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Ecco del libero manifestarsi ‘l viral regno
ove però governar sempre non sa la tremante monarchia
scorger di rado vi puoi intonse gemme di poesia viva
e l’inter quasi reca invece banalità e invettiva.
Ergonsi sterili violenze, protagonismi insani
il fetor velenoso di primordiali istinti umani
poco conta ‘l pensar, tutto l’esser presenti
ch’a umiliar imprende sanza ritegno alcuno
di pensier estension e di sentimenti.
Così talor del comunicar universale l’attual palestra
divien d’insulto e alterco una fetida finestra
‘ l ronzar odesi dell’esser bieco e vile
che la sua essenza a cener piega nell’essere ostile.
Ma via vi sarà ancor per fender ‘l nauseabondo lezzo
di chi verso ‘l simil suo sol prova ribrezzo
e pur se lungo ‘l odos procedasi della virtualità
ritrovar si potranno concordia e civiltà.



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Opera scritta il 27/05/2019 - 14:49
Da cristiano comelli
Letta n.827 volte.
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Commenti


Giuste osservazioni. Facebook è una moneta a due facce, scegli tu quale delle due usare. Dieci e lode.

santa scardino 28/05/2019 - 14:29

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