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MINIRICORDI

Le istruzioni sono:

Scegli un interlocutore (es. la persona che ami, o che non ami più o che non ti ama più) e dà a tutti i ricordi la forma di una domanda: "Ti ricordi quella volta che ..?", "Ti ricordi che tu indossavi quel vestitino azzurro che ...?" "Ti ricordi che abbiamo incontrato ....?". Così tenta di scrivere un racconto.


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Col Vento In Poppa ...

Ti sto aspettando, mentre passeggio, in riva al mare . Mi è sempre piaciuto sentire la rena umida sotto i piedi mentre l’onda lunga leggermente ne rimuove i granelli. Il piede scava l’orma e l’acqua prontamente la cancella … anche per certi ricordi dovrebbe funzionare così. Già,sarebbe bello poter cancellare brutti e dolorosi ricordi .
Anche quel giorno passeggiavo al tramonto. Dopo le lunghe ore trascorse dietro la scrivania in ufficio, passeggiare lentamente lungo il mare, respirando la brezza marina, mi aiutava a rilassarmi a ritrovare il mio equilibrio interiore. Mi aiuta ancora adesso a riflettere. Lo sciabordio dell’acqua fa da sottofondo come un valzer di Chopin, ed i pensieri liberati dallo stress sono resi più leggeri e spediti dall’armonia del creato … scivolano veloci ,proprio come le note di abili ed agili dita sui tasti di un pianoforte. Ricordo che camminavo, a piedi nudi sulla battigia, mi ero tolta i sandali per rilassare le caviglie indolenzite dagli alti tacchi a spillo … indossavo un abitino bianco a pois neri .. avevo sciolto i capelli,che avevo tenuto legati con un nastro per mantenere tutti quei ricci in ordine,mi piaceva sentire il vento scompigliarli,mi dava una sensazione di libertà da quelli che erano gli schemi di “segretaria inappuntabile del mega super presidente ”.Che noia, quante volte avrei voluto gridare “ bastaaaa” mandare all’aria relazioni e documenti per dare una svolta totale ai miei giorni così monotoni. Magari un viaggio in barca a vela in giro per il mondo, solo io e l’immensa distesa del mare … col vento in poppa ed il cielo azzurro sopra la mia testa, come una coperta ai miei pensieri sempre in movimento. Ed invece restavo ferma lì, a digitare meccanicamente pensieri e parole suggeritemi dal “grande capo” .
Ero così soprappensiero, che la tua voce mi colse di sorpresa facendomi sobbalzare per lo spavento, impaurendomi.
“ Ehi bellezza hai perso un paio di pallini,li ho visti rotolare e dirigersi verso il mare “ ….
Ti guardai, eri trafelato, in pantaloncini e scarpette da tennis, avevi una ridicola fascia tricolore sulla fronte per trattenere le gocce di sudore e te la ridevi alla grande per la paura che mi avevi fatto prendere . Ti odiai per quella risata fragorosa e scanzonata! Poi stupidamente imbarazzata, passai le mani sulla gonna per non farla svolazzare al lieve venticello che si era alzato … e tu di rimando:
“ Dai su, scherzavo ci sono tutti i tuoi pallini stai tranquilla … gli unici due caduti sono qui nella mia mano, tieni te li rendo … come ti chiami?
“ Chiara e tu?”
ricordo che pensai che dovevo essere impazzita,non ero certo la mia voce,quella che parlava ,in maniera così spigliata e franca. Di temperamento abbastanza riservato, mai avrei risposto con tanta disinvoltura.
“Dovrai indovinarlo il mio nome” mi dicesti di rimando ….
Per tutta risposta,indispettita, avevo ripreso a camminare di buon passo, stavolta …
“ Dai,così bella e così permalosa? Guarda che scherzavo “ cominciasti a cantare una canzone di Adamo che andava per la maggiore in quel periodo
“ ma su,non mi tenere il broncio,non farmi quegli occhi furibondi e si l'avrai la tua rivincita, sarai la mia ultima canzone “
Mi fermai,e ci guardammo dritto negli occhi. Accennai un sorriso, smettesti di correre e incredibilmente prendesti la mia mano e vi posasti un bacio,arrossii ….
“ Mi perdoni adesso? “ …
“ perdonarti ? si,certo di che ?”
Quel bacio sembrava lo avessi posato sul cuore e non sul palmo della mia mano, mi sentivo confusa e tutto di me era in subbuglio. Seguì un lungo mese di amore incondizionato, chiesi le ferie anticipate e tu da libero professionista che eri , prendesti tutto il tempo per stare con me …. A ridere a scherzare a mangiucchiare sotto le lenzuola , a giocare a nascondino ed a rincorrerci per casa come due bimbi ebbri di felicità … a bere spumante di prima mattina e zuppa di latte e biscotti la sera , un avventura senza regole. O meglio l’unica regola era amarci e vivere di noi stessi . Mai stanchi di scoprirci innamorati .Roberto, così ti chiamavi ... quanto mi piaceva pronunciare il tuo nome, scandirlo Ro-ber-to, amavo ogni sillaba del tuo nome come ogni cellula del tuo corpo.
Poi partisti per un progetto di lavoro umanitario, che ti vedeva impegnato come ingegnere in Nigeria. Mi avevi accennato ad un complesso di casette per i poveri e gli orfani mi pare si chiamasse Malam Mourna che significava “Signore della gioia”, tutto questo legato alla tua fede cristiana,dicevi che il vangelo bisognava viverlo per capirne la ricchezza meravigliosa … io ti ascoltavo incantata e tu eri così felice di quella opportunità e partisti entusiasta. Ti sapevo generoso ed altruista e anche queste tue qualità mi avevano affascinato e fatto innamorare di te … ma non volevo e non potevo perderti . Mi opposi alla tua partenza, tu non volevi saperne di restare e rinunciare a quel progetto che avevi tanto sperato si potesse realizzare, neppure le mie minacce di lasciarti ti avevano fatto desistere,avevo imparato ad amare e odiare quella tua determinazione,che ti faceva seguire il tuo cuore, sempre! Quando ti accompagnai all’aeroporto,mi desti un lungo bacio ed il ricordo del calore della tua mano sulla guancia mi ha accompagnata in tutti questi mesi. Hai voluto che ci incontrassimo proprio qui,dove ci siamo conosciuti. Ho un po’ di timore,hai voluto indossassi lo stesso abito a pois neri,gli stessi riccioli ribelli ,lo stesso tramonto .. perché , forse pensi di lasciarmi là dove tutto è iniziato; come una parentesi della tua vita appena aperta ed appena chiusa? O forse vuoi continuare un percorso di vita insieme là dove è iniziato ..o forse è solo un capriccio ..una stravaganza in cui ti sei fissato … non lo so,ho solo paura. In tutto questo tempo, solo rare telefonate di pochi fuggenti attimi … sempre di corsa sempre impegnato. Che vorrai dirmi , guardo nervosamente l’orologio,non capisco perché non hai voluto ti venissi a prendere all’aeroporto ... sarà l’umidità della sera o la mia ansia .ma sento qualche brivido di freddo percorrermi lungo la schiena , rimpiango la mia giacchetta di lana abbandonata sulla poltrona dell’ingresso … come lasciata ad aspettare sul lungomare mi sento io ! Ricomincio a camminare per provare a riscaldarmi, hai trenta minuti di ritardo e mi sento sospesa in aria come una funambola … in un equilibrio sospeso molto precario tra speranza di vita e paura della fine, fossi riuscita a capire qualcosa dalla tua voce forse non mi sentirei così in ansia … i gabbiani volteggiano in lontananza e vorrei anch’io volteggiare insieme a loro dimenticando angosce e paure ...ma non ho ali e tu ancora non arrivi …
“ Ehi bellezza hai perso un paio di pallini,li ho visti rotolare e dirigersi verso il mare “
La tua voce all’improvviso .. quella frase. Mi giro … sei tu, incredibilmente tu,splendidamente tu ….
Rimango lì ancora sospesa, ho bisogno di una certezza in più prima di scoppiare di felicità .un frammento della tua memoria che ancora deve venire fuori .Leggi la mia espressione dubbiosa e in attesa di quel qualcosa che completi le mie risposte .Subito comprendi “ hai ragione” mi dici,prendi la mia mano e vi posi un lungo bacio ....” Chiara,ti ho voluta qui, dove il ricordo di te,mi ha sempre accompagnato in tutti questi mesi,il ricordo dei tuoi capelli scompigliati dal vento, la tua bellezza … Chiara io ti amo e non voglio che niente e nessuno possa mai separarci . in tutti questi mesi,quanta sofferenza ho visto,quanto mi sei mancata,avrei voluto farteli conoscere quei bimbi uno ad uno,il loro coraggio,la loro lotta per la sopravvivenza .. la povertà ed il loro immenso bisogno d’amore … quante volte ho desiderato averti accanto … Chiara ho capito tante cose in quegli occhi di bambini … io non voglio più sprecare il mio tempo … vorrei che tornassimo insieme … Chiara ho capito che tu sei il mio bisogno di amore..e che ovunque sia la mia vita,lì ci sia tu … ti ricordi il nostro rincorrerci … le nostre risate ..io ricordo ancora il tuo abitino a pois,ti sta sempre bene ed i tuoi ricci …..mi sono tanto mancati “
“ Si ricordo tutto Roberto,anche quella ridicola fascetta tricolore che avevi sulla fronte … e quella tua risata fragorosa, quel ritornello che mi avevi canticchiato …anche tu mi sei mancato ..mi è mancato quell’essere dimentichi del mondo intero … mi sei mancato Roberto , ed ho sofferto tanto per questo” ti rispondo
“Chiara vuoi sposarmi? Sei tutto quello che voglio …”
Ti guardo,le tue parole sono più di quel che ho sognato e sperato,hai superato ogni mia immaginazione .. Ti getto le braccia al collo e ti bacio con tutto l’amore che posso … lacrime di gioia scendono giù come rivi festanti … mentre ripeto “si,Roberto, follemente ti seguirò in Nigeria a Timbuctu e anche sulle pendici dell’Himalaya … si, si ti amo e ti sposo “ Scoppi fragorosamente a ridere e stringendomi la vita mi fai girare … mi sembra di rivivere la scena di qualche film romantico … ma questo, è il film reale della mia vita e questa è la scena più bella che non voglio mai dimenticare. Mi tieni stretta al tuo fianco e camminiamo teneramente insieme … canticchi ancora quella vecchia canzone “ma su non mi tenere il broncio non farmi quelli occhi furibondi e si l'avrai la tua rivincita sarai la mia ultima canzone in ogni ragazza che ho conosciuta eri tu che io cercavo quando nelle mie braccia ti ho tenuta ho tremato perché capivo che finalmente era giunta l'ora di gettare l'ancora perché a te che in ogni modo consacrerò la vita mia ,si e a te che in ogni modo consacrerò la vita mia” Ti guardo negli occhi e so,che canti di me e per me. Non sento più freddo ..il calore che sento nel cuore s’irradia dappertutto si mescola col tuo e mi sento uno con te. Realizzo che il mio viaggio avventuroso è cominciato ..quel giorno quando hai posato quel tuo bacio sulla mano e continuerà per sempre … col vento in poppa!



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Scrittura creativa scritta il 27/05/2013 - 21:01
Da Carla Davì
Letta n.1426 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Grazie Antonio per i tuoi complimenti.Ho voluto scrivere una storia d'amore che iniziasse bene e finisse ancora meglio .. forse troppo roantica...ma credo che in questo tempo in cui uno dei sentimenti più belli quale l'amore sia così travisato e strumentalizzato, ci sia necessità di ricordare la bellezza,la poesia ed anche il romanticismo dell'Amore che è essenzialmente si,passione ma anche gioia,complicità tenerezza rispetto e mai prevaricazione,abuso o violenza fisica e psichica .Se nostalgia avverti nella storia ... è nostalgia della semplicità e purezza di " due cuori e una capanna" in cui i giovani d'oggi(non tutti, gazie a Dio) hanno dimenticato. Un caro saluto ed un sorriso ....

Carla Davì 28/05/2013 - 13:56

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Bel componimento, ricco di spunti che parlano d'amore e completo di gioia e, mi sembra, un pizzico di nostalgia, ma forse sbaglio. complimentoni ancora una volta...ciao Carla

antonio giraldo 28/05/2013 - 11:41

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