Tempo,
entità come io ti conosco
e non ti apprezzo,
che fai sentir con gli anni
il tuo gravame,
entità come io ti conosco
e non ti apprezzo,
che fai sentir con gli anni
il tuo gravame,
perché
lasci languir, caparbiamente,
colei che ha largito linfa
dalle bacche or secche e pendule
ma ch’eran grosse e dure
atte a saziar le creature?
Non vedi
che infiacchita supplica,
che a fatica ghermisce un pensiero,
stufo, anch’esso,
di regger compagnia?
Tempo, ti prego,
lascia immota la clessidra,
non invertire il flusso,
se non vuoi che sia peggiore,
nel delirio dell’attesa, il suo dolore.
Poesia scritta il 02/11/2025 - 15:18Letta n.20 volte.
Voto: | su 1 votanti |
Commenti
Piaciuta questa poesia sul tempo e la figura della clessidra complimenti 

Mary L
02/11/2025 - 17:46 --------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.



