma ancora troppo vigliacchi per poterlo ammettere.
Cammino piano,li scruto da lontano con interesse e cerco di percepire le loro emozioni,non poco evidenti.
Sono molto agitata, il cuore mi batte a mille nel petto e le mani tremano.
Io Nina e Jacki siamo legati da un'amicizia così forte che ci rende vivi e immortali,ma allo stesso tempo un segreto inconfessabile ci unisce ormai da tanto,ma ancora non siamo in grado di rivelarlo, di dirlo ad alta voce. Tengo la lettera stretta fra le mie mani piccole e fredde,come se volessi proteggerla,quella lettera che tutti e tre abbiamo letto,senza però dircelo,facendo finta di niente,perché talvolta rimanere nell'incertezza è più comodo,fare finta di non sapere...ignorare.
Le parole che sono state scritte anni addietro su quel foglio di carta,ci rimbombano in testa,continuano a ripetersi come un disco rotto.
Guardo Jacki negli occhi,in quelle pupille così simili alle mie,con quella spruzzata di lentiggini sulle guance che condividiamo entrambi.Poi guardo Nina,i suoi occhi a mandorla,le sue labbra sottili,faccio un respiro profondo e penso di potercela fare a rivelare questo mistero a cui nessuno di noi vuole credere,perché è troppo difficile da accettare.
Mi avvicino al tavolo e li saluto:
“Ciao Jacki, ciao Nina!”,dico e lascio ad entrambi un bacio sulla nuca. Jacki non dice una parola,percepisco la tensione picchiettare sulle nostre pelli chiare,sento il fuoco bruciare dentro di noi.
Nina invece cerca di smorzare l'atmosfera gelida con qualche battuta,o con qualche discorso superficiale, ma io e Jacki continuiamo a fissarci,siamo zitti e immobili, ma i nostri occhi parlano,gridano,sbraitano.
Il silenzio sembra essere più assordante che mai,sporgo la lettera e la poso sul tavolo,proprio al centro. Rimane lì e noi la fissiamo per qualche minuto,senza fermarci,continuiamo a guardarla.
I nostri occhi bruciano come il sale in una ferita.
A primo impatto potrebbe sembrare un semplice pezzo di carta,vecchio e insignificante,ma nella realtà nasconde molto di più,nei suoi meandri custodisce il segreto di una vita intera.
Mi tornano in mente le corse tra i prati di lavanda,con Jacki che mi teneva per mano,le litigate per chi doveva fare la doccia per primo,le risate,le prese in giro,gli scherzi e i pianti...tutte le volte che ci hanno scambiati per fratelli e noi che subito dopo ci guardavamo negli occhi sospettando che fosse davvero così,ma poi,passato qualche minuto,già non ci sembrava più di essere così simili.
Probabilmente ci sbagliavamo, ma non lo sapevamo, non potevamo sapere...
Nina,che è sempre stata la più forte tra tutti,prende la lettera in mano e dice:
“Non prendiamoci in giro, sappiamo benissimo che tutti e tre abbiamo letto queste parole e adesso non riusciamo più a pensare ad altro...dobbiamo solo dirlo,dobbiamo solo ammetterlo.”
La apre e il rumore della carta diventa insopportabile,poi iniziamo a sentire la sua voce dolce scivolare tra quelle parole indelebili,incastrate tra la polvere e le menzogne.


20/09/2015
Caro amico,
è passato un anno dall'ultima volta che ti ho scritto e ancora non sono riuscito a darmi pace.
Ho questo segreto che mi logora dentro,che mi mangia la carne,mi sta facendo marcire, non posso più continuare così...quindi ho deciso di dirtelo,di dirti la verità.
Il vento è ancora caldo,l'estate sembra non essere ancora finita...Jacki ha oramai 20 anni,sta parlando con tua figlia, nel mio giardino. Hanno lo stesso colore di capelli,lo stesso sorriso,gli stessi occhi di loro madre...e qui arriva il punto.
L'anno in cui io e tua moglie Charlotte siamo andati in Africa insieme e tu non c'eri,abbiamo commesso un grosso sbaglio. E' così difficile da spiegare...mi odierai amico mio ed è per questo che non ho il coraggio di dirlo guardandoti negli occhi,perché so benissimo che non potrei reggere la pressione del tuo sguardo deluso e arrabbiato.
Ho mentito per molti anni,mi sono allenato bene,ma adesso mi sto rendendo conto che tutti questi segreti stanno tornando a galla per farmi affogare,infatti mi vergogno talmente tanto che dopo averti spedito questa lettera sparirò...non mi farò più vedere. Non ho mentito solo a te,ma anche a mio figlio...non sarai l'unico ad odiarmi,avrai buona compagnia.
Io e Charlotte siamo sempre stati innamorati o almeno,io sono sempre stato innamorato di lei,dal primo giorno in cui l'abbiamo incontrata lì,sulla riva del mare,che passeggiava da sola...ma ritorniamo al viaggio in Africa. Una sera faceva più caldo del solito,forse perché avevamo bevuto troppo,sentivo la pelle bruciare,come se un fuoco mi stesse percorrendo tutto il corpo. Anche tua moglie aveva molto caldo,allora abbiamo iniziato a spogliarci,ma non riuscivamo a toglierci gli occhi di dosso.
Lei si è avvicinata a me,“non possiamo”,ho detto,ma lei continuava, veniva sempre più vicino finché le nostre labbra non si sono sfiorate e non sono diventate un'unica cosa. Il seguito te lo risparmio,amico mio...non voglio immaginare la tua espressione in questo momento,perché potrei sotterrarmi.
Quella notte io e tua moglie ti abbiamo tradito e abbiamo concepito Jacki...insieme decidemmo di non raccontare mai nulla,di tenere questo segreto tutto per noi e di dire che Jacki era solo mio figlio e che sua madre morì durante il parto a causa delle cure arretrate.
Già, questo significa che i nostri figli sono fratelli.
Mi dispiace che sia uscito fuori dopo così tanto tempo,mi dispiace davvero...ma noi codardi troviamo sempre una buona scusa per non dire la verità.
Ti ho voluto bene amico mio...
A presto,o forse a mai più.
Diego.


Io e Jacki non riusciamo più nemmeno a guardarci. Pensiamo ai nostri genitori,a loro che ci hanno messo al mondo,a quelle persone che avevano la facoltà di renderci eterni,ma anche di distruggerci,in cui avevamo riposto ogni fiducia,a cui avevamo confidato qualsiasi debolezza,proprio loro ci hanno traditi,ci hanno mentito.
Hanno negato a me e a Jacki ciò che ci spettava di diritto: la verità.
Alziamo lo sguardo e ci vediamo in modo diverso,mi sembra di vedermi riflessa in lui,nei suoi capelli rossi,nelle sue lentiggini,nei suoi occhi chiari...mi vengono i brividi, Jacki invece si strofina le mani,come è solito fare quando è nervoso. Poi insieme diciamo:
“Siamo fratelli!” Io scoppio a piangere, mi sembra così strano dirlo,mi sembra così strano che la sua voce dopo ben vent'anni possa aver detto una frase simile.
Io e lui che siamo cresciuti insieme, ma senza mai sapere che in realtà vi era un legame di sangue ad unirci,senza mai sapere che quello che era mio,era anche suo e adesso ci troviamo qui,uno davanti all'altra a confessarci,grazie a Nina,un dubbio che ci siamo portati dentro per tanto tempo,come un peso che ci mozzava il respiro,come quando fumi troppo e già senti di star per morire.
“Siamo sempre stati fratelli” dico,Jacki annuisce.
Infondo lo sapevamo,dovevamo solo dirlo più forte.




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Scrittura creativa scritta il 30/08/2016 - 19:59
Da Chiara Gallo
Letta n.1196 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Sei stata chiarissima. In bocca al lupo per il libro

laisa azzurra 31/08/2016 - 16:17

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Ciao laisa! Sono molto contenta che ti sia piaciuto, questo pezzo lo inserirò nel libro che sto cercando di scrivere. Non volevo dare un'immagine della donna in generale, il personaggio interpretato dalla madre nasconde un difficile passato alle spalle e da qui ne consegue l'instabilità che la caratterizza. Ovviamente le cose si fanno in due, lei l'avrà sedotto, ma lui ha acconsentito. Spero di essere stata chiara! Ciao, buon pomeriggio

Chiara Gallo 31/08/2016 - 15:42

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Chiara, mi è piaciuto molto ma un pensiero che ho fatto te lo voglio comunque dire...
L'"amico", si fa per dire, da' quasi esclusivamente la responsabilità alla madre dei ragazzi. ..è lei che lo seduce volutamente. Ne esce l'immagine una "donna" che davvero faccio fatica ad accettare ciao Chiara...5*

laisa azzurra 31/08/2016 - 13:37

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Grazie mille! Buona giornata

Chiara Gallo 31/08/2016 - 11:36

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Una sequela di piacevole lettura scritta con arguzia.
IL MIO ELOGIO E LA MIA LIETA GIORNATA.
*****

Rocco Michele LETTINI 31/08/2016 - 07:14

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