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IL TEMPO. DEL SOLE

C’è dune una voce che viene a indicare,
per dare risveglio alla muta preghiera
di noi che ferimmo il chiarore del cielo.


Di quale perduta innocenza
lenire la colpa se il viola incarnato
conduce alla pena vissuta già in vita?


Se almeno fosse lieve il giudizio del sonno
e libero il volo di separazione
delle parole appese al ramo del vuoto.


Potremmo pure dire d’essere stati
fiumi di natura, foglie di pensiero,
lampi di virtù nel cogliere la luce.


Ma, forse, il profilo dell’ombra puô ancora
mostrare la via che rifiuta la notte,
sebbene lontano sia il tempo del sole.




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Opera scritta il 05/10/2023 - 15:21
Da Adriano Martini
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