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Terra di nessuno

Giungi da quel luogo, fluido e indefinito
dove io, femmina, relego talvolta gli uomini
per tedio, noncuranza, esperienza o saggezza;
da quella terra di nessuno che ti marchia negli occhi
una seducente non appartenenza a nulla.


Nelle tue contraddizioni sguazzo,
sfoltisco appena l'erba alta del percorso,
vi aggiungo le mie rigogliose antinomie;
mi soffia sul viso un'inquietudine creativa,
l'energia che si espande oltre i miei limiti.


In prossimità dei nostri confini
diventiamo sempre più differenti:


io ho gerani e petunie alle finestre,
qualche guizzo di materna comprensione,
una contenuta fittizia emotività da filosofa,
laghi calmi e sorrisi tra le ciglia;


tu hai le imposte semichiuse,
forse il sole abbagliante dei cicli di Monet
pagliai gialli e vivide cattedrali,
dinamismo da demone ogni volta che parli


molto da dichiarare
e una voglia matta di contrabbando...




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Opera scritta il 20/01/2020 - 18:19
Da Carla Vercelli
Letta n.713 volte.
Voto:
su 4 votanti


Commenti


Splendida .

Lylas Lena 28/01/2020 - 10:12

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Bellissima poesia, un'espressione di femminilità sensuale e consapevole.

Grazia Giuliani 22/01/2020 - 16:43

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Quando la femminilità prende coscienza
di sé e si esprime con delicata consapevolezza allora anche un pensiero che guizza trasgressivo diventa delicata poesia.
Raffinato inno al fascino del mondo femminile.

Complimenti.

Mf


Michele Facchini 20/01/2020 - 23:06

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Poesia straordinariamente bella, complessa e allo stesso tempo semplice nel suo magnifico fluire!

Anna Maria Foglia 20/01/2020 - 20:46

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