Racconto scritto il 01/01/1970 - 01:00
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Commenti
Anche qui grazie a Giuseppe che ha commentato questo tuo fantastico racconto ho avuto modo di leggerti e che dire in più, ha già detto tutto Giuseppe, posso solo aggiungere che mi sono divertita un mondo nel leggerlo!
I tuoi racconti sono veramente scorrevoli, fluidi, sei una bellissima penna!
I tuoi racconti sono veramente scorrevoli, fluidi, sei una bellissima penna!
Maria Luisa Bandiera 26/07/2020 - 09:06
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Caro Giacomo, io credo che molti racconti al pari delle poesie e naturalmente dei sogni sono sempre e comunque frutto dell'interpretazione o delle cosiddette chiavi di letture. Qui si potrebbe parlare non di un mix ma di un trix prendendo in riferimento ciò che esposto ovvero un sogno confuso che ho tratteggiato come nitido nonchè incentrato su aspetti reali. Più che trovare i lati nascosti penso di aver scovato i lati evidenti di questa società. Questo, secondo me... rende GRANDE il racconto.
Giuseppe Scilipoti 25/07/2020 - 21:27
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Gulp, Giuseppe, hai visto e analizzato molti più aspetti tu di quanti ne abbia trattato io in questo racconto scritto di getto a seguito di un sogno anche confuso. la penna andava da sola( o meglio le dita sulla tastiera) e non mi sono prefisso altro che cercare di narrare con scioltezza. Tu invece ti sei nuovamente superato con questa analisi completa e particolareggiata...un onore per me. ciaociao.
Giacomo C. Collins 25/07/2020 - 18:39
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La morale verte al classico - - - Vai a fare del bene! - - - tanto è vero che il calcio al pallone lo vedo metaforicamente come un forte desiderio di calcio a ben altra sfera: il mondo!
Ottimo scritto, complimentoni!!!
Ottimo scritto, complimentoni!!!
Giuseppe Scilipoti 24/07/2020 - 23:03
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Finale sarcastico, l'io narrante non si macchia di rivalsa o di cattive reazioni, sebbene, sebbene...
Ecco, mi viene meglio ad esprimermi tramite un accostamento: dalle mie parti si dice "confessato" per indicare una persona che riesce a mantenere un autocontrollo nonostante l'irritazione proprio come colui o colei che volgendo le spalle al confessionale non può "peccare" ovvero lascersi andare o almeno non subito.
(segue disamina)
Ecco, mi viene meglio ad esprimermi tramite un accostamento: dalle mie parti si dice "confessato" per indicare una persona che riesce a mantenere un autocontrollo nonostante l'irritazione proprio come colui o colei che volgendo le spalle al confessionale non può "peccare" ovvero lascersi andare o almeno non subito.
(segue disamina)
Giuseppe Scilipoti 24/07/2020 - 23:03
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Da un estatico sogno il testo si propaga nel tramutarsi sul grottesco che mantiene in qualche modo un leggero surrealismo, e per di più con l'inserimento di qualche venatura scanzonata.
L'humour c'é ma è amarognolo come quelle bacche nere della Guyana Francese.
Il comparto psicologico del costrutto é gestito bene, la gente rappresenta una sorta di detonatore di frustrazioni, nevrosi e compagnia brutta.
(segue disamina)
L'humour c'é ma è amarognolo come quelle bacche nere della Guyana Francese.
Il comparto psicologico del costrutto é gestito bene, la gente rappresenta una sorta di detonatore di frustrazioni, nevrosi e compagnia brutta.
(segue disamina)
Giuseppe Scilipoti 24/07/2020 - 22:59
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Un esperimento? Un gioco? Un voler rimettere in gioco l'anima quasi all'ultimo minuto? Forse tutto insieme!
Beh, la fine del mondo non ammette repliche. Quale migliore occasione!
Quindi, prevenzione o garanzia... il protagonista ci prova a donarsi agli altri, tuttavia nonostante le buone intenzioni... tutto, anzi, tutti lo trattano in malo modo in un continuo equivocando.
(segue disamina)
Beh, la fine del mondo non ammette repliche. Quale migliore occasione!
Quindi, prevenzione o garanzia... il protagonista ci prova a donarsi agli altri, tuttavia nonostante le buone intenzioni... tutto, anzi, tutti lo trattano in malo modo in un continuo equivocando.
(segue disamina)
Giuseppe Scilipoti 24/07/2020 - 22:58
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Forte!
Caro Giacomo, anche stavolta mi confermi il tuo gran talento in ambito scrittorio. Un incipit che sa di onirica Genesi incentrato sulla creazione di ogni tutto", cioè la Terra nella sua verginità, l'io narrante si ritrova nel sogno ad essere il primo uomo godendo la bellezza del creato. Al risveglio decide di diventare o meglio identificarsi in qualità di ultimo uomo sulla Terra... in mezzo agli altri.
(segue disamina)
Caro Giacomo, anche stavolta mi confermi il tuo gran talento in ambito scrittorio. Un incipit che sa di onirica Genesi incentrato sulla creazione di ogni tutto", cioè la Terra nella sua verginità, l'io narrante si ritrova nel sogno ad essere il primo uomo godendo la bellezza del creato. Al risveglio decide di diventare o meglio identificarsi in qualità di ultimo uomo sulla Terra... in mezzo agli altri.
(segue disamina)
Giuseppe Scilipoti 24/07/2020 - 22:57
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Le buone azioni servono a gratificare noi e non chi le riceve. Nella vita ci capita di avere a che fare con ogni tipo di persona:diffidenti, sospettosi, ingrati. Ma mi piace pensare che ce ne sia anche una categoria opposta a questa.Ottimo racconto per testo e per scrittura.Ciao
santa scardino 31/05/2020 - 22:40
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Grazie a tutti per i bei commenti...tra l'altro non è propriamente il mio tipo di racconto...è nato da uno strano sogno, anche confuso, che ho cercato di rendere chiaro con un po' di fantasia.
Giacomo C. Collins 07/01/2019 - 15:28
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Originale e ben scritto...
e nel contenuto, purtroppo, c'è molta realtà...!
e nel contenuto, purtroppo, c'è molta realtà...!
Grazia Giuliani 02/01/2019 - 21:32
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Siamo diventati così chiusi e diffidenti che non crediamo quasi più alla bontà ed alla gratuità delle azioni. Pensiamo che dietro una buona azione ci sia sempre un secondo fine e non semplice generosità.
Ma forse il mondo si salverà se riusciremo ad andare in controtendenza:ogni buona azione, anche se apparentemente ignorata, è un piccolo seme di bontà.
Ma forse il mondo si salverà se riusciremo ad andare in controtendenza:ogni buona azione, anche se apparentemente ignorata, è un piccolo seme di bontà.
Millina Spina 02/01/2019 - 20:26
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GIACOMO....A far del bene ci facciamo dei nemici non lo sapevi! C'è più ingratitudine che riconoscenza per fortuna che era solo un sogno. Ciao buona serata
mirella narducci 02/01/2019 - 18:54
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E' un racconto che è nato da un sogno, realmente fatto tempo fa...non vorrei far credere che la mia sia una sorta di predica, di paternale ad essere più buoni. Non ho titoli per farlo...il sogno era ovviamente più confuso e in quel sogno io volevo giocare a pallone con quei ragazzini...grazie a tutti e Buon Anno.
Giacomo C. Collins 02/01/2019 - 14:18
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Già, non siamo più abituati alle buone azioni, finendo con l’essere sempre sospettosi.
Un bel racconto, scritto, ovviamente, benissimo, su cui riflettere un po’.
Un bel racconto, scritto, ovviamente, benissimo, su cui riflettere un po’.
Mimmi Due 02/01/2019 - 14:08
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Chissà che mondo sarebbe se ognuno di noi si proponesse di fare almeno una buona azione al giorno. Il punto sta nel fatto che siamo talmente diffidenti che riusciamo a vedere il buio anche laddove
c'è uno splendido sole. Bravo. Ottimo
c'è uno splendido sole. Bravo. Ottimo
laisa azzurra 02/01/2019 - 12:07
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I sogni non sono sempre deleteri o brutti.In questo caso sono venuti per migliorare l'animo umano e per farci ricordare che non siamo eterni su questa terra e che una buona azione é determinante anche per farci stare bene.Bellissimo racconto che se anche utopistico possiamo leggere fra le sue righe una realtà che solo i sogni ci possono spiegare.A condimento di questo racconto una proprietà di scrittura notevole.Ma questo lo sappiamo già.
Antonio Girardi 02/01/2019 - 10:49
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Strano animale, l'uomo.
C'è molta più verità di quanto si creda, in questo breve racconto.
E allora... non ci resta che sognare.
Originale e bello.
Un saluto
C'è molta più verità di quanto si creda, in questo breve racconto.
E allora... non ci resta che sognare.
Originale e bello.
Un saluto
Loris Marcato 01/01/2019 - 21:51
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