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Scrivi una storia che inizi così: "Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com'è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, che a me non mi va proprio di parlarne" (tratto da J.D. Salinger - Il giovane Holden).


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Nero Caverna

NERO CAVERNA


Tre persone, corsa verso il buio di una caverna, vento freddo sulla faccia, fiato corto, lunghi respiri, aria nei polmoni, occhi aperti, sbarrati
e sguardo nell’antro oscuro.
Blue. Non vediamo niente Red cosa facciamo?
Violet. Ho paura … C’è una flebile luce, intravvedo le vostre sagome.
B. Ho un accendino, faccio un po’ di luce..
V. Qualcosa ci sta inseguendo.. ma cosa?
Red. Per adesso stiamo qui, aspettiamo..
Il tempo passa, l’orologio sospeso nel buio scorre lento. R. Non ci sono rumori, forse non siamo più in pericolo.. V. Sto male mi scoppia il cuore..
Non voglio tornare indietro.
B. Aspettiamo qui per un po’.
Violet e Blue stremati si addormentarono seduti, appoggiati ad una parete.
Violet nel suo sonno, un sogno in un antico teatro.
Ho visto, c’è un animale che mi insegue.
C’era un animale che inseguiva la ragazza.
Una tigre nera.. ma è un felino che non esiste …
Girava in cerca di preda, tra fasci di luce filtrante dal sole tiepido, poltrone di velluto rosso, pavimenti di legno chiaro, drappi appesi color mattone. Quadri di ballerine, laghi, boschi e nobili in uniforme. Polvere, odore di chiuso, di legna bagnata, scricchiolii dal soffitto bianco, dalle pareti gialle pezzetti a terra, sedie e vestiti sul palco, piume che volavano, binocoli rotti. Vetro frantumato dalle zampe della tigre.
Violet scappava, era dietro ad una porta marrone, ad un tavolo, a grandi vasi, a tendaggi variopinti.
Paura, senza respiro, cuore in gola, occhi allucinati, mani di ghiaccio, una maschera di terrore.
Arrivata sul palco e guardandosi attorno, non vide spettatori sorridenti, attori in costume o musicisti con i loro strumenti, ma la bestia era lì affamata della sua carne.. La tigre era immobile e lei era come una statua di granito.
Bava alla bocca, gambe bagnate di pipì, viso deformato, passi indietro uno, due, tre volte. La bestia si mosse lentamente, una zampa dopo l’altra, lei ancora indietro, un uccello striato sopra la sua testa, un passo ancora..?
Rumore di tegole spaccate a terra. Il piede destro e poi il sinistro, ma inciampò, cadde un rumore sordo sul freddo legno, la schiena a terra e la testa sospesa nel vuoto della botola. La tigre scattò veloce, un balzo, occhi di luce, muscoli di pietra, artigli come fulmini e denti di sangue..
Blue nel suo sonno, un sogno di un lago.
Ero su una piccola barca bianca ed ero in pericolo.
Un grande lago, acque scure di un verde notte, tanti alberi in lontananza, lui remava ma non sapeva dove andare, guardava, ma era come sospeso nel nulla, senza parole, tanti pensieri e nessuna idea. Sudore sulla fronte,
battiti del cuore, un cielo minaccioso sopra la sua testa.
Tanto silenzio, niente pesci, niente uccelli, nessuno.
Avanti adagio, cosa aspettarsi..?
Remi in acqua più veloci, nel lago placido.
Ancora avanti, ancora un po’, qualcosa troverà.
Un respiro pesante, affannato.
Poi gli occhi di Blue videro qualcosa non troppo lontano.
Un qualcosa di bianco affiorava dall’acqua.. sembrava un corpo nudo di un uomo, no era un corpo femminile.
Non si muoveva. Lentamente si avvicinò.
Non sapeva cosa pensare, era agitato. Ancora qualche metro, lui vedeva la schiena e i glutei di questa figura galleggiante.
La voleva toccare..? Nessuna parola dalla sua bocca.
Un forte odore di morte. Un rumore, qualcosa, forse un sasso era caduto nell’acqua. Lui si voltò e quando girò di nuovo la testa, i suoi occhi videro non più il corpo di donna, ma un mostro nero.. un grande, maestoso cigno nero, con le ali aperte e acqua agitata. Blue arretrò nella piccola barca, pieno di paura. Riuscì a prendere i due remi per scappare, ma un remo si spezzò e con l’altro non rimaneva che cercare di colpire quel dannato animale. Il cielo plumbeo lo voleva schiacciare, come quell’essere oscuro.
In lontananza rumori, tuoni di un temporale in arrivo.
Cercò di colpirlo più volte, ma il cigno non sentiva dolore e non indietreggiava.
Allora lui si tuffò nel lago e cercò di nuotare il più velocemente possibile.
L’animale era dietro di lui, acqua fredda sul suo corpo, nei suoi occhi verdi, figure mosse, luci pallide. Liquido in bocca, nel naso, poca aria, fulmini nel cielo, ali poderose, un muso scuro come la pece.
Acqua schiumosa, ora la creatura nera era davanti a lui,
il becco arancione sulla sua carne, brandelli nell’acqua, rivoli di sangue, cuore lento,
occhi spenti nella pancia del cigno.
Red vide che Violet e Blue si stavano risvegliando.
R. Come state? V. Bene.. B. Tutto a posto..
R. E’ passato un po’ di tempo, proviamo a tornare indietro.
Piccole luci, passi nel buio, odore di acqua malsana, crampi nello stomaco, lunghi minuti, forse la direzione era sbagliata. Pensieri di un vuoto cosmico, passi incerti e poi onde di luce.
Verso di loro all’improvviso, ondate di colori, abbattersi sulle loro anime come frustate e
pugni di una mano gigantesca.
Gli occhi vedevano onde rosse fluttuanti, onde verdi alzarsi e abbassarsi, onde azzurre muoversi da una parete all’altra in senso orizzontale. Onde d’urto che stordivano le loro menti. R. Poche le forze, provai a scappare a indietreggiare, ma c’era qualcosa che mi teneva inchiodato ad un posto che non era casa mia. E nel buio apparire una visione nera.. Uno Spirito onirico. Red quando eri bambino venivo a trovarti in sogno ed ero tuo amico, ora sono davanti a te e sono tuo nemico.
Voi tre siete colpevoli!
Niente potrà riportare in vita i tre lupi che avete ucciso con le vostre trappole maledette, ma per placare il dolore di Madre Terra, io prenderò le vostre anime e il colore che ognuno di voi porta dentro al cuore.
R. Violet, Blue scappate!
Non ti preoccupare dei tuoi amici assassini..
Loro sono già morti.. I due ragazzi crollarono pesantemente a terra tra le dure rocce, senza vita, ricoperti di caldo sangue fluido.
Red cercò di scappare nelle profonde oscurità della caverna, ma le onde come serpenti affamati presero il suo corpo e lo inchiodarono ad una parete umida e fredda. Per ogni lupo morto le onde portarono un’arma.
Per il lupo bianco una grande zanna affilata d’avorio che penetrò la spalla destra di Red. Sangue gocciolante..
Per il lupo nero una lunga lancia di ebano che trafisse la gamba sinistra. Urla laceranti.
Per il lupo rosso uno splendente pugnale dalla lama di rubino che fece scoppiare il cuore immorale di Red. Assordante silenzio.
L’unica cosa che disse lo Spirito onirico..”non sono felice di questo..” Con le anime dei ragazzi e i tre colori tenuti come tristi trofei tra le sue mani, lentamente ritornò nel silente, buio della sua antica caverna.




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Scrittura creativa scritta il 06/11/2017 - 00:50
Da Luca Fiazza
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