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Poesia scritta il 01/01/1970 - 01:00
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Commenti


Ringrazio per i commenti ricevuti. La poesia, in genere, si presta a più interpretazioni e tutte devono essere rispettate. In realtà non ho mai fatto il pescatore di professione anche se la pesca è sempre stata una mia grande passione anche per riflesso dell'amore sterminato che nutro verso il mare. La lastra multiforme di cui parlo nel testo è una roccia che, lungo quel sentiero, rappresentava e rappresenta anche oggi (quando torno in quei luoghi) un riferimento tangibile, quasi un testimone perenne, di quell'andare verso le onde. Quindi, sentimenti nostalgici a rammentare fasi cruciali della mia giovinezza. Ancora grazie per l'attenzione. Buona vita!

Aurelio Zucchi 09/12/2020 - 12:27

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Leggendo la tua poesia Aurelio mi soviene una mia scritta un po di tempo fa...che mi permetto di riportare per commentare la tua.

"Vestito di sole

Non lasciare che il buio
avvolga le tue vesti
sconvolgi l'interno
e lascia entrare quel raggio.
Dipana matasse di filo
per scoprire l'ignoto,
nella rete incagliata
che si crogiola al sole.
Un pescatore
con un grande solco
nel cuore e sul volto
bruciato dal sole,
veste il suo sorriso
colmo d'amore!
Un saluto e complimenti è bellissima la tua poesia!


Margherita Pisano 08/12/2020 - 22:28

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Paolo, se vuoi conoscere meglio Aurelio Zucchi, t'invito a seguire la sua intervista su radio News Life Music, in diretta, venerdi 11/12/2020 ore 20.00..... Ciao Aurelio

Carmine Ianniello 08/12/2020 - 17:33

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Mi sono finite le parole del commento.... scusa...
grandiosa.... eterna... vera.... quasi bandiera sindacale .... sei grande
Complimenti.
Grazie grazie
Paolo
Poi ... per curiosità dimmi se fai veramente il pescatore.
Ciao

Paolo Pedinotti 08/12/2020 - 16:37

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Ti devo, non conoscendoti, dire grazie.
Potrei scrivere un libro sul tuo scritto.
Giochiamo.... io e te.... non ti conosco e non ti ho mai letto.
Quella persona fa il pescatore, ogni notte raggiunge il mare, in quel percorso stretto di pensieri e preoccupazioni si ferma, davanti a quel marmo che forse, ricorda vittime fatte dal nostro amico/nemico mare, il suo sguardo si posa. Forse una preghiera. Poi il tempo passa e il motore deve essere acceso e l’ ancora deve essere levata ... perché da quel gesto la speranza di un futuro di gloria per il mestiere imparato, a casa in altre forme deve essere portato. Quella piccola ma eterna preghiera detta a terra con occhi assonnati la porti a mare..come ghirlanda ... per ricordargli che già molti, forse per errore, ha prelevato... Ogni giorno è la stessa preghiera ma sempre nuova, un uomo di mestiere prega al proprio lavoro di poter lavorare e al proprio rincasare trovare l’amore della propria casa.
Ti chiedo scusa con tutto il cuore
me *****

Paolo Pedinotti 08/12/2020 - 16:32

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Quante immagini e ricordi in questa bellissima poesia"col cuore in lotta verso il primo amore e in mano il vessillo dl futuro"qui rivedo tutto lo scorrere della vita...Stupenda!Ciao Aurelio

barbara tascone 08/12/2020 - 15:50

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Versi ben strutturati e da leggere attentamente.

Maria Luisa Bandiera 08/12/2020 - 14:04

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