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NON ANCORA

Gli parla di fiori
e lui niente ,
la carezza sfuma ogni mattina
all ' arrestarsi della serratura .
Il giorno si sfarina
in vani pensamenti senza succo ,
inseguendo la polvere
laddove va a morire ,
tra corde del bucato
e un senso d ' incompiuto ,
legumi da sgranare come perle
e una mela che non arriva al cuore .
Domani , forse , si dirà
" basta , è ora d ' andare "
con un che di dolente , d ' impetuoso .
Una mummia di piuma
sfonda i muri ,
esplode una mente di cristallo .
Ma intanto torna il passo del comando ,
la voce come cartavetro .
Si riavvita
quel corpo di fatica .



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Opera scritta il 11/04/2013 - 08:46
Da luciana prisciandaro
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