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Aprite le porte

Aprite le porte
rumorose bellezze d’alba;
intimidite le ore della notte
mistificheranno gli amanti
col brusio della pace.
Noi non abbiamo più fiori
e le acque
sono più delle genitrici stanche.
Comprate pure stupefacenti preghiere,
battezzeranno le strade
con gole di moderni idiomi.
Vedete ora il crepuscolo?
E’ maculato negl’occhi,
ha lingue ferite dal sole
e braccia colme di pentimento.
Aprite le porte
fraudolenti messia;
saremo noi a ridare voce alle spighe
e pioggia alle paure
con effluvi d’amore e mani
sepolte nella poesia.


No. Non piangete curvati sui vostri figli,
siamo più dell’orizzonte aridi
e più del tempo prigionieri.
Siamo ferite ai piedi
che hanno sfiorato verità
ferme sul riposo di un seme,
e ha generato speranza,
meravigliosa speranza.




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Opera scritta il 21/07/2014 - 06:03
Da LUCA SANTO
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