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TRE CROCI

Sulla collina tre croci,
il vento rantola come un bue agonizzante,
rotolano per terra sterpaglie e rovi,
tutto è lugubre e sinistro.
Muta dal dolore la madre sofferente,
muti gli astanti increduli,
solo l'affannoso respiro di Dio sento,
il dolce suono dell'uomo in croce,
incurante del lacerato corpo,
traboccante di sangue e di perdono.
Ecco il ciel diventare più nero,
il vento rumoroso più che mai,
nascondere vorrebbe, il grido ultimo di Dio.
Cade ad un battente ritmo la fredda pioggia
da tuoni e lampi accompagnata.
Ai piedi del legno di rosso la terra si colora,
come la tunica ed i piedi di Maria.
Gli astanti silenziosi si disperdono,
i carnefici sazi si compiacciono,
la crudeltà non basta........
alla madre il corpo diedero del figlio morto.



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Opera scritta il 21/03/2019 - 14:57
Da franco dima
Letta n.906 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Il suo respiro e il suo perdono..Bellissima

Graziella Silvestri 21/03/2019 - 22:50

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Ci hai anticipato il venerdì santo...a ricordarci un dio umano...da noi creato , come dice qualche filosofo.

Ernesto D'Onise 21/03/2019 - 20:06

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Una sequenza drammatica, solo un dolce suono...

Grazia Giuliani 21/03/2019 - 19:17

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quasi come un articolo di giornale
un quotidiano di cronaca nera
piaciuta

laisa azzurra 21/03/2019 - 19:11

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Un intenso quadro della Via Crucis... in questo periodo di Quaresima il pensiero corre al Sacrificio, i tuoi versi ne hanno detrminato la cornice...

Margherita Zocco 21/03/2019 - 17:33

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