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La mia casa

Della stirpe di vita e della morte
da secoli di genesi consorte,
il mio modello è là,
Non ci vado più, non è più casa mia,
l’abbiamo data via, ma mi scoppia in cor.
Nacque li mio padre e il padre di mio padre,
il nonno ed altri in giù.
È rimasta vuota, non v’abita nessuno,
sarebbe inopportuno se vi tornassi ancor.
Ma v’entra la mia ombra, muta e rispettosa,
traversa spazi e luoghi, ripassa ogni cosa,
ritrova il suo languor.
Io vagheggio ancora, c’è tra quelle mura,
la tua figura, padre, perno del futuro,
vigor di gioventù.
E vago le sue stanze, rileggo ogni muro,
legittimo esercizio per la mia memoria,
rifugio e mia difesa, dottrina di giudizio,
penombra della storia, dazio d’una età
ch‘ormai non tornerà.



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Opera scritta il 05/10/2014 - 10:14
Da Ugo Mastrogiovanni
Letta n.1008 volte.
Voto:
su 5 votanti


Commenti


adesso ho capito , la tua casa è LA REGGIA DI CASERTA? , CIAO UGO un saluto alla tua BELLISSIMA città

salvatore alvaro 06/10/2014 - 18:10

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"E vago le sue stanze, rileggo ogni muro,...", intensa e struggente.
Molto apprezzata.

Pietro Brosio 06/10/2014 - 08:26

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Una nostalgia che si fa malinconia in ognuno di noi... Il nostro passato... è il nostro cuore e... il nostro amore più vero. FELICE SETTIMANA

Rocco Michele LETTINI 06/10/2014 - 07:57

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La casa è nel cuore.

Auro Lezzi 06/10/2014 - 07:05

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Ricordi nostalgici e grati per tutto ciò che è stato e che sei diventato anche grazie ai valori trasmessi da un papà che ricordi con tanto amore,ricordi
importanti,incancellabili,complimenti Ugo

genoveffa 2 frau 05/10/2014 - 22:58

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nostalgica e vera ricordi lontani che riemergono prepotentemente... una casa che racchiude un tempo lontano che rimane nella nostra mente e nel nostro cuore...le nostre radici ...bellissima Ugo seempre grande un abbraccio con affetto e stima a presto....

Carla Composto 05/10/2014 - 21:38

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La nostalgia avvolge persone e cose che rimangono sempre presenti in noi. Memoria indelebile di un vissuto, impossibile da dimenticare, perché lo portiamo in noi, proprio come elementi del DNA. Molto bella Ugo, complimenti!

Salvatore Linguanti 05/10/2014 - 21:31

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Struggente nel ricordo di ciò che è stato e non è più.
Davvero apprezzata, complimenti!
Un caro saluto,
Marina!

Marina Assanti 05/10/2014 - 21:06

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Anche non tornando in una casa, essa resta nella memoria riportandoci a quello che siamo stati perché gli anni non cambiano le cose, le fanno succedere. Bella poesia introspettiva. Complimenti professore.

Antonio GARGANESE 05/10/2014 - 20:35

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