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L'amore nel ventre del 14

-Adoro star da solo con il mare, è l’unico momento in cui sono libero di piangere senza nascondermi. La solitudine è un mezzo per raggiungere un grande sconforto, ma anche la pace. E da questo bizzarro connubio nascono le lacrime che salano il mare. Perché ha questo potere il mare sai? Ti prende il passato e lo confonde con il presente e confonde te, mischia le carte tanto velocemente che il cuore inizia a battere forte, una proiezione continua della tua vita vista da un'altalena, poi il tempo di un’onda imborghesita e...c’è solo silenzio. Prendere la sabbia calda e stringerla nel pugno, calore. Il calore di scoprirsi, sempre nuovo. Lo devi prendere con la giusta malinconia il mare, per questo serve una severa solitudine.
Altrimenti cadi dalla tua nave e diventi un naufrago delle tue gesta. Ma in fondo, che male c'è?
E' solo un altro mare.
Le scelte non sono mai totalmente esatte. Ma sono impronte che certificano la tua presenza, schiacciando la sabbia, la vita.
Poi l’acqua arriva e tutto cancella, e qui sta il trucco: ricominciare, scolpire nuove impronte sempre. Non trovi?-
Ma non rispondeva e guardava incantato verso una direzione. Allora ripresi a parlare:
-Una volta proprio in questo punto c’era un meraviglioso pianoforte, ma adesso ci siamo noi, e in fondo non siamo comunque un bellissimo strumento? Dai suoni più aspri magari, ma ci proviamo. Perché non mi ascolti? -
Ma quello era tutto preso a guardare una bellissima ragazza che danzava sulla sabbia.
-E’ lei- esclamò
-L’amore?-
-Si-
-Perché non le parli?-
-Perché l’amore non esiste. Esiste un buon prezzo. Un compromesso. Ma non l’amore-
-!-
-Perché esiste il sangue, lo puoi assaggiare, e gli arcobaleni li puoi vedere. Ma l’amore è come una stella lontana, distratto. Esiste invece un buon prezzo per tutte le cose.
Lo chiamano compromesso.
Un inganno tra le note.
I tasti neri del pianoforte.
Le nuvole a bassa quota,
che sembrano montagne di cartapesta e ti confondono, pare dicano: "Uè scemo, non vedi che le montagne sono grandi e grosse, ma così dannatamente pigre"-
-Il Vesuvio non è pigro-
-Quella è un’altra storia. Adesso osserva le tue mani.
-.-
-Le vedi le radici? Quello è il Vesuvio.-
-.-
-Ma non l’amore. L’amore è un tariffario scolorito.



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Racconto scritto il 14/02/2019 - 20:19
Da Bruno Gais
Letta n.814 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Ernesto la mia è stata una provocazione voluta, l'amore è come il mare, infinitamente grande ma anche infinitamente profondo e buio. Grazia e Laisa vi ringrazio sempre per le vostre considerazioni e supporto.
Non vi conosco ma percepisco la vostra grande sensibilità ed il vostro grande cuore.
Saluti dal lupo.

Bruno Gais 16/02/2019 - 09:30

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Intenso, dici molto di più di ciò che scrivi...Bravo!

Grazia Giuliani 15/02/2019 - 09:56

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Nn ho parole
Testo superlativo per tema, esposizione ed "emozione"

laisa azzurra 15/02/2019 - 08:34

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Ci ragionerei su quanto egregiamente scritto da te.

Ernesto D'Onise 15/02/2019 - 08:14

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Ci ragionerei su quanto egregiamente scritto da te.

Ernesto D'Onise 15/02/2019 - 04:21

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