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La Maschera

'Esto sipario s'apre
come l'imene d'una donna
impura.


La, sul patibolo che voi
avete sempre chiamato
palco, v'è una
sconcia presenza.


'Na maschera ripugnante e cerea.


E 'l su' respiro par' sempre
l'ultimo.


S'eregge su 'ella scena e
s'esibisce in una
macabra danza c'affascina
i miei pensieri.


Danza, Ella, solo pe' me.


L'aria,
l'anima,
l'ambiente.


E' raccapricciante.


E 'l balletto gotico
alletta 'l Maligno
dietro la scena; dietro
la mi' mente, che
sibila per gustarne
di più.


Grottesco è 'l plaudire
della vuota sala.


Mi compiaci, Tu, che
dai mille volti ti sei
presentata alla mia
persona.
Supplicar non mi duole,
danza anc'ora,
'l mi' Sinistro
reclama.


E al balletto selvaggio
animale e meschino,
'l mio Male crebbe
fino a chieder,
al danzante figuro
di più, di più.


La danza cessa col
mio Male nutrito.


Il sipario s'ha da calare.


E calò;
ma sulla mea selvaggia sete
di possessione, n'è
calato.


E mai calerà.


Caro Lettore, ora che 'l sipario è calato spero che abbia letto di buon gusto quale grottesco spettacolo crudele e raccapricciante è accaduto.
Porgo ora un monito a voi: abbiate paura. Interrogatevi sulla morte, non sulla vita. Che voi temiate o no 'l Demonio m'è mistero; ma se lo temete, spero temiate prima voi stessi.



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Poesia scritta il 22/06/2015 - 18:31
Da Pasquale Sazio
Letta n.1275 volte.
Voto:
su 7 votanti


Commenti


Luciano, Maria. Siete carissimi. Io non so come ringraziarvi, davvero. Grazie davvero per ogni singola parola, l'apprezzo molto e mi inchino ai vostri complimenti, siete dei lettori più unici che rari, riuscite a cogliere sempre nelle mie poesie un qualcosa che si rivela sempre il senso di ogni mio verso. Davvero, troppo gentili!
un carissimo abbraccio e saluto ad entrambi!

Pasquale Sazio 22/06/2015 - 22:32

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Un sipario che si chiude ed una folla che applaude te Pasquale con questo testo meraviglioso in cui l'interrogativo morte è l'unica certezza che spinge l'uomo a confrontarsi con se stessi e con l'eternità Molto bello anche il monito.
Bravissimo.

luciano rosario capaldo 22/06/2015 - 22:16

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Pasquale caro..che dirti complimenti...sei riuscito a trascinarmi in questa tua danza.. un misto tra prosa..e teatro questa tua... bravo...bravo davvero.. ti abbraccio caro.. ciao.

Maria Cimino 22/06/2015 - 22:05

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Papavero carissima, io vi ringrazio infinitamente per tutti i complimenti che mi fate. Sono tantissimi e davvero sono senza parole per tutto quello che scrivete. Siete tanto e troppo gentili. Beh si, questa volta la suggestione m'è stata d'aiuto e anche molto e il fatto che ti sia ritrovata anche tu in quel teatro era quello a cui miravo. Ancora un inchino!
Un carissimo abbraccio

Pasquale Sazio 22/06/2015 - 21:28

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E' proprio spettacolare!Sembra proprio di star seduti in un teatro!

Papavero nel vento ... 22/06/2015 - 21:21

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Rocco, i tuoi elogi mi riempiono di felicità e di gioia. Davvero, troppo, troppo gentile!! E' vero, nessuna maschera potrà nascondere la vera natura dell'uomo: superbo e presuntuoso anche davanti all'imminente morte. Sono contentissimo che i miei versi ti siano piaciuti.
Un carissimo abbraccio e un inchino

Pasquale Sazio 22/06/2015 - 21:16

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Sei riuscito meravigliosamente ad assemblare pezzi di mirabile scrittura... in una tematica che ha dell'inverosimile... la morte che porta l'uomo a misurarsi con l'eterno... nessuna maschera potrà mai nasconderlo... il male e il bene è l'anima a presentarli... Il mio elogio Pasquale... davvero straordinario... in questo tuo verseggio...

Rocco Michele LETTINI 22/06/2015 - 21:03

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Carissimo Arcangelo, grazie infinite per la costanza, la sensibilità e il piacere con cui mi segui e per l'apprezzamento. Infinite grazie! Citazione ad hoc, tra l'altro. Questa è molto sperimentale come tipo di poesia: tra la prosa e il verso e la teatralità.
Un carissimo saluto e buona sera

Pasquale Sazio 22/06/2015 - 20:32

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Nel suo "Ballo in fa diesis minore", Angelo Branduardi cantava: "Sono io la morte e porto corona, io son di tutti voi signora e padrona, e così sono crudele così forte sono e dura, che non mi fermeranno le tue mura. Sei l'ospite d'onore del ballo che per te suoniamo, posa la falce e danza tondo a tondo, il giro di una danza e poi un altro ancora, e tu del tempo non sei più signora". Sempre occorre interrogarci sulla morte perché è l'unica a non gettare mai la maschera. Apprezzata.

Arcangelo Galante 22/06/2015 - 20:12

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