Scricchiola il mio passo,
lento il piede si alza come la brezza d'inverno,
poi ridiscende silenzioso,
sguardi curiosi, disinteressati,vuoti mi fissano,
i colori di questo inverno si sono insediati in me,
una guerra durata un giorno,
affaticata guardo il sole,
sottile il suo bacio freddo mi saluta.
Allora scorgo nel vetro del mio cuore,
un corpo che si dibatte nella rete del tempo,
che affamato ferisce con artigli sottili la mente, avvelenandola,
ulula, si dispera e domanda :<< Perché dovrei donare a te il filo della libertà che ho tolto all'Umanità intera?>>.
Un singulto esce dalle labbra e dal cancello della gola risuona un sussurro : << Perché senza di essa l'animo mi si stringe in una morsa, la cui forza mi strazia la mente e le carni.>>
Tempo sghignazza e non demorde la sua stretta : << Speri forse che questo sia sufficiente? I tuoi occhi sono corrosi dalla vita come tanti altri.>>
Il sussurro sferza il volto come una cinghia,
sofferente cedo alla verità,
ma un sospiro nascosto nell'angolo più remoto del buio,
alza un grido dall'oscurità con cui si è avvolto da quando Mente concepì Tempo,
mi esorta a rammentare il valore di ogni attimo,
l'unicità della forza del mondo che dona la vita,
l'incorruttibilità di tutto ciò che nasce,
l'insorgere perpetuo del desiderio che lega ogni essere,
l'accettazione degli ordini naturali,
che donano fin dal principio l'arbitrio.
lento il piede si alza come la brezza d'inverno,
poi ridiscende silenzioso,
sguardi curiosi, disinteressati,vuoti mi fissano,
i colori di questo inverno si sono insediati in me,
una guerra durata un giorno,
affaticata guardo il sole,
sottile il suo bacio freddo mi saluta.
Allora scorgo nel vetro del mio cuore,
un corpo che si dibatte nella rete del tempo,
che affamato ferisce con artigli sottili la mente, avvelenandola,
ulula, si dispera e domanda :<< Perché dovrei donare a te il filo della libertà che ho tolto all'Umanità intera?>>.
Un singulto esce dalle labbra e dal cancello della gola risuona un sussurro : << Perché senza di essa l'animo mi si stringe in una morsa, la cui forza mi strazia la mente e le carni.>>
Tempo sghignazza e non demorde la sua stretta : << Speri forse che questo sia sufficiente? I tuoi occhi sono corrosi dalla vita come tanti altri.>>
Il sussurro sferza il volto come una cinghia,
sofferente cedo alla verità,
ma un sospiro nascosto nell'angolo più remoto del buio,
alza un grido dall'oscurità con cui si è avvolto da quando Mente concepì Tempo,
mi esorta a rammentare il valore di ogni attimo,
l'unicità della forza del mondo che dona la vita,
l'incorruttibilità di tutto ciò che nasce,
l'insorgere perpetuo del desiderio che lega ogni essere,
l'accettazione degli ordini naturali,
che donano fin dal principio l'arbitrio.
Opera scritta il 14/01/2017 - 20:04
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Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Dimenticavo 5* Aurelia
Aurelia Strada 16/01/2017 - 11:55
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Molto belle le tue poetiche riflessioni sulla vita, sul tempo , sulla sofferenza sulla libertà, insomma sulla nostra umana condizione. Complimenti e felice giornata. Aurelia
Aurelia Strada 16/01/2017 - 11:53
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Molto bello questo tuo dialogo della vita che ci attraversa cuore, corpo e mente!
Buona giornata Betty
Buona giornata Betty
Martina D. 15/01/2017 - 10:48
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ben ritrovata betty un'opera eccezionale brava 5*
GIANCARLO LUPO POETA DELL'AMO 14/01/2017 - 20:10
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