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L'acquasantiera asciutta

Nella Chiesa che mi ha visto battezzare,
Entro con mio figlio per la Madonna salutare,
La sua curiosità lo porta a fare domande,
Cerco di rispondere seduta stante.


Il suo occhio è catturato da un marmoreo recipiente,
Posto concavo all'ingresso silente,
Ad un tratto mi si accende una lampadina,
Di quando la mia anima era bambina.


Con suo nonno entravo nella stessa chiesa,
Mi sovvien il ricordo della sua man protesa,
Le dita bagnava nell' acquasantiera con far veloce,
Seguiva a ruota un segno di croce.


Emulando le gesta per raccogliere acqua benedetta,
In punta di piedi mi sollevavo per bagnar falangetta,
Era come raccoglier una carica di magia,
Da portare fuori poi in tra la via.


Oggi son un uomo grande anch'io,
Con quei ricordi metà caduti nell' oblio,
Osservo dall'alto la magia in essa contenuta,
Con tristezza noto che di acqua non è imbevuta.


Neanche un litro d' acqua da versare,
Per una favola da poter raccontare,
Quando la punta di una mano si bagnava,
Per allontanar ciò che la mente di un bambino attanagliava.




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Opera scritta il 27/04/2024 - 07:35
Da Meneghino Stornello
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