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La conquista delle stelle

L’atterraggio non fu del tutto secondo le regole del manuale, ma non si verificarono inconvenienti. Così i primi uomini misero finalmente il piede sulla superficie di un pianeta esterno al Sistema Solare. Ovviamente il corpo celeste non aveva ancora un nome. Si sapeva solo che apparteneva al sistema di Proxima Centauri.
Era stata un’impresa straordinaria.
Il capitano Randolph Jones decise di capeggiare il piccolo gruppo di esploratori. Salì sul primo dei due mezzi cingolati, che si misero presto in moto sollevando una nuvola di impalpabile polvere argentata.
Lo spettacolo era incredibile. La stella illuminava con la sua luce azzurrognola i rilievi aspri e le vallate ricoperti da una sottile sabbia luccicante.
- Il momento è solenne! – esclamò Jones. – Da oggi l’uomo può ben dirsi conquistatore di altri sistemi solari. L’immortalità ci attende!
A un certo punto videro qualcosa che affiorava dal terreno: una forma di parallelepipedo semi interrata e messa un po’ di traverso.
Jones volle essere il primo a verificare la natura dell’oggetto: forse il manufatto di una razza aliena. L’emozione era all’apice.
Il contenitore sembrava di alluminio.
Tolse la polvere con la mano e vide che su un lato campeggiava la scritta: Fizzy Cola formato famiglia – Distribuzione Ditta Jacobson & Figlio, Middletown Connecticut.



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Opera scritta il 13/10/2015 - 12:18
Da Giuseppe Novellino
Letta n.1093 volte.
Voto:
su 8 votanti


Commenti


Per carità, quale plagio. Anzi è un encomio riuscire a suscitare attraverso la scrittura un grande come Welles.
Ancora complimenti!!

Pasquale Sazio 27/10/2015 - 22:19

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Intanto grazie per la lettura e per i commenti.
Se si allude al plagio, non so che dire. Non conosco il racconto di Orson Welles, semplicemente.
Per quanto riguarda il giudizio di Battista Quinto, concordo con lui su due cose: il messaggio non è (ma non vuole) essere significativo ed è lapalissiano che non arrivi al cuore di tutti. Un po' di perplessità l'avrei per la terza cosa, cioè il "discorso edificante". Mi sembra una contraddizione: se è edificante, ha un suo significato e utilità.

Giuseppe Novellino 27/10/2015 - 21:29

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A mio parere, non correndo subito al finale ma leggendola con molta calma e interpretandola mi par una storia di Orson Welles. Il finale poi m'ha fatto davvero sorridere!
Un abbraccio

Pasquale Sazio 27/10/2015 - 18:42

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Discorso edificante... per bambini!
Messaggio insignificante che, purtroppo, non arriva al cuor dei più.

Giovanni Battista Quinto 27/10/2015 - 18:24

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