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I doni della befana

Era nata da poco, con due occhi vispi e l'argento addosso. Era la mia seconda femminuccia e non dormiva mai. Certo, forse risentiva del mio umore e della mia preoccupazione... Avevo già altri tre figli, una femmina e due maschi. La mia quarta bimba nacque in un periodo sbagliato, un periodo in cui la mia famiglia "dalle stelle era finita alle stalle", come dice un detto. Dopo i primi tre figli io e mio marito avevamo deciso di non volerne altri, poiché gli impegni erano tanti e non avevamo la possibilità di dedicare un po' di tempo a noi due. Avevo dunque regalato la carrozzina, il passeggino, il seggiolone ed il corredino a persone che ne avevano bisogno. Avevo tenuto solo la culla, ormai malandata e che aveva subito riparazioni ogniqualvolta un nuovo bimbo l'aveva occupata.
Inspiegabilmente bussò alla porta del cuore la mia ultima bimba... ed io volli aprire quella porta.
Le nostre condizioni economiche erano pessime, perché c'era un fallimento in corso ed avevamo perso tutto ciò che possedevamo. Eravamo rimasti senza casa, senza terreni e, mio marito, anche senza lavoro, poiché aveva chiuso la sua azienda. Solo io avevo ancora il mio lavoro, ma lo stipendio non era sufficiente a farci vivere agiatamente, poiché si erano accumulati i debiti contratti per cercare di salvare l'azienda. C'era poco da fare e da stare allegri...
Ma l' arrivo di un bambino mi riempi' di gioia e di speranza:un bimbo porta sorrisi, non porta lacrime.... Ma, ahimè, non aveva corredino ed io non potevo comprare nulla. Una madre, però, trova sempre una soluzione.... ed io la trovai. Con le mie camicie da notte confezionai le camicine le vestine.. .. Comprai il minimo indispensabile e feci riparare la culla per l'ennesima volta. Attesi dunque con fiducia che nascesse il mio bambino (allora non si sapeva mai prima il sesso del nascituro), perciò le tutine ebbero colori che si adattassero bene, sia che fosse nato un maschio, sia che fosse nata una femmina. Nacque una cosina piccola e graziosa, che mi riempi il cuore di gioia e mi ricompenso' per i sacrifici fatti.
Sperai di poterla allattare, ma neanche questa volta potei farlo, perché il latte fini 'dopo solo 20 giorni. Pazienza.... Avremmo fatto qualche sacrificio in più e Lucia (questo il nome della bimba), sarebbe cresciuta bella e sana.
Così fu. Lucia cresceva bene ed io continuavo a confezionare i suoi abiti, durante la notte.
Arrivò Natale... un Natale magro, ma sereno. I miei figli non ebbero regali e neanche Lucia, che ormai scorazzava per tutta la casa. Questo mi immalinconiva tanto, perché tutti i bambini aspettano dei doni, per queste ricorrenze.
Mi ricordai la mia infanzia e rividi la mia mamma, che come me, confezionava i nostri abiti, ma confezionava anche bambole di pezza per noi bambini... In questo modo ci rendeva felici perché anche per noi c'era stato un dono. Io avevo solo dei ritagli di stoffa. Si, anche io potevo imitare mia madre e regalare dei pupazzetti di stoffa ai miei bimbi.
Con grande pazienza esaminai i ritagli di stoffa e mentalmente immaginai ciò che avrei potuto realizzare.
La mente collaborò col cuore e dalle mie mani inesperte nacquero tanti animaletti di stoffa:un leone a pois, con la sua grande criniera... un elefante rosa con la sua lunga proboscide.... un coccodrillo verde con la sua lunga coda... una bambola.... per i più grandi una felpa con una barca a vela sul petto e la scritta LEO CLUB. Cucivo in segreto, quando tutti dormivano..
Finalmente arrivò la notte del 5 gennaio di tanti anni fa...
_Bambini, a letto. Questa notte passerà la befana. Ai bimbi buoni porterà dei doni... ai bimbi cattivi, cenere e carbone.Bisogna dormire e sognare.
Ma cominciammo a sognare anche io e mio marito. Mi sentivo felice e la stanchezza si era disciolta, come neve al sole. Adesso c'era solo l'ansia e l'attesa della mattina successiva.Facemmo finta di dormire, quando sentimmo i passi dei bimbi, che si avviavano verso il presepe,.. Ci alzammo anche noi e in punta di piedi, spiammo la reazione dei bambini._Questo è mio, c'è il mio nome!_Questo è mio!_Questo è mio!_Questo è di Lucia,!Ognuno aveva ricevuto il suo dono....Ognuno era felice.Più felici di tutti eravamo noi che, con la volontà e con il sacrificio, eravamo riusciti a fare felici i nostri figli.



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Opera scritta il 08/01/2019 - 05:41
Da Teresa Peluso
Letta n.941 volte.
Voto:
su 4 votanti


Commenti


Triste racconto premiato dalla gioia
dei figli.Stupendo

Salvatore Rastelli 08/01/2019 - 17:01

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...Teresa in questo racconto c'è tanta vita,
c'è l'amore, il sacrificio, tutto quello che unisce una famiglia...
bello, scorrevole e tenero
Brava!

Grazia Giuliani 08/01/2019 - 16:35

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Un dolcissimo racconto
...è vero Terry, c'è molta più soddisfazione a donare, soprattutto nella difficoltà

laisa azzurra 08/01/2019 - 14:07

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Che bel racconto, intriso di tenerezza e scritto benissimo!

Mimmi Due 08/01/2019 - 13:47

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Un racconto, che nonostante la tristezza e la disperazione per certi eventi, trasuda tanto amore con quell'ottimismo e quella tenacia usati per rendere felici i propri cari, anche con poco, perché la gioia condivisa si moltiplica e sa veramente di miracolo.
Bel racconto.
Ciao!

Millina Spina 08/01/2019 - 12:30

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Oltre che apprezzare le tue poesie apprezzo anche i tuoi racconti mai banali come questo molto avvincente e scritto molto bene.

Antonio Girardi 08/01/2019 - 10:09

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