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Le rondini sono partite

Le rondini sono partite,
strappati i fili del telefono
pendono vuoti nel vuoto


Nei secoli dei secoli
abbiamo immaginato
lamiere e caterpillar,
vernici al fosforo e luci
impaginazioni violente,
freddi incendi
di tetti mattutini.


Oggi la nebbia ha garantito
una nota perdente,
la noia dei gerundi,
il trillo mansueto
che impiastriccia
il microfono della cornetta.


Non perdiamo tempo,
allestiamo quello che resta
con gli ultimi scampoli di seta

Non è una vetrina
ma uno spazio aperto,
come il cielo
dietro i rami spogli
dell’autunno.




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Opera scritta il 27/11/2013 - 14:48
Da tommaso stefano eliandri
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