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CORLETO

Finiti i giorni di scuola, Corleto
sembrava aspettarci a braccia
aperte come un vecchio zio
dalla lunga barba ricciuta
ingrigita dal tempo e sempre
con lo stesso identico entusiasmo.
Le fronde degli ulivi, come capelli
scompigliati dal vento, s'inchinavano
al nostro passaggio per il benvenuto,
così come le gialle spighe dorate
nei campi di grano che si piegavano
al ritmo sinuoso del soffio di Eolo.
E poi il fascino suadente di vecchi
libri di scuola, le cui magiche letture
sapevano d'antico e ci nutrivano
i pensieri e le speranze, mentre
il concerto di cicale allietava
le amate passeggiate serali
illuminate da tenere lucciole,
nel silenzio del cielo stellato
nelle fresche notti d'estate.
Ancora respiro i profumi degli umori
del bosco che lambiva il selciato
brullo arso dal sole e del torrente
di linfa vitale da sempre assetato.
E lo sguardo severo e dolce
di nonna Lucia che ci scandiva
il tempo delle uscite e con aria
di apparente rimprovero, attendeva
paziente sull'uscio della vecchia
casa il nostro tanto atteso ritorno.



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Opera scritta il 08/08/2020 - 23:56
Da Afrodite T
Letta n.794 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Ringrazio tutti voi che, apprezzando questa poesia, avete condiviso un mio momento intimo di riflessione su ricordi per me indelebili

Afrodite T 31/08/2020 - 19:00

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Sai, mi piacciono da morire le pubblicazioni che siano di narrativa o in poesia di vita vissuta. Indubbiamente hai saputo adeguatamente unire gli elementi autobiografici ricreando una sorta di macchina del tempo, un trascrivere con precisione i punti salienti di un periodo rivolto ai verdi anni, e naturalmente indelebili.
Se non è competenza poetica questa... sfido chiunque a contrabbatermi!
Brava, una poesia né felliniana e né pasoliana. “Afroditiana" semmai.

Giuseppe Scilipoti 19/08/2020 - 16:17

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Poesia espressiva all'ennesima potenza tant'è che trovo tangibile quello che definisco Amacord.
Il tutto è rappresentato con dei versi che mi appaiono in qualità di una voce fuori campo mentre sullo schermo del mio smartphone scorrono le immagini, alcune con dei riusciti accostamenti di una Corleto che fu, un rievocare che peraltro nostalgicamente menziona anche l'adorata nonna di "vecchio" stampo.
(segue disamina)

Giuseppe Scilipoti 19/08/2020 - 16:15

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Sottolineo la bellissima chiusa su nonna Lucia di carducciana memoria, che diviene qui quasi un regolatore del tempo di libertà dei nipoti. Dove sta più tale possibilità delle nonne d’oggi rispetto alla tipologia di quasi tutti i comportamenti dei nipoti dell’età attuale?

Ernesto D’Onise 14/08/2020 - 19:16

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Si legge chiaramente che l’autrice è innamorata di questo paesino. E , leggendo, si è portati per mano nei luoghi, nei suoni, nei paesaggi in maniera piacevole. Non si fa nessuno sforzo a capire che ci si trova a leggere una Poesia in stile libero e pulita, chiara e fresca come le acque del torrentello. Complimenti.

Ernesto D’Onise 12/08/2020 - 19:34

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Cosa c'è di più bello del narrare poeticamente i ricordi di un tempo e di un luogo tanto caro. E' bello immergersi nei tuoi versi.

santa scardino 11/08/2020 - 22:49

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Sapori di rimembranze tanto care al Pascoli che in questi versi ritrovo con inedite percezioni che vanno oltre le emozioni, scontate nelle tue opere ma che qui si elevano a mirabili immagini che solo un animo sensibile ed attento può produrre. Mi è tanto cara quest'opera Afrodite, molto brava.

Antonio Girardi 11/08/2020 - 10:59

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Bei versi che, con nostalgia, rimembrano le magiche vacanze giovanili.

Anna Maria Foglia 10/08/2020 - 09:40

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Quasi a sentirne il profumo e le note della natura.Un intenso tuffo nel passato.

Graziella Silvestri 09/08/2020 - 13:28

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Ricordi che nutrono il cuore e l'anima.
Buona domenica.

Eugenia Toschi 09/08/2020 - 11:34

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Hai intercettato tutto questo pensiero nelle cellule personali che s'odono nell'etere aprendoti così verso le future celle che sono prigioni delle azioni e che autorità superiori controllano per noi, complimenti sinceri.

Jeremy Belle 09/08/2020 - 09:09

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