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Natale a Auschwitz

Quando le belve umane uccidevano,
la notte di Natale,
Gesù nasceva e moriva,
per poi risorgere tra i camini.
Ora ogni notte di Natale ad Auschwitz,
un vento freddo,
rancoroso, pieno di rabbia
solleva cristalli di neve
per spargerli nel mondo,
affinché la memoria
rimanga sempre.



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Opera scritta il 17/10/2018 - 17:44
Da giovanni benvenuto vavassori
Letta n.899 volte.
Voto:
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Commenti


Crudeltà umana e tenerezza spirituale si intrecciano in questi versi per ricordare ogni volta, in quei bianchi fiocchi natalizi, quanto sia importante il rispetto e l'amore per tutti noi.....
Un dolce evocare!


Alessia Torres 18/10/2018 - 16:45

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Nella sua brevità, meravigliosa...
Gesù che risorgeva tra quei camini...emozione

laisa azzurra 18/10/2018 - 08:45

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Una poesia la tua che mi ha emozionato...
Attraverso bei versi, induce ad una seria riflessione che non deve mai mancare.
Complimenti!

PAOLA SALZANO 17/10/2018 - 20:28

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Dolore, rabbia, vergogna...
e che la memoria sia patrimonio di tutti.
Molto bella

Grazia Giuliani 17/10/2018 - 20:05

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Una stupenda poesia che evoca tristezza ed al contempo speranza.

Antonio Girardi 17/10/2018 - 19:41

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E'bene ricordare le atrocità perpetrate all'umanità....sperando che aiutino a pregare ed a riflettere sul senso ed il valore della vita.

santa scardino 17/10/2018 - 18:54

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