crescemmo in otto e mai vi fu alleanza,
in otto fummo ma or non siamo tanti
chè ognun l’altro sospinge e va avanti.
Di vile Caino la strada percorriamo;
sempre più Remo nei modi assomigliamo,
di atti turpi e di pensieri vili
riempito abbiano i poveri nostr’ovili.
D’esempi di virtude e temperanza
pare abbiam perso tutte le speranze,
educator non siamo di nostra prole,
tirare sappiamo fuori solo parole.
A me, invero, in cuor vero non pare
doverci in tal maniera arrovellare;
malgrado ciò, pur’io porto supporto
all’infestazione del nostr’orto.
Per riguardo dei Fu a ricordanza
mettiam disdegno a parte e intolleranza,
cingiamoci in abbraccio distensivo,
rendiamo il sentimento sveglio e vivo.
A quei viventi che dover ci muove
facciamo intravedere speranze nuove,
indietro rimandiamo l’intolleranza,
amore istilliamo e uguaglianza.
Tra noi che sulla terra triboliamo
l’un l’altro amore d’amor non disdegniamo:
Pria ancor che l’unzione dia il Messia
Facciamo che la pace giunta sia.
Riflettere cerchiamo su ch’è stato,
far scendere l’oblio su quel passato
ridare a noi, per primo, vigoria
d’allontanar da noi la framboesia.
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