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Qualcosa di fatato

Qualcosa di fatato la pervade
allorché ciliegi di tele grigie
la nebbia vela, con melodie rade
avvolge giorni di lentezze bigie.


Scompaiono case, viuzze e contrade,
ogni cosa e ognuno senza effigie
vaga solo in un mondo di sciarade
al quale solitudini son ligie.


Mi vestirò di rosso, stanne certo
fra la nebbia sospesa di gennaio
troverò il tempo, l'animo gaio


come un leprotto che esce allo scoperto
da velami d'enigma e di sconcerto
seguendo un incantato pifferaio.




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Opera scritta il 05/01/2023 - 18:44
Da Carla Vercelli
Letta n.252 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Sempre brava, complimenti!

Maria Luisa Bandiera 06/01/2023 - 07:04

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Ma che bella! Mi piace come scrivi!!

Anna Cenni 05/01/2023 - 19:56

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